UN LAVITOLA A DOWNING STREET - L’ORMAI FAMOSA STORIA DEL PARTICOLARISSIMO LEGAME TRA IL MINISTRO DELLA DIFESA INGLESE LIAM FOX E IL SUO AMICO E LOBBISTA ADAM WERRITTY SEMBRA LA FOTOCOPIA DELLA STORIA DI WALTERINO - ESSÌ: IL MESTIERE DEL FACCENDIERE NON è NECESSARIAMENTE UN DIABOLICISSIMO ITALIAN JOB - VIVA IL BLOG NOMFUP CHE HA FATTO RICORDARE AI NOSTRI GIORNALONI CHE è ANCORA POSSIBILE FARE CRONACA GIUDIZIARIA SENZA TRASFORMARSI NEI POSTINI DEI PM…

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Da "il Foglio"

How do you spell in London "vi-tel-lo-ne"? Manca solo il peschereccio, il foltissimo monociglio, l'accento napoletano, i denti disordinati, il carburante che costa troppo e poi per il resto ci siamo quasi: per il resto l'ormai famosa storia del particolarissimo legame tra il ministro della difesa inglese (Liam Fox) e il suo consulente collaboratore advisor-amico testimone di nozze e lobbista (Adam Werritty) sembra la fotocopia della storia di Walter Lavitola.

Il caso inglese è tornato al centro dell'attenzione grazie a uno scoop del giornalista di Europa Filippo Sensi, ripreso domenica scorsa sulla prima pagina dell'Observer. Sensi, sul blog Nomfup, ha postato una serie di video pescati sulla rete che smentivano la versione fornita poche ore prima dal ministro della Difesa sul suo rapporto con l'amico Werritty.

Fox sosteneva che in nessuna occasione Werritty aveva partecipato a missioni internazionali con la delegazione inglese mentre il video di Nomfup documentava una serie di incontri in cui Fox compariva (per esempio in Sri Lanka) in compagnia dell'amico.

Una compagnia alla quale il ministro aveva scelto di non rinunciare in altre circostanze, come quella volta in cui mister Werritty si presentò a Dubai nella veste di mediatore fra il governo britannico e una compagnia privata per discutere di alcuni contratti di vendita di tecnologie nel campo delle telecomunicazioni.

Certo, il nostro Lavitola non si è mai sognato di distribuire biglietti da visita in cui si spacciava come consigliere di un certo ministro ma alla fine dei conti, seppur con molte sfumature diverse, la ciccia della storia è che i due ragazzacci sono accusati di aver svolto in modo spregiudicato e disinvolto (e senza autorizzazioni ufficiali) un mestiere come quello del faccendiere che non può che essere svolto in modo spregiudicato e disinvolto, e che di fatto ha bisogno di autorizzazioni ufficiali solo quando i campioni in questione non riescono a districarsi con sufficiente abilità nella tragica arte dell'esserci e del non esserci.

E allora evviva Nomfup che ha fatto notare agli accigliati osservatori italiani che il mestiere del faccendiere non è necessariamente un diabolicissimo italian job; evviva Nomfup che ha fatto ricordare ai nostri giornaloni che è ancora possibile fare cronaca giudiziaria senza trasformarsi nei postini dei pm (leggere il Guardian per credere);

e ancora evviva Nomfup che portando la storia di Werritty sulle pagine dei nostri quotidiani ci ha fatto anche rendere conto che il Lavitola inglese sarà pure preoccupato per il suo futuro ma sa che, al contrario del Lavitola dal foltissimo monociglio, se arrivassero sul suo conto delle indagini della magistratura sarà difficile ritrovarsi in mezzo a un sistema giudiziario come quello italiano che prima chiede l'arresto di un indagato e che dopo qualche settimana ammette che quella richiesta non aveva ragione di essere. Dopo averlo sputtanato con intercettazioni ficcanaso. Viva Nomfup!

 

Valter LavitolaLiam Fox e Adam WerrittyFILIPPO SENSI