DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI…
Claudio Bozza per il “Corriere della Sera”
DANIELA SANTANCHE E LORENZO GUERINI
Lorenzo Guerini, esponente di primo piano del Partito democratico legato a Matteo Renzi, dovrebbe diventare il nuovo presidente Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica (Copasir). Nel tourbillon di nomine, assai rallentate dallo stravolgimento dei precedenti equilibri politici, dovrebbe essere così riempita una delle poltrone vacanti più pesanti.
Per conquistare la guida dell' organo del Parlamento, che esercita il controllo sull' operato dei servizi segreti italiani e che spetta alle opposizioni, nell' ultimo mese si era infatti consumato uno scontro tra i partiti. Un braccio di ferro durissimo per il Pd, che, a fronte del crollo alle elezioni, ha rischiato di rimanere a bocca asciutta su tutte le nomine.
L'intesa tra le forze, che dovrebbe essere ufficializzata mercoledì con il voto in parlamento, è arrivata dopo una complessa trattativa di spartizione, che riguarda i nomi per la presidenza della Commissione di Vigilanza della Rai, oltre a quelli per presiedere la giunta delle elezioni (al Pd), quella per le autorizzazioni (a Fratelli d' Italia) della Camera.
Guerini, in questa partita, oltre a Fratelli d' Italia ha superato anche l'ex ministro dell' Interno Marco Minniti, il cui profilo navigato in materia d' intelligence, si è rivelato un ostacolo per lo stretto legame con i governi Renzi e Gentiloni. Mentre il curriculum di Guerini, mediatore nato e per questo ribattezzato «Arnaldo» (Forlani) dallo stesso Renzi, avrebbe favorito lo sblocco dell' impasse.
L' ex portavoce della segreteria del Pd, 51 anni, nato e cresciuto a pane e Dc, stretto tra i miti di Andreotti e De Mita, è sposato con tre figli: viaggia spesso in bici e non ha la patente. Tra le prime audizioni ci dovrebbe essere quella del ministro della Difesa, Elisabetta Trenta, riguardo i presunti conflitti d'interesse tra la sua precedente attività di consulente militare e quella istituzionale attuale.
Accordo fatto anche per la presidenza della Commissione di vigilanza Rai: toccherà a uno tra i senatori di Forza Italia Maurizio Gasparri o Alberto Barachini (ex giornalista di Mediaset, molto vicino a Berlusconi e a Licia Ronzulli); con Gasparri favorito per una questione di equilibri interni.
Sempre mercoledì, il Parlamento eleggerà i sette membri del nuovo cda della Rai, per la prima volta con questo sistema dopo la riforma del 2015: due membri saranno eletti dal Senato e altrettanti dalla Camera. Altri due saranno nominati dal Tesoro e uno sarà scelto dai dipendenti Rai. E su questo fronte, dopo lo strapotere, il Pd dovrebbe rimanere a bocca asciutta.
Il governo gialloverde non riesce però a trovare la quadra su quella che è la più importante tra le nomine delle Partecipate in scadenza: Cassa depositi e prestiti, il forziere immobiliare del Tesoro, ancora oggi guidato da un management vicino a Renzi.
GIANCARLO GIORGETTI E L AMBASCIATORE USA LEWIS EISENBERG A VILLA TAVERNA
Anche l' assemblea del 13 luglio è andata a vuoto: un nuovo tentativo sarà fatto mercoledì. E ora si spera che la partita, gestita dal sottosegretario Giancarlo Giorgetti, si sblocchi con la nomina dell' ad. È uno scontro a tre: Matteo Salvini spinge per Marcello Sala, già manager di Intesa e liquidatore della banca del Carroccio, la Credieuronord. Nome che però lascia perplesso il ministro Giovanni Tria, che preferisce di gran lunga Dario Scannapieco, numero uno italiano della Bei. Mentre il Movimento 5 Stelle continua a sponsorizzare Fabrizio Palermo, attuale direttore finanziario di Cdp.
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