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LINEA DURA, I DUBBI DI FICO LA «SINISTRA» DEI 5 STELLE: IN AULA CI FAREMO SENTIRE
Giuseppe Alberto Falci per il ''Corriere della Sera''
«Volete metterci uno contro l' altro prima ancora di cominciare», dissimula un deputato di rango del M5S. In realtà da qualche giorno all' interno del gruppo parlamentare dei Cinquestelle i mugugni prevalgono sui sorrisi perché, ripete uno degli interessati, «con le vite umane non si scherza e Salvini ha delle posizioni diametralmente opposte alle nostre».
Oggetto della discordia, va da sé, è l' immigrazione. Da quando ha giurato di fronte al capo dello Stato Sergio Mattarella, il neoministro dell' Interno Matteo Salvini invoca più espulsioni e rimpatri dei migranti irregolari. Prende di mira le ong alcune delle quali, secondo la versione di Salvini, «non fanno volontariato perché fanno affari e fungono da taxi».
Il tutto non fa altro che accrescere l' imbarazzo dell' anima sinistra del Movimento, quella che fa riferimento al presidente della Camera Roberto Fico, la stessa che in fondo non ha mai digerito l' alleanza gialloverde. A questa corrente dei Cinquestelle appartengono parlamentari come Paola Nugnes e Luigi Gallo, fino ad arrivare ai senatori Nicola Morra e Paola Taverna. Eppure i loro malumori restano sottotraccia.
I diretti interessati si ritraggono e si affidano a parole di questo tenore: «Su certi temi per rispondere devo essere autorizzato dalla comunicazione». Il drappello di parlamentari che in queste ore è più agitato che mai, desidera evitare lo scontro con i vertici, ma, assicurano, «dentro l' aula della Camera e del Senato faremo sentire la nostra». Protetti dall' anonimato gli ortodossi preferiscono affermare quanto rivendicato fino a oggi e non intendono cedere alle istanze leghiste che «non fanno parte del nostro programma». «Il principio di solidarietà è la nostra bandiera», ripetono all' unisono.
L' imbarazzo investe anche chi, come Laura Castelli, è in lizza per diventare viceministro dell' Economia. La parlamentare torinese non la manda a dire al leader del Carroccio: «Rigetto questa narrazione, perché siamo stati i primi a raccontare che ci sono delle ong meravigliose, che fanno un lavoro indispensabile, e alcune che sono state oggetto anche di questioni legali e giudiziarie, che hanno avuto dei problemi. Non si tratta di vedere se una cosa è bianca o nera, quindi la rigetto perché credo che sia un modo sbagliato di affrontare un tema su cui ricordo si sono fatti dei soldi, si è lucrato e si è fatto business». Ma c' è di più.
Nelle ore in cui si consuma il braccio di ferro fra il leader del Carroccio e le ong, il presidente della Camera Fico ha ricevuto a Montecitorio una delegazione di Medici senza Frontiere, ong che lo scorso anno si è rifiutata di sottoscrivere il codice di condotta redatto dal Viminale a firma Minniti.
E dopo l' incontro il presidente della Camera pubblica un post in cui sottolinea che «chi fa solidarietà ha tutto il supporto dello Stato. Lo Stato deve essere vicino a chi soffre, ai più deboli, a chi viene considerato ultimo. La loro sofferenza è la mia sofferenza, la loro ricerca di dignità è la mia ricerca della dignità. Non solo sul tema dei migranti, ma sulle sofferenze in generale, dei diritti».
MATTEO SALVINI DIRETTA FACEBOOK
Il Movimento assicura che non voleva essere una risposta diretta all' alleato Salvini, lui stesso ha precisato che «la terza carica dello Stato non entra in questa questione».
Qualcuno però sussurra che «Roberto ha voluto inviare un messaggio a Luigi», intendendo naturalmente Di Maio.
Non è finita. Domani il presidente della Camera sarà in Calabria, a San Ferdinando, dove domenica scorsa è stato ucciso Soumaila Sacko, il sindacalista del Mali. E non a caso proprio su questa vicenda spunta un' interrogazione parlamentare indirizzata al ministro dell' Interno a firma Paolo Parentela, Giuseppe d' Ippolito, Dalila Nesci, Riccardo Tucci e Nicola Morra. I pentastellati vogliono vederci chiaro «su eventuali implicazioni mafiose». Salvini è avvisato.
giuseppe conte salvini e di maio discorso prima della fiducia 1
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