DAGOREPORT - MA QUALE TIMORE DI INCROCIARE DANIELA SANTANCHÈ: GIORGIA MELONI NON SI È PRESENTATA…
Antonio Bravetti per la Stampa - Estratti
La Lega come Donald Trump: «L'Italia esca dall'Oms». Il partito di Matteo Salvini vuole imitare il presidente americano, che con uno dei primi ordini esecutivi ha ritirato gli Stati Uniti dall'Organizzazione mondiale della sanità. «È un carrozzone che aiuta solo chi ci lavora», gridano dal Carroccio. Basta finanziamenti, incalza Matteo Salvini: «Usiamo quei 100 milioni per sostenere i malati in Italia e finanziare i nostri ospedali e medici».
I leghisti hanno presentato un disegno di legge, invitando tutto il centrodestra a unire le forze in questa battaglia. Gli alleati, però, non condividono. Maurizio Lupi, leader di Noi Moderati, si smarca subito: «L'Oms va migliorata, non abbandonata». Anche Paolo Barelli, capogruppo di Forza Italia alla Camera, prende le distanze: «Mi sembra un passo troppo azzardato». Il Pd strabuzza gli occhi: «È una proposta inquietante, Meloni è d'accordo?».
La Lega rilancia la sua adesione al trumpismo con una battaglia per «recuperare sovranità», abbandonando quello che considera un «carrozzone controllato da Bill Gates» che ha affrontato il Covid «in modo schizofrenico».
trumpeete meme by rolli il giornalone la stampa
Salvini suona la carica sui social: «L'Italia non deve più avere a che fare con un centro di potere sovranazionale, profumatamente finanziato dai contribuenti italiani, che va a braccetto con le multinazionali del farmaco». In conferenza stampa a metterci la faccia sono il senatore Claudio Borghi e il deputato Alberto Bagnai.
«Un terzo del bilancio dell'Oms, 1 miliardo di dollari, va negli stipendi del personale, che sono in media di 150 mila euro, esentasse. Solo per i viaggi – dice Borghi – spendono 160 milioni di dollari all'anno. L'Italia contribuisce con circa 100 milioni, che secondo noi potrebbero andare nella lotta all'antibiotico resistenza, ad esempio».
Per Bagnai quella dell'Oms «non è una storia di successo: durante la pandemia non è stata la soluzione ma una parte del problema e l'Unione europea è l'unico ambito territoriale in cui se una cosa non funziona si dice che ce ne vuole di più.
Per noi se non funziona ce ne vuole di meno». A promuovere l'iniziativa c'è anche Roy De Vita, primario di chirurgia plastica e ricostruttiva all'Istituto nazionale dei tumori Regina Elena di Roma. «Tra i primi donatori c'è Bill Gates – dice – se considerassimo l'Oms come una società per azioni, il maggior azionista sarebbe lui con oltre il 30%. L'Oms segue quindi le indicazioni di un privato».
La Lega è convinta che con l'uscita degli Usa «si verrà a creare un effetto domino che porterà allo smantellamento dell'organizzazione». Intanto il disegno di legge verrà presentato anche alla Camera.
«Faremo di tutto perché venga calendarizzato al più presto – assicura Borghi – se poi il governo decidesse di seguire per decreto quanto stanno facendo con velocità gli Usa, non sarebbe un problema». Ma soprattutto il partito di Salvini è in pressing sulla maggioranza: «Con gli alleati – spiega Borghi – c'è un confronto da tempo sulla questione dell'Oms. E ringrazio l'opera del senatore di FdI Malan che ha sempre condiviso buona parte di queste problematiche».
Le prime risposte, però, non sono positive. Per Lupi «emulare Trump non serve, l'Italia può essere protagonista nel migliorare l'Oms, nel renderla più efficiente e utile alla comunità internazionale». Forza Italia tira il freno: «Non è sufficiente che un singolo partito possa esprimere una sua posizione per decisioni di questa portata. Ne parleranno i leader», dice Barelli.
matteo salvini con la mascherina pro trump 3
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