“L'INSEDIAMENTO DI TRUMP ASSUME LE SEMBIANZE DEL FUNERALE DELLA DEMOCRAZIA IN AMERICA, SANCITO DA…
1. L'ESORDIO DI RUFFINI
Estratto dell’articolo di Francesca Del Vecchio per “La Stampa”
ernesto maria ruffini graziano del rio - comunita democratica
Lo va ripetendo da giorni Graziano Delrio: «Non c'è bisogno di un nuovo partito né di una nuova corrente». E infatti, il battesimo di "Comunità democratica" a Milano ha più l'aria di un'investitura che quella di una cospirazione ai danni della segretaria del Pd Elly Schlein. Un'investitura in una giornata particolare, quella in cui, da ben due città, riformisti e cattolici del centrosinistra chiedono spazio, nel Pd e non solo. Milano, appunto, e Orvieto, dove si tiene il tradizionale meeting di "Libertà Eguale" chiuso da un altro papabile leader d'area, Paolo Gentiloni.
L'attenzione è soprattutto su Milano, dove sui nomi in campo usano tutti la formula di rito: «Prima i contenuti». Ernesto Maria Ruffini, ex direttore dell'Agenzia delle Entrate, alla prima uscita pubblica dopo le dimissioni, parla però già da candidato federatore di un'area di centro che guarda a sinistra, con tanto di manifesto programmatico. [...]
romano prodi a la torre di babele
In platea è schierata l'ala catto-dem, c'è il presidente del Copasir Lorenzo Guerini, Barbara Pollastrini, l'ex segretario del Partito Popolare Pierluigi Castagnetti, l'ex eurodeputata Patrizia Toia, l'ex ministro Giuliano Poletti. Arriva il sindaco di Milano Beppe Sala, anche lui "in corsa" per unire le opposizioni. In prima fila, tra Ruffini ed Emilio Del Bono (già sindaco di Brescia e mister preferenze alle ultime regionali lombarde) c'è la renzianissima Maria Elena Boschi, che a sua volta ribadisce il refrain «prima le idee, poi le persone». [...]
In collegamento da Fabriano arriva Romano Prodi. Anche lui allontana l'idea di nuovi partiti pur rivendicando la centralità e la necessarietà dei cattolici. Senza mezzi termini precisa: «Era ora che tornassimo a discutere: brava Schlein ma ora bisogna allargare». Frase che fa il paio con l'avvertimento di Castagnetti: «Non basta riunirsi tra amici».
ernesto maria ruffini graziano del rio - comunita democratica
L'intervento più atteso è quello di Ruffini: non prende il podio, né si alza in piedi. Parla dalla sua postazione, al tavolo del dibattito: giacca e cravatta ben annodata. Accanto a lui Delrio, informale nel cardigan cammello sbottonato a metà, che del movimento nascente è il padre.
L'avvio morbido di Ruffini, l'appello «ai liberi e forti» di Don Sturzo, al «sale e al lievito di cui nessuno si accorge se non per l'assenza», come recita il Vangelo. Poi, il passaggio che fa drizzare le antenne alla platea: quel richiamo alla maggioranza Ursula «l'idea di David Sassoli, che ci manca molto». Quella maggioranza che, dice, «può essere ancora lo strumento per battere le destre, senza considerarle nemici».
Pierluigi Castagnetti - comunita democratica
Ecco qui, la mano tesa dei cattolici: non solo a Renzi, ma a Forza Italia, che nel frattempo si rivendica l'unica forza "moderata". «Chi si aspettava annunci o soluzioni già pronte resta deluso. Siamo troppo abituati alle nomination», mette le mani avanti Ruffini, alludendo al suo ruolo in commedia. E mentre si rivolge ai cattolici, ai popolari, sa di parlare al Pd e a quell'abitudine di «concentrarsi troppo sulle percentuali che non basta», mentre occorre «riportare le persone al voto con una proposta seria».
La sveglia alla segretaria dem deve ancora arrivare: «Come possiamo uscire dalla mediocrità della politica? Qual è l'offerta della sinistra? Da chi è stata discussa? Non bastano le singole questioni, non gli emendamenti. Ma una speranza di futuro per il Paese». Una serie di interrogativi forti per il Nazareno che incarnano il disagio della base per «una proposta non sempre matura», si fa scappare alla fine qualcuno dei big presenti.[...]
2. BOMBERLEYEN FAN CLUB
Estratto dell’articolo di Marco Travaglio per “il Fatto Quotidiano”
ernesto maria ruffini - comunita democratica
Atteso con la febbrile suspense che si deve al Messia, il nuovo federatore del centro, o del centrosinistra, o di qualcosa a caso, o di se stesso, al secolo Ernesto Maria Ruffini, ha alfine partorito non senza doglie la prima perla: “La maggioranza Ursula che da due legislature governa l’Europa potrebbe diventare una scelta solida per essere alternativi alla destra”.
Nessuno ha avuto cuore di spiegargli che esistono due Ursula e due maggioranze Ursula: la Von der Leyen modello 2019, votata dal centrosinistra italiano e dai 5Stelle, su un programma di transizione ecologica, welfare e salario minimo; e la Bomberleyen modello 2024, votata da Pd, FI e FdI, ma non da 5Stelle e Avs, su un programma di transizione militare a spese del welfare e dell'ambiente.
ursula von der leyen giorgia meloni romano prodi meme by edoardo baraldi
È l’uovo di colombo: non sapendo come battere la Meloni, il Pd la imbarca (sempreché lei sia d’accordo) e ci aggiunge pure Tajani per fare buon peso. Solo che, alleandosi con la destra, poi è arduo “essere alternativi alla destra”. Però è consolante che quell'impiastro di Ursula, sempre più impopolare in Europa, abbia ancora un piccolo fan club in Italia. [...]
ernesto maria ruffini graziano del rio - comunita democraticaernesto maria ruffini - comunita democratica
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