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HACKER RUSSI ESPULSI DALL OLANDA
Beda Romano e Antonella Scott per www.ilsole24ore.com
La misteriosa intelligence militare russa è sul banco degli imputati, la sigla Gru (in italiano Direttorato principale per l’informazione) di nuovo sotto i riflettori. Sotto un’accusa coordinata da parte di Gran Bretagna, Olanda, Nato, Stati Uniti, Canada. L’accusa riguarda una lunga serie di tentati attacchi informatici contro l’Occidente e le sue democrazie, contro agenzie sportive, contro imprese e contro l’Opac, l’Organizzazione per l’interdizione delle armi chimiche, impegnata dalla primavera scorsa nel tentativo di risolvere il caso Skripal e nelle indagini sull’uso di armi chimiche in Siria.
HACKER RUSSI ESPULSI DALL OLANDA
Agenti smascherati, sospettati, espulsi: le rivelazioni contro lo spionaggio militare russo sembrano trasformarsi in una valanga. Ieri le ha raccolte anche Donald Tusk, presidente del Consiglio europeo: «Metterò la cybersicurezza in agenda al prossimo vertice Ue», il 18 ottobre, ha detto. Sottolineando che «sfortunatamente il caso Skripal» in Gran Bretagna «non è stato l’unico evento» che ha visto coinvolti i servizi russi.
Con toni che riportano drammaticamente alla guerra fredda, giovedì Gran Bretagna e Olanda hanno accusato la Russia di aver organizzato un massiccio attacco cibernetico contro l’Opac (l’acronimo inglese è Opcw), istituzione delle Nazioni Unite con sede nella capitale olandese. Qui, in collaborazione con il Regno Unito, lavorano gli scienziati che cercano di far luce sul veleno che sarebbe stato utilizzato a Salisbury in marzo da presunti agenti del Gru per eliminare Serghej Skripal, l’ex agente dei servizi militari russi definito proprio mercoledì da Vladimir Putin «un traditore della patria».
Giovedì il governo olandese ha reso nota l’espulsione nell’aprile scorso di quattro diplomatici russi, agenti dell’intelligence militare. «Questo tentativo di accedere al sistema di sicurezza di un’organizzazione internazionale dedicata alla lotta contro le armi chimiche nel mondo – hanno scritto in un comunicato comune i premier Mark Rutte e Theresa May – mostra come il Gru disprezzi i valori e le regole internazionali alla base della nostra sicurezza comune». Il ministro della Difesa britannico, Gavin Williamson, ha definito la Russia «uno Stato pariah».
A Bruxelles, dove era in corso una riunione dei ministri della Difesa della Nato, il segretario generale dell’Alleanza atlantica Jens Stoltenberg ha esortato Mosca «a cessare il suo comportamento irresponsabile». Ma in Russia, il ministero degli Esteri ha respinto le accuse, tornando sull’immagine dello spray contaminato dal novichok, il gas nervino che a Salisbury avrebbe avvelenato Skripal e la figlia Yulia: «Hanno mescolato tutto in una bottiglia - ha commentato Maria Zakharova, portavoce del ministero degli Esteri russo -: Gru, spie cibernetiche, hacker del Cremlino e Wada (l’Agenzia internazionale anti-doping, ndr). Questa è solo una diabolica miscela di profumo».
La polizia britannica sospetta che i due agenti del Gru a cui si attribuisce l’attacco agli Skripal - noti come Ruslan Boshirov e Aleksandr Petrov - avessero nascosto l’agente nervino in una falsa boccetta spray di profumo Nina Ricci. Dopo aver “avvelenato” la porta di ingresso dell’abitazione di Serghej Skripal, secondo Scotland Yard, Boshirov e Petrov avrebbero gettato la boccetta nel parco. L’avrebbe ritrovata Charlie Rowley, e regalata alla moglie Dawn Sturgess. Se i due Skripal sono sopravvissuti, per lei non c’è stato scampo.
Denunce contro il Gru giungono anche dal Canada, dall’Australia e dagli Stati Uniti. Washington ha accusato sette presunti agenti, quattro di loro coincidono con i nomi fatti in Olanda. Avrebbero organizzato attacchi cibernetici contro la Wada e contro la società americana Westinghouse. Avrebbero anche effettuato operazioni di riclaggio di denaro sporco, frodi bancarie, e furti d’identità.
Tre dei sette agenti presi di mira dalle autorità americane, inoltre, appartengono al gruppo di 12 persone accusate di interferenze nella campagna presidenziale americana del 2016.
Ora l’America sposta le proprie preoccupazioni sulle elezioni di metà mandato, il mese prossimo, per il rinnovo della Camera e di un terzo del Senato; la Ue guarda alle europee di maggio. Si calcola che in Europa vi siano circa 4.000 attacchi al giorno: l’anno scorso la Commissione europea ha proposto di creare un’ agenzia comunitaria tutta dedicata alla sicurezza cibernetica.
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