DAGOREPORT – AVVISATE IL GOVERNO MELONI: I GRANDI FONDI INTERNAZIONALI SONO SULLA SOGLIA PER USCIRE…
Da corriere.it
PUTIN E IL GAS - BY EMILIANO CARLI
Ore 09:19 - Il discorso di Putin /5: «Proporrò a Erdogan di limitare l’export di grano verso l’Unione europea»
Putin ha dedicato una parte del suo discorso al tema dell’accordo sul grano, raggiunto con l’Ucraina con la mediazione delle Nazioni unite e della Turchia.
Secondo Putin, «La Russia e i Paesi poveri sono stati truffati»: non essendoci nell’intesa raggiunta «quote garantite» per i Paesi più a rischio, «ci sono vergognosi esempi di comportamento scorretto» da parte dei Paesi più sviluppati — e segnatamente, da parte dell’Europa — che «non stanno inviando cereali ai Paesi in via di sviluppo».
Putin ha anche ventilato l’ipotesi di «limitare l’esportazione di grano e altri generi alimentari lungo questa rotta (dall’Ucraina all’Europa, ndr). Mi consulterò sicuramente con il presidente turco Erdogan su questo argomento. Dopotutto siamo stati noi a elaborare il meccanismo esportazione di grano ucraino».
«Escludendo la Turchia come mediatore, praticamente tutto il grano che lascia l’Ucraina non va nei Paesi più poveri, ma in Europa. Solo 2 navi su 87 vanno nei Paesi in via di sviluppo, 60mila tonnellate su 2 milioni. Con questo approccio la portata dei problemi alimentari globali non farà che aumentare, sfortunatamente; e questo può causare una catastrofe umanitaria senza precedenti».
PUTIN E IL GAS - BY EMILIANO CARLI
Mikhailo Podolyak, consigliere del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, ha spiegato all’agenzia Reuters che la Russia non ha alcuna base fattuale per rimettere in discussione l’intesa raggiunta.
L’intesa sul grano è stata firmata lo scorso 22 luglio, a Istanbul, e consiste in due documenti distinti: uno sulle esportazioni del grano ucraino e un altro sull’esportazione di prodotti agricoli e fertilizzanti russi.
Gli accordi, uno con la firma dell’Ucraina e l’altro con la Russia, sono stati raggiunti con la mediazione della Turchia e delle Nazioni Unite e hanno stabilito un corridoio nel Mar Nero per consentire l’esportazione di generi alimentari.
Erdogan e Putin si incontreranno di nuovo a margine del vertice SCO a Samarcanda dal 15 al 16 settembre.
Ore 09:09 - La controffensiva ucraina, intanto
PUTIN E IL GAS - BY EDOARDOBARALDI
Mentre Putin parlava della volontà di Mosca di «chiudere la guerra avviata nel 2014», le autorità ucraine annunciavano che oltre alla controffensiva — in corso — nel Sud del Paese, ora Kiev sta conducendo attacchi nei territori occupati dai russi nel Nord Est del Paese.
«Stiamo avanzando e spingendo su tutta la linea del fronte. Nei prossimi mesi, ci aspettiamo la sconfitta dell’esercito russo nella regione di Kherson — sulla riva occidentale del fiume Dnipro — e una significativa avanzata dell’esercito ucraino nell’Est».
Le forze ucraine hanno anche annunciato di aver distrutto un ponte di alto valore tattico e strategico usato dalle forze russe a Kherson.
Ore 09:00 - Il discorso di Putin / 4: «Non abbiamo perso niente»
«La Russia non ha perso e non sta perdendo nulla a causa dell’Operazione speciale» — cioè l’invasione dell’Ucraina — «ma ha anzi rafforzato la propria sovranità»: «Tutto ciò che facciamo», ha spiegato, «punta a rafforzare la nostra sovranità. E se l’economia globale attraversa un periodo difficile, la logica della cooperazione vincerà sicuramente».
Ore 08:48 - Il discorso di Putin / 3: «Non abbiamo iniziato nessuna guerra»
Putin — continuando il suo discorso al Forum economico di Vladivostok — è tornato a ribadire il suo punto di vista su quanto stia succedendo in Ucraina: una guerra, per il mondo intero; una «operazione militare speciale», per Mosca.
Per Putin, la Russia «non è responsabile di aver fatto iniziare alcuna operazione militare: stiamo cercando di mettere fine a quella avviata nel 2014», con l’invasione della Crimea.
