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LOTITO NEL…PIATTO! IL PRESIDENTE DELLA LAZIO, DOPO UNA GIORNATA PIROTECNICA IN CUI HA SPARATO A ZERO CONTRO GRAVINA (“SONO DOVUTO USCIRE DALLA FIGC. LA BULGARIA, IN CONFRONTO, ERA NIENTE”), ARRIVA COME UN CICLONE ALLA FESTA DI "SKY SPORT" A VILLA MIANI E LANCIA L’ASSALTO AL BUFFET - TRA UNA BATTUTA ALL’ASSESSORE ONORATO, UN POLLETTO AL LIMONE, UN PIATTO DI TROFIE E UNA INSALATINA A SGRASSARE, LOTITO AFFRONTA PURE IL CASO DELLA TELEFONATA COL TASSISTA: “IL CELLULARE? ME L’HANNO CLONATO!”. POI ARRIVANO I DOLCI, E ANCHE LI' LOTITO NON FA PRIGIONIERI (OCCHIO AI COLPI DI SONNO!)
Giorgio Marota per il "Corriere dello Sport"
Non trova tregua la storica crociata di Lotito per avere «un calcio didascalico e moralizzatore». Anche ieri, durante gli stati generali dello sport di Forza Italia, il presidente della Lazio e senatore forzista ha rispolverato alcuni dei suoi più noti cavalli di battaglia: dalla costruzione di una chiesa dentro al centro sportivo «perché i giovani devono crescere con i valori cristiani» alla sostenibilità di un club «rilevato quando aveva 550 milioni di debiti», fino all’orgoglio di aver reso la Lazio «una delle società più patrimonializzate d’Italia» e alla speranza «che il nuovo stadio Flaminio possa vivere 24 ore al giorno».
In un intervento accorato, Lotito ha ribadito la sua contrarietà alle seconde squadre, «che non si sa a cosa servono, mica come le seconde proprietà che invece sono state vietate pure se salvaguardavano la ricchezza dei territori» e ha rivendicato che «nessuno meglio di me sa cosa serve al calcio e allo sport per progredire». Non è mancata neppure una bordata a Gravina, che evidentemente non smette di considerare un avversario: «Sono dovuto uscire dalla Figc perché qualsiasi cosa proponessi non trovava spazio. La Bulgaria, in confronto, era niente».
Rivolgendosi al vicepremier Tajani, anche lui nella nuova aula dei gruppi parlamentari, Lotito ha chiesto «di stilare un dossier serio e profondo, mica come quello che mi è arrivato sul tavolo.
Quelle sono proposte non incisive e qui serve il bisturi». Una critica, neppure troppo velata, l’ha dunque mossa ai colleghi di maggioranza della 7ª commissione permanente del Senato, che il mese scorso avevano redatto delle linee di indirizzo al governo a sostegno del calcio. Il capogruppo alla Camera di Forza Italia e presidente della Federnuoto, Paolo Barelli, a quel punto ha provato a deviare la discussione con una battuta: «Dai Claudio, voliamo alto».
Lotito, a quel punto, ha sfoggiato le sue doti comiche: «Sì, sì, come l’aquila!». E ancora: «Mi chiedono perché non ho fatto il plastico dello stadio. Beh, lo sapete: io i soldi non li butto!». Al netto delle risate della platea, Lotito ha voluto spedire un messaggio a quella classe politica di cui lui stesso fa parte: «Bisogna distinguere lo sport di base da quello professionistico, con normative funzionali.
Lo Stato deve fare un piano Marshall per gli stadi perché in Italia ogni comune interviene con mille lacci e lacciuoli». Non è mancato, infine, un riferimento al caso della settimana: la presunta telefonata con un tassista, finita sui social per gli attacchi a Noslin, Tchaouna e non solo. «Il telefono squilla di continuo - ha detto, mostrando uno dei suoi cellulari vecchio stile - me l’hanno clonato!».
CLAUDIO LOTITO DORME AL SENATO MENTRE PARLA IL FORZISTA DARIO DAMIANI
CLAUDIO LOTITO DORME DURANTE LAZIO ATALANTA
CLAUDIO LOTITO DORME IN TRIBUNA DURANTE LAZIO CLUJ
LOTITO DORME IN SENATO
LOTITO DORME DURANTE LA RIUNIONE DEL GRUPPO DI FORZA ITALIA AL SENATO
CLAUDIO LOTITO DORME IN SENATO
lotito dorme in senato
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