DAGOREPORT - PER RISOLVERE LA FACCENDA ALMASRI ERA SUFFICIENTE METTERE SUBITO IL SEGRETO DI STATO E…
Fabrizio Roncone per il "Corriere della Sera"
Arriva la notizia che i deputati del Movimento 5 Stelle hanno litigato un'altra volta per una questione di denaro. L'idea di averne tanto a disposizione li rende fragili, incerti, meticolosi, attenti, severi. Nessuno si fida di nessuno. Non si sono fidati nemmeno di Caris Vanghetti, il consulente che, nelle settimane iniziali dell'avventura a Montecitorio, curò la comunicazione per il gruppo. E che adesso, mandato a casa, ha presentato il conto (scontrini e fatture, l'ossessione dei grillini che torna).
Il Vanghetti faceva tutto da solo. Personaggio memorabile. Trovò i posti a sedere per i deputati in Aula. Organizzò la visita ai carabinieri feriti nell'attentato a Palazzo Chigi. C'era una parlamentare che doveva allattare e lui le fece aprire una stanza.
Il Vanghetti faceva tutto da solo e così la fattura che presenta è salata: 10 mila euro netti.
Il Vanghetti faceva tutto da solo e invece ora nelle stanze dell'ufficio stampa del gruppo c'è uno staff importante.
Carlo Passarello: «Mhmm... Sì, certo... La faccenda Vanghetti... Io non ne so niente, ma aspetta che chiedo...».
(Si sente Passarello mettere una mano davanti alla cornetta e dire: «C'è il Corriere che vuole sapere di Vanghetti... che facciamo?». E uno, risoluto: «Passalo a me»).
«Ciao, sono Andrea Cottone... Parlo io perché Nicola Biondo, il capo, è impegnato. Qual è il problema?».
Vanghetti, il vostro predecessore.
«à tutto a posto. Ha presentato una fattura, è stato liquidato. Punto. Nessun problema».
Veramente risulta che i deputati non volevano pagare.
«Ripeto: è tutto a posto. Quanto poi alla storia che in sua difesa sia intervenuta Roberta Lombardi, e che per questo si sia dimessa da presidente, è una storia inventata».
Lo scrive Il Fatto.
«La Lombardi si è dimessa per ragioni personali, bellissime ma personali. Nei prossimi mesi, infatti, potrebbe non avere più tanto tempo a disposizione. à una notizia stupenda, ma siccome è anche privata, è chiaro che tu ora te la devi dimenticare».
Roberta Lombardi conferma: sì, ha qualche bella ragione personale per essersi dimessa da presidente del gruppo (in Transatlantico molti si accorgono di come sia raggiante). Il suo turno di portavoce era finito già lo scorso mese di giugno, e per questo aveva ceduto il ruolo a Riccardo Nuti. Fino al marzo del prossimo anno, però, avrebbe dovuto mantenere l'incarico di presidente (con la responsabilità , quindi, di dover mettere la firma su tutti i contratti e gli ordini di spesa). Ma a Nuti ha lasciato pure quest'incombenza.
Fin qui, burocrazia parlamentare e liete notizie.
Poi, però, c'è anche la polemica. Ruvida, ovviamente.
Sentite: «Caris Vanghetti ha lavorato tanto e bene, per tutti. E mi sarebbe piaciuta un po' più di riconoscenza da parte dell'assemblea. Ma va bene così. Tanto, poi, quella fattura l'ho saldata io».
à chiaro che quest'ultima frase non solo entra automaticamente nell'elenco di quelle più celebri pronunciate dalla Lombardi nella sua breve esperienza politica - le altre: «Prima di degenerare il fascismo aveva un alto senso dello Stato»; «Napolitano si goda i nipotini»; «Chi fa la spia è una merda» - ma conferma anche il tormentato rapporto che i grillini hanno con i soldi.
Un rapporto complicato forse dal fatto di essere arrivati in Parlamento con l'ordine degli elettori e di Beppe Grillo di farne risparmiare il più possibile e di guadagnarne il meno possibile (inutile riferire i commenti di alcuni deputati del movimento quando hanno appreso dall'agenzia Ansa che il loro gran capo e comico ha affittato una delle sue ville, quella sul mare di Bibbona, in Toscana, a 14 mila euro a settimana).
Però si capì davvero subito che il denaro scatenava strani imbarazzi. Il senatore Roberto Cotti, ospite di Un giorno da Pecora su Radio2, confessò di aver dovuto chiedere un prestito in banca, subito dopo essere stato eletto. Il deputato Ferdinando Dino Alberti fu sorpreso mentre a Montecitorio mangiava al self-service sotterraneo e subito postò in rete lo scontrino (un primo, due contorni e mezza bottiglia di acqua: 6 euro).
Il leggendario Vito Crimi raccontava di dividere la stanza di un alberghetto dietro alla stazione Termini con un suo collaboratore (32 euro a notte). La stessa Lombardi confessò di aver smarrito il portafogli con dentro tutti gli scontrini accumulati da quando era stata eletta e subito fu trafitta dai volgari sospetti della rete. E lasciamo poi stare il dibattito - perché di dibattito si trattò - che esplose intorno alla vicenda delle buste paga.
Il punto è: perché litigate, in un vortice di sospetti e paure, sempre e solo per i soldi?
(Risponde la deputata Federica Dieni, 27 anni, da Reggio Calabria)
«La colpa è tutta di voi giornalisti! Invece di raccontare i tanti provvedimenti a cui lavoriamo...».
Però un po' ossessionati dagli scontrini siete...
«Macché!».
Per esempio: lei ci va o no alla buvette?
«Io? Scherza? No no, assolutamente... Io, se capita, vado solo al bar del piano terra».
Alla buvette.
«Oh... è quella la buvette?».
ROBERTA LOMBARDI roberta lombardi in versione signorina rottermeiervito crimi roberta lombardi due capogruppo tutti da ridere roberta lombardi con vito crimiVITO CRIMI - ROBERTA LOMBARDIRoberta Lombardi capogruppo alla Camera del Movimento Cinque Stelle arriva in Senato per il vertice tra il Movimento e il Pd jpegla smorfia di grillo ipnotizza lombardi e crimi beppe grillo e roberta lombardi GRILLO LOMBARDI CRIMI
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