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LA LIBIA E’ UNA POLVERIERA PRONTA A ESPLODERE! LA FRAGILITÀ DEL PRIMO MINISTRO DBEIBEH OFFRE SPAZI ALLA RUSSIA, CON IL GENERALE HAFTAR PRONTO A MARCIARE SU TRIPOLI E PUTIN CHE PUO’ CONSOLIDARSI MILITARMENTE SULLA COSTA DI BENGASI MINACCIANDO L’EUROPA – GIAMPIERO MASSOLO: “UNA LIBIA DESTABILIZZATA È UN DANNO GRAVE PER LA SICUREZZA NAZIONALE: IL TEMA RIGUARDA IL CONTROLLO DEI FLUSSI MIGRATORI, L’AFFIDABILITÀ DEGLI APPROVVIGIONAMENTI ENERGETICI, LA DETERRENZA VERSO IL TERRORISMO JIHADISTA. L’EUROPA È USCITA DI SCENA PER LE RIVALITÀ ITALO-FRANCESI (ALTRO PUNTO DA AFFRONTARE CON MACRON). CI SAREBBE SPAZIO PER UN’INIZIATIVA POLITICO-DIPLOMATICA DELL’ITALIA…”

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Giampiero Massolo per il Corriere della Sera - Estratti

ABDULHAMID DBEIBAH

Pericoloso sottovalutare le nuove violenze tra milizie in Libia. Alle porte dell’Italia. Evidenziano la fragilità del primo ministro Dabeibah, offrono spazi alla Russia, con il generale Haftar pronto a marciare su Tripoli e la Turchia che gioca su tutti i tavoli.

 

Nella crisi libica convivono tre dimensioni: quella locale, di un Paese di fatto spartito in tre, con istituzioni delegittimate; quella regionale, delle rivalità arabe tra fautori e nemici dell’Islam politico, che soffiano sul fuoco delle fazioni libiche; quella degli equilibri globali, con la Russia che si sposta dalla Siria, intenzionata a consolidarsi militarmente sulla costa di Bengasi e nelle basi dell’entroterra meridionale, guardando al Mediterraneo e al Sahel.

 

E minacciando l’Europa.

giampiero massolo foto mezzelani gmt05

È una sfida all’interesse nazionale italiano: riguarda il controllo dei flussi migratori, l’affidabilità degli approvvigionamenti energetici, la deterrenza verso il terrorismo jihadista. Una Libia destabilizzata è un danno grave per la sicurezza nazionale: buona ragione per ritornare sul dossier libico senza contentarsi di appaltarlo a chi tenga a bada gli sbarchi. Il conflitto non contempla soluzioni definitive. Si può tentare di mitigarlo per evitarne gli esiti più estremi: la frammentazione del Paese con una guerra civile conclamata accanto ai nostri confini oppure, all’opposto, l’estensione dell’influenza russa con una vittoria di Haftar.

 

haftar putin

(...) L’Europa è uscita di scena per le rivalità italo-francesi (altro punto da affrontare con Macron). Non resta che affidarsi all’azione dei governi: sfruttare le evidenti cointeressenze a tamponare Mosca e ad evitare la «somalizzazione» della Libia, per formare un gruppo di coordinamento con i Paesi disponibili. Quanto meno Italia, Francia, Egitto, Paesi del Golfo, la stessa Turchia potrebbero trovarvi una convenienza. E forse anche gli Usa, sensibili alle risorse libiche e timorosi del jihadismo. Ci sarebbe spazio per un’iniziativa politico-diplomatica dell’Italia.

giorgia meloni a tripoli con Abdulhamid DBEIBAHgiorgia meloni a tripoli con Abdulhamid DBEIBAHabdul hamid mohammed dbeibeh con giorgia melonia tripoli manifestazioni contro il premier Dbeibah