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BELLO, BELLISSIMO, BELLONI! - L’INCARICO A ELISABETTA BELLONI, NOMINATA SHERPA PER IL G7 DA GIORGIA MELONI, SEGNA IL RIDIMENSIONAMENTO DEL SOTTOSEGRETARIO MANTOVANO – MA E’ ANCHE UN SEGNALE ALL’ALTRO DIOSCURO DI PALAZZO CHIGI, GIOVANBATTISTA FAZZOLARI: BELLONI DOVRÀ “SMINARE” I RAPPORTI TESI CON LA FRANCIA DI MACRON, VERSO CUI FAZZOLARI HA UNA CERTA INSOFFERENZA – “REPUBBLICA”: “LA SELEZIONE DELLA CLASSE DIRIGENTE NON SI FA SOLTANTO CON IL MANUALE DI “AMICHETTISMO”, CHE MELONI TANTO AVEVA CONTESTATO QUANDO ERA ALL’OPPOSIZIONE E AL QUALE SI È PIEGATA UNA VOLTA SALITA AL GOVERNO”

Estratto dell’articolo di Giuliano Foschini,Tommaso Ciriaco per “la Repubblica”

 

elisabetta belloni foto di bacco

Perché? La domanda si rincorre ai vertici del governo e degli apparati, il giorno dopo la scelta di Giorgia Meloni di nominare Elisabetta Belloni sherpa del G7 nell’anno di presidenza italiana. Prevale la sorpresa, ma non è questo l’unico sentimento.

«Perché - ragiona proprio oggi una fonte dell’intelligence - era una delle scelte più “normali” che la presidente potesse fare: è vero, la dottoressa Belloni è oggi a capo del Dis, il Dipartimento di informazioni. Ma per noi tutti è sempre “l’ambasciatrice”, la chiamiamo ancora così. Chi meglio di lei per il G7, allora?».

 

In realtà, le cose sembrano più complesse di così. Perché, com’è evidente, la nomina di Belloni rappresenta molto più di una normale scelta di un capo sherpa del G7. È un segnale forte di politica interna ed estera. Che la premier ha voluto dare, mettendosi accanto il profilo di una donna dal curriculum assai importante […] Spendibile in tutte le partite, in Italia e oltreconfine, che si apriranno dalla seconda metà del 2024 […]

 

Fazzolari Meloni

[…] Il primo segnale è chiaro: nel cerchio magico della premier non c’è posto soltanto per gli amici di Colle Oppio. Si parla di un ridimensionamento del sottosegretario, Alfredo Mantovano. Che a ben guardare, però, è in parte già avvenuto prima di questa svolta […] Ma la novità è […] che la selezione della classe dirigente non si fa soltanto con il manuale di “amichettismo”, che Meloni tanto aveva contestato quando era all’opposizione e al quale invece molto spesso si è piegata una volta salita al governo.

 

meloni mantovano

Belloni […] non appartiene alla categoria “è dei nostri”, la formula più amata da quelli che in Fratelli d’Italia si occupano delle nomine, anche le più insignificanti. È stata infatti scelta segretaria generale della Farnesina dal governo Renzi, vicinissima a Paolo Gentiloni, infine nominata al Dis da Mario Draghi.

 

Questo ragionamento ha però inevitabilmente anche un altro significato: e cioè che con una nomina di questo genere, Meloni intende mostrare alle opposizioni di essere in grado di poter portare dalla propria parte anche personalità terze, da loro scelte e nominate in ruoli importanti. […] E poi c’è il fronte internazionale.

 

FEZ-ZOLARI - MEME BY DAGOSPIA

Con Belloni al suo fianco, Meloni ribadisce il collocamento atlantista dell’Italia, perché se la definizione di “cocca di Biden” usata da Fox News per descrivere la direttrice del Dis è forse un’esagerazione, resta invece un fatto il suo eccellente rapporto con Washington e con l’attuale amministrazione statunitense.

 

Inoltre, Belloni servirà a “sdrammatizzare” i rapporti tesi con la Francia di Macron (bussare Fazzolari) e a tenere lontane le manovre della Russia, intensificate in vista delle elezioni europee. «Con Belloni, la premier prova poi a giocare un ruolo di leadership durante il g7. Era la sola carta che aveva», sottolineano dal mondo della diplomazia. Resta evidente che esistono dei rischi, nell’operazione.

mattarella meloni mantovano

 

C’è chi in queste ore storce il naso per questo anomalo doppio ruolo: capo del Dis e rappresentante diplomatico, chiamato a trattare con gli sherpa degli altri paesi. Ma a questi dubbi, le stesse fonti rispondono con un esempio - «John Negroponte, prima ambasciatore all’Onu e in Iraq, poi direttore dell’Intelligence e vice segretario di Stato» – che avrebbe punti di contatto con la storia di Elisabetta Belloni. […]