UN NUOVO LODO CALDEROLI SEMBRA AVER SBLOCCATO LA SCANDALOSA VICENDA DEGLI INCOMPATIBILI (O MEGLIO INCONTENTABILI) OVVERO TUTTI COLORO, DEPUTATI E SENATORI, I QUALI CONTINUANO A FAR FINTA DI NULLA ED A MANTENERE IL CULO SU DUE O PIÙ POLTRONE

DAGOREPORT
Che Roberto Calderoli se ne inventi sempre una più del diavolo è già noto ed anche in questi giorni ha dato prova di essere all'altezza della fama che lo circonda. Un nuovo lodo Calderoli, sembra aver sbloccato, almeno da un punto di vista procedurale, la grave vicenda degli incompatibili (o meglio incontentabili) ovvero tutti coloro i quali continuano a far finta di nulla ed a mantenere il culo su due o più poltrone.

A meno che non si tratti di un'altra beffarda porcata!! Calderoli ha proposto, e la Giunta per il Regolamento del Senato ha approvato, la proroga della Giunta per le Elezioni provvisoria organo indispensabile per recepire le posizioni di incompatibilità e procedere alle dichiarazioni di surroga.

In questo modo ha spiegato Calderoli: "chi sapendo di essere incompatibile non lo dichiarerà non avrà più alibi perché non si puo' più nascondere dietro il fatto che non c'era l'organismo che avrebbe proclamato il subentrante e soprattutto non mancherà il quorum per l'elezione del Presidente della Repubblica che alla fine era una delle preoccupazioni più forti di tutti quanti". Bravo Calda! direbbe la Littizzetto. Tanto più che anche la Camera dei Deputati si è subito adeguata ed ha assunto identica decisione.

Tutto ciò entro martedì 16 aprile: in quel momento chi è dentro è dentro e chi è fuori è fuori perché dal 17 aprile si ripristina la procedura ordinaria di contestazione delle incompatibilità che prevede un iter assolutamente a difesa della casta reso molto complesso da regolamenti parlamentari e regionali che non consentono di definirne i tempi.

Resta da vedere ora come si comporteranno gli incompatibili entro martedì, se cioè faranno finta di nulla, fregandosene che "non ci sono più alibi" secondo il verbo Calderoli, oppure comunicheranno la propria opzione smettendo di voler tenere il culo su tante sedie.

Vedremo anche se gli alibi che Calderoli dice di voler togliere a tutti, cadranno anche per i suoi compari di partito Massimo Garavaglia e Giovanni Fava che sono parlamentari in carica ed assessori regionali con Bobo Maroni, che optando desisteranno dall'eroica capacità di fare troppi mestieri.

Ma non si tratta solo di mettere alla prova la coerenza e la serietà degli esponenti della Lega Nord, il caso è più ampio, delicato e complesso e proviamo a spiegare il perché una volta per tutte in termini precisi.

INCOMPATIBILITA' che cos'è?
L'art. 122, II comma Costituzione recita:" Nessuno può appartenere contemporaneamente a un Consiglio o a una Giunta regionale e ad una delle Camere del Parlamento, ad un altro Consiglio o ad altra Giunta regionale, ovvero al Parlamento europeo".

L'art. 6, IV comma, della legge 23 aprile 1981 n. 154 recita " la cessazione delle funzioni deve avere luogo entro dieci giorni dalla data in cui è venuta a concretizzarsi la causa di ineleggibilità o di incompatibilità".

Nella situazione in cui ci troviamo vi è poi un'aggravante di straordinaria delicatezza che in modo opportuno il consulente giuridico di Beppe Grillo, il famigerato e ormai notissimo Paolo Becchi, ha denunciato con forza: in occasione dell'elezione del Capo dello Stato non si può scherzare con le regole e con la legittimità della platea elettorale ed i casi di incompatibilità fra il ruolo di parlamentari e assessori regionali, consiglieri regionali o presidenti di regione "altera no la parità del voto dei grandi elettori componenti di Camera e Senato e delegati regionali" in violazione dell'art. 83 della Costituzione che al II comma recita: "il Presidente della Repubblica è eletto dal Parlamento in seduta comune dei suoi membri. All'elezione partecipano tre delegati per ogni Regione eletti dal consiglio regionale in modo che sia assicurata la rappresentanza delle minoranze".

