theresa may

ORA O MAY PIÙ – L’ANNUNCIO DELLA PREMIER BRITANNICA: L’11 DICEMBRE CI SARÀ IL VOTO FINALE IN PARLAMENTO PER LA RATIFICA DELL’ACCORDO SULLA BREXIT. IL DIBATTITO SI PREANNUNCIA INFUOCATO E DURERÀ UNA SETTIMANA – “NON ESISTE UN ACCORDO MIGLIORE, SE VERRÀ BOCCIATO SI TORNEREBBE ALLA CASELLA NUMERO UNO”, HA DETTO THERESA MAY – CORBYN: “È UN ATTO DI AUTOLESIONISMO NAZIONALE”

Da www.ansa.it

 

THERESA MAY

La premier britannica Theresa May ha indicato la data dell'11 dicembre per il voto di ratifica del Parlamento di Westminster dell'accordo di divorzio dall'Ue sottoscritto a Bruxelles. May ha citato questa scadenza rispondendo a una domanda verso la fine di un botta e risposta alla Camera dei Comuni protrattosi per oltre 2 ore. Il capogruppo del Partito Conservatore, Julian Green, ha confermato l'indicazione in una lettera ai deputati, precisando che il dibattito durerà una settimana e inizierà il 4 dicembre.

 

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"Non esiste un accordo migliore disponibile" sulla Brexit da parte dell'Ue. Lo afferma la premier Theresa May illustrando ai Comuni l'intesa raggiunta a Bruxelles e avvertendo che in caso di bocciatura della ratifica del Parlamento si "tornerebbe alla casella numero uno". May afferma che "il popolo britannico vuole" girare pagina e che questo accordo consentirà al Regno Unito di mantenere una solida "cooperazione economica e di sicurezza" con i 27 e al contempo d'avviarsi verso "un futuro più luminoso fuori dell'Ue". L'accordo sulla Brexit "è giusto" per il Regno Unito e rispetta "la volontà democratica espressa dal popolo" britannico nel referendum del 2016, ha aggiunto la premier.

 

JEREMY CORBYN CON LA KEFIAH

L'accordo sulla Brexit firmato da Theresa May "è un atto di autolesionismo nazionale", che "non restituirà il controllo" al Regno Unito, "renderà il Paese meno prospero" e lascia aperte incognite Ulster, Gibilterra e pesca. Così il leader laburista, Jeremy Corbyn, invocando i Comuni a rigettarlo. Corbyn sfida May a "preparare un piano B", dicendo che un'alternativa "sensata" è possibile, con la permanenza nell'unione doganale e "un forte rapporto con il mercato unico".

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