Secondo il presidente russo, dunque, Mosca «ha deciso di rispondere militarmente», non — come è evidente — di invadere il territorio ucraino (nessuna parola viene pronunciata per giustificare l’attacco, avvenuto nei primi giorni e nelle prime settimane del conflitto, alla capitale ucraina, Kiev). «Le nostre operazioni puntano ad aiutare la popolazione del Donbass».
Ore 08:29 - Il discorso di Putin / 2: «È impossibile isolare la Russia»
Il discorso di Putin continua lungo le direttrici ormai consolidate: l’attacco all’Occidente per le sanzioni, e la sottolineatura della ricerca da parte della Russia di nuovi partner economici e geopolitici: «È impossibile isolarci», ha detto, «nessuno ci riuscirà, avremo altre possibilità di entrare nei mercati iraniani, o del Medio Oriente» (oltre allo spostamento dell’equilibrio sul versante del Pacifico, di cui aveva parlato prima).
«Gli Usa», ha detto Putin, «non si fermano di fronte a nulla per raggiungere i loro obiettivi. Vediamo già alcune produzioni fermarsi, in Europa, a causa della rottura con Mosca. L’Occidente ha messo in discussione alcuni dei fondamentali del sistema economico globale, e la fiducia nel dollaro, nell’euro, nella sterlina ne è uscita indebolita. La Russia ha tagliato l’utilizzo di queste monete; Gazprom e la Cina hanno iniziato a strutturare i propri contratti sul gas con pagamenti in yuan».
Quanto alla Russia, «l’inflazione raggiungerà il 12 per cento quest’anno, ma il prossimo scenderà ai livelli previsti». Certo — è costretto ad ammettere il presidente russo — «ci sono problemi in alcune regioni e per alcuni settori economici», e per questo «è importante continuare a supportare l’economia russa»: ma su questo, assicura, «Mosca continuerà a difendere gli interessi nazionali».
Sull’export di grano, Putin è tornato a lanciare minacce: «Dovremo cambiare le rotte del grano, abbiamo fatto di tutto per assicurare la possibilità di garantire l’export dall’Ucraina. Ma quel grano non è andato ai Paesi poveri, bensì in Europa»
Ore 08:23 - Il discorso di Putin / 2: «Le sanzioni sono un pericolo per il mondo intero»
Il presidente russo, Vladimir Putin, è intervenuto al forum economico di Vladivostok, ed è tornato ad attaccare frontalmente le sanzioni occidentali, definendole «una scelta miope» e «un pericolo per il mondo intero».
Putin ha anche definito le mosse occidentali «un tentativo aggressivo di imporre il proprio dominio sul mondo», ma ha spiegato che gli equilibri del pianeta si stanno spostando verso l’area del Pacifico.
«Recentemente si sono verificati cambiamenti tettonici nell’intero sistema delle relazioni internazionali. Il ruolo di Stati e regioni del mondo dinamici e promettenti è notevolmente aumentato. E soprattutto, naturalmente, la regione Asia-Pacifico: i suoi Paesi sono diventati nuovi centri di crescita economica e tecnologica, punti di attrazione per il personale, i capitali, la produzione».
«La qualità della vita in Europa», ha detto, «è stata sacrificata alla dittatura degli Usa», mentre la Russia riesce a sopportare «l’aggressione economica, finanziaria e tecnologica» dell’Occidente.
Putin ha anche detto che «i problemi per i rifornimenti di cibo si intensificheranno, e una catastrofe umanitaria è all’orizzonte», ha detto.
Putin non ha mai menzionato il motivo per cui le sanzioni sono state imposte — e cioè l’invasione dell’Ucraina da parte dell’esercito russo; ma secondo il presidente russo, «la politica delle sanzioni occidentali è in corso da decenni».
Ore 08:16 - Lavrov e i «chiarimenti» sul rapporto sulla centrale nucleare
La Russia ha chiesto all’Aiea, l’agenzia dell’Onu per l’Energia atomica, dei «chiarimenti» sul suo rapporto sulla situazione della centrale nucleare di Zaporizhzhia — definita nel documento «insostenibile». A dichiararlo è stato, parlando con l’agenzia russa Interfax, il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov.
«C’è bisogno di chiarimenti supplementari, perché quel rapporto contiene un certo numero di punti interrogativi. Abbiamo chiesto questi chiarimenti al direttore generale dell’Aiea», Rafael Grossi.
Ieri l’ambasciatore russo all’Onu ha deplorato che il rapporto non «indicasse chiaramente» che sarebbero gli ucraini a bombardare la zona della centrale.
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