In tutto la questione riguarda 58 rappresentanti delle regioni cui però si aggiungono altri 31 nominativi fra Senato e Camera che sono in una condizione di incompatibilità e due parlamentari europei di cui forniamo l'elenco da aggiornare man mano che, bontà loro, rinunciano a qualcosa.

SENATORI INCOMPATIBILI:
Mario Mantovani, vicepresidente regione Lombardia
Massimo Garavaglia, assessore regione Lombardia
Piero Aiello, assessore Regione Calabria
Giovanni Bilardi, consigliere regione Calabria
Antonio Stafano Caridi, consigliere regione Calabria
Massimo Cassano, assessore regione Puglia
Federica Chiavaroli, conigliere regione Abruzzo
Giuseppe Cucca, consigliere regione Sardegna
Domenico De Siano, consigliere regione Campania
Pietro Iurlaro, consigliere regione Puglia
Eva Longo, consigliere regione Campania,
Francesco Scoma, consigliere regione Sicilia,
Dario Stefano, assessore regione Puglia
Lucio Tarquinio, consigliere regione Puglia
Luciano Uras, consigliere regione Sardegna

DEPUTATI INCOMPATIBILI:
Giovanni Fava, assessore regione Lombardia
Ferdinando Aiello, consigliere regione Calabria
Roberto Capelli, consigliere regione Sardegna
Bruno Censore, consigliere regione Calabria
Gianfranco Chiarelli, consigliere regione Puglia
Antonio Decaro, consigliere regione Puglia
Umberto Del Basso De Caro, consigliere regione Campania
Giuseppe De Mita, vicepresidente regione Campania
Vincenzo Folino, consigliere regione Basilicata
Roberto Marti, consigliere regione Puglia
Toni Matarrelli, consigliere regione Puglia
Mauro Ottobre, consigliere regione Trentino A.A.
Rocco Palese, consigliere regione Puglia
Michele Pelillo, assessore regione Puglia
Marcello Taglialatela, assessore regione Campania
Pierpaolo Vargiu, consigliere regione Sardegna

Ed infine ci sono anche il saggio Mauro Mario, senatore e deputato europeo ed il noto moralizzatore Albertini Gabriele, senatore e deputato europeo anch'egli con benefit e prebende varie che, ci rendiamo conto, è ancor più difficile e doloroso abbandonare.

Per sbloccare tale incredibile e stupefacente situazione c'è un solo modo: la comunicazione unilaterale dei senatori e dei deputati che dichiarano la propria scelta ed optano. In mancanza di ciò ripetiamo, da fare entro martedì 16 aprile, ci avranno preso tutti in giro ancora una volta, avranno dimostrato una volta di più di non aver riguardo per nulla, neppure un briciolo di rispetto per l'elezione del Capo dello Stato, di non sapere cosa sia l'etica pubblica, la responsabilità nei confronti delle istituzioni e dei cittadini, pensando di potersi permettere ancora ogni abuso o sopruso.

Ma la grave situazione coinvolge direttamente e pesantemente anche i capi dei partiti: Bersani Pierluigi, Berlusconi Silvio, Maroni Roberto detto Bobo e Monti Mario sanno e lasciano fare perché sono d'accordo oppure sono solo distratti e in ben altre faccende affaccendati? In questo caso li avvertiamo noi e così non ci sono alibi proprio per nessuno anzi, diamo loro anche un consiglio: chiamateli al telefono uno per uno e ditegli ‘cari incontentabili se continuate a fare i furbetti dello stipendiuccio e le orecchie da mercante sappiate che non sarete più ricandidati a nulla e renderemo nota alla pubblica opinione questa decisione definitiva in modo solenne. Vedrete che correranno come lepri. Ma se non lo faranno sarà lecito pensare che anche voi avete fatto finta e siete d'accordo con questi incontentabili furbetti.

Di fronte a questa nuova "porcata" nessuno si lamenti dei forconi dei grillini (che sembrano avere le punte rotte, visto che su questa materia alla fine hanno fatto solo un po' di rumore per nulla) ma dei forconi degli italiani che non vogliono più essere presi per culo.

 

 

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