1- L’AFFARE S’INGROSSA ED ESPLODE: AHMADINEJAD PREPARA LA BOMBA, ECCO LE PROVE! 2- “LE FIGARO”, BOMBASTICO SCOOP: SVELA IL DOSSIER CHE VERRÀ PRESENTATO A VIENNA 3- DOPO ANNI DI IMMOBILISMO, L’AIEA (AGENZIA INTERNAZIONALE ENERGIA ATOMICA) STA FINALMENTE PER DENUNCIARE GLI INTENTI MILITARI DEL PROGRAMMA NUCLEARE IRANIANO (UN MOTIVO DEL RITARDO NEL DENUNCIARE I REALI INTENTI DELL’IRAN È DA RICERCARE NELL’AMBIGUITÀ DELL’EGIZIANO ELBARADEI, CHE HA GUIDATO L’AGENZIA FINO AL 2009) 4- CORSA CONTRO IL TEMPO PER DENUCLEIZZARE IL REGIME DI AHMADINEJAD. IL CONTESTO GEOPOLITICO RISCHIA DI CAMBIARE: NEL 2012 SI VOTA IN RUSSIA, STATI UNITI, FRANCIA

Dagoreport da "Le Figaro" - http://bit.ly/onORn6

L'Iran prepara la bomba nucleare. La notizia "ufficiale" la dà il quotidiano francese "Le Figaro" che anticipa i contenuti del rapporto che L'Aiea (l'Agenzia internazionale per l'energia atomica) illustrerà il 17 novembre prossimo a Vienna in occasione del meeting annuale.

Il documento, scrive il giornale di Parigi, "dovrebbe essere il più duro e più completo mai redatto dall'organizzazione sullo stato di avanzamento del programma nucleare iraniano". Secondo le informazioni ottenute da "Le Figaro", prove alla mano, l'Aiea si prepara a denunciare il carattere militare di tale programma, che avrebbe l'obiettivo di dotare il paese della bomba atomica.

"Sarà uno dei più importanti documenti in materia", ha detto una fonte a conoscenza del dossier. In realtà, i fini militari dei piani nucleari dell'Iran sono da tempo solo un segreto di Pulcinella. Ma finora l'agenzia delle Nazioni Unite non l'ha mai denunciato chiaramente. Perché ha deciso di farlo proprio adesso?

In primo luogo perché nonostante la protesta politica che ha messo il regime sulla difensiva dal 2009, il paese governato da Ahmadinejad continua nella sua rapida marcia verso la bomba. Nulla di nuovo, diranno gli esperti del settore, molti dei quali forse sosterranno che l'Aiea avrebbe dovuto battere il pugno sul tavolo molte tempo prima. Un motivo del ritardo nel denunciare i reali intenti dell'Iran è da ricercare nell'ambiguità dell'egiziano Mohamed ElBaradei, che ha guidato l'Agenzia fino al 2009.

Ma a giustificare la svolta dell'organizzazione, spiega "Le Figaro", è anche il contesto diplomatico e geopolitico. Occorre muoversi prima del 2012, un anno di elezioni molto importanti. Il ritorno annunciato di Vladimir Putin alla presidenza della Russia potrebbe tradursi verosimilmente in un inasprimento delle relazioni con l'Occidente e mentre monta la tensione alla vigilia del summit di Chicago sullo scudo anti-missili, la Russia potrebbe essere tentata di giocare la carta iraniana per far valere le proprie posizioni.

Poi c'è l'America, dove un Barack Obama in difficoltà potrebbe togliere attenzione alle questioni internazionali, per privilegiare quelle interne. E poi in Cina, dove il programma nucleare iraniano potrebbe uscire dall'agenda con l'arrivo al potere della quinta generazione del Partito Comunista e le elezioni di Taiwan.

È una corsa contro il tempo, conclude "Le Figaro", a cui i Paesi hanno partecipato fornendo all'Aiea numerosi documenti sui piani atomici dell'Iran. Si ritengono fondamentali anche nuove sanzioni per facilitare un'eventuale caduta del regime iraniano perché anche se vari esperti ritengono sia ormai tardi per impedire al Paese di dotarsi della bomba, essi temono soprattutto una nuclearizzazione sotto l'attuale regime.

 

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