DAGOREPORT - A RACCONTARLO NON CI SI CREDE. RISULTATO DEL PRIMO GIORNO DI OPS DEL MONTE DEI PASCHI…
G.D.F. per “la Repubblica”
La banda dei Rotax. Non la banda dei Rolex, ma una gang internazionale specializzata nei furti di oggetti ancora più preziosi: i motori per i droni iraniani usati dai russi nei bombardamenti contro l'Ucraina.
L'esame dei velivoli telecomandati abbattuti durante i raid ha confermato un sospetto dell'intelligence internazionale: sono dotati di propulsori Rotax, costruiti da una società austriaca. L'unico Mohajer 6 precipitato in mare a Odessa e catturato intatto aveva il modello 912. Di fronte alle foto, l'azienda ha subito avviato un'indagine interna: «Noi non abbiamo mai autorizzato la vendita all'Iran o alla Russia e per questo abbiamo aperto un'inchiesta per scoprire l'origine dei motori».
La ditta, che è controllata dalla canadese Bombardier Recreational Products, sostiene di avere sempre rispettato le sanzioni: le uniche forniture note alla Russia sono anteriori all'occupazione della Crimea. E allo stesso tempo i suoi motori sono adottati dai droni americani Predator e da quelli israeliani Heron: due bestseller aeronautici, con ricche commesse che sarebbero state compromesse dalle cessioni clandestine a Teheran.
E allora come hanno fatto gli iraniani a procurarsi i Rotax? Il sito specializzato Warzone avanza un'ipotesi inquietante: potrebbero essere stati rubati da una banda sofisticata e poi esportati di nascosto fino a Teheran. I propulsori austriaci da cento cavalli infatti sono impiegati pure per i piccoli aerei ultraleggeri, pilotati dagli appassionati in tutto il mondo. E da anni sono presi di mira da una incredibile catena di furti, portati a termine con professionalità e maestria.
Razzie così numerose da avere spinto l'azienda a mettere online i dati sui macchinari trafugati, in modo da ostacolarne la ricettazione: l'elenco ne comprende 130, quasi tutti spariti in Europa, ma c'è la convinzione che sia una lista parziale. Il record si registra nel Regno Unito con 36 prede e non a caso Londra ha affidato le indagini a un team dell'intelligence. Ben 31 sono spariti in Germania. E altri 27 sono stati rubati in Italia. Nel nostro Paese la gang dei Rotax ha colpito in diversi aeroclub della Penisola, dalla Campania alle Alpi.
A Jesi, nelle Marche, nell'aprile 2014 ne sono stati portati via cinque. Stesso bottino ad Aguscello-Ferrara. Altri tre a Ponteventuno-Mantova. Sono tutte operazioni di professionisti, che hanno disattivato gli impianti antifurto e scassinato gli hangar. Poi con calma hanno tagliato la parte anteriore dei velivoli, segando i tubi d'acciaio su cui erano fissati i motori. Sempre e solo Rotax. Scomparsi nel nulla. Tanto da far ipotizzare che i soliti ignoti agissero su commissione. Ma nessuno finora aveva ipotizzato che il mandante potesse essere l'Iran, disposto a pagare prezzi altissimi per far decollare i suoi droni.
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