DAGOREPORT – MARINA E PIER SILVIO NON HANNO FATTO I CONTI CON IL VUOTO DI POTERE IN FAMIGLIA…
Marco Antonellis per Dagospia
C'è lo zampino di Giancarlo Giorgetti, GG per gli amici, dietro la svolta pentaleghista del cambio di 'narrazione' politica che tradotto significa: attuare il programma elettorale ma nel rispetto delle regole e dei vincoli Ue evitando l'effetto boomerang di mutamenti troppo affrettati.
Non è un caso, spiegano fonti di governo di alto rango, che sia stato proprio Giorgetti, in perenne contatto con il Colle, a far notare per primo ad entrambe le forze politiche di maggioranza i rischi di cambiamenti troppo frettolosi e radicali che avrebbero persino potuto mettere a repentaglio l'esistenza stessa dell'esecutivo.
Ed è stato sempre Giorgetti, stavolta in stretto rapporto telefonico col Premier Conte come rivelano le medesime fonti, ad aver catechizzato a dovere i due leader di Lega e 5Stelle Salvini e Di Maio avvertendoli che la quiete si sarebbe potuta presto tramutare in tempesta. Tre i punti chiave posti all'attenzione dei vicepremier dal sottosegretario alla Presidenza del consiglio: il pericolo, sempre in agguato, che lo spread ricominci a salire, l'asta degli ultimi Btp con rendimenti mai pagati negli ultimi anni dallo Stato italiano e l'avvertimento di Ficht che, seppur mantenendo il rating invariato ha portato l'outlook da 'stabile' a 'negativo'. Anche al Quirinale, che nelle ultime giornate ha avuto interlocuzioni importanti e riservate con rappresentanti del governo per fare il punto sulla situazione politica in vista della ripresa dei lavori, è tornato il sereno.
Nemmeno la mazzata arrivata oggi dal Tribunale di Genova potrà scalfire la nuova narrazione: non appena è arrivata la decisione dei giudici è stato immediatamente dato l'ordine di scuderia a parlamentari e dirigenti di partito di mantenere la calma e di tenere la bocca ben chiusa, soprattutto di non attaccare la magistratura. Nessuna guerra alle procure, insomma. E indovinate da chi è partito l'ordine di scuderia? Da Giorgetti, ca va san dire.
calderoli - giancarlo giorgetti
Anche perchè dalle parti della Lega temono che presto potrebbero esserci notizie ben peggiori di quella odierna. "L'indagine che preoccupa veramente è un'altra e riguarda l'esposto dell'ex revisore dei conti già condannato in primo grado con Bossi e Belsito" spiegano esponenti di governo. Nell'esposto si sosteneva che una parte degli ormai famosi 49 milioni avessero spiccato il volo per l'estero.
A Genova hanno aperto un'indagine per riciclaggio, perquisito la Sparkasse di Bolzano e fatto richiesta di rogatoria in Lussemburgo. La Finanza da settimane sta rivoltando come un calzino onlus e fondazioni vicine al mondo leghista. In particolare sono tre le associazioni finite nel mirino e su cui si stanno concentrando le attenzioni degli investigatori: la Mc srl, editore del "Populista", Radio Padania e "Più voci", già assurta agli onori delle cronache per le donazioni di Luca Parnasi. Insomma, se oggi ha piovuto, domani potrebbe grandinare.
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