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ARMANDO CESARO PASCALE BERLUSCONI CECCHI PAONE
Carlo Tarallo per Dagospia
Un macello. Un caos. Un delirio. Tra i deputati dissidenti di Forza Italia fedeli a Denis Verdini che hanno sottoscritto il documento anti-Brunetta, c’è un personaggio mitologico: Luigi Cesaro. Giggino ‘a Purpetta, potentissimo proconsole di Forza Italia in Campania, ex sodale di Nicola Cosentino, protagonista di vicende giudiziarie delicatissime, è passato coi verdiniani.
La notizia corre, un brivido gela la schiena di chi nel Partito Democratico conosce bene le gesta di Cesaro. “Siamo passati dal Patto del Nazareno al Patto della Polpetta. Ma questa è davvero avvelenata”. Il senatore del Pd sospira. Intanto, le agenzie battono quel cognome tra i 18 firmatari della lettera anti-Berlusconi.
LUIGI CESARO LUIGI DE MAGISTIS STEFANO CALDORO
Lui, Cesaro, va in tilt. In Campania è il leader assoluto del partito, grazie anche (soprattutto) ai buoni uffici di Francesca Pascale. Il suo “tradimento” (in termini politici, ma secondo chi conosce bene Nick ‘O Mericano soprattutto umani) nei confronti di Nicola Cosentino gli ha garantito il controllo totale del partito in Campania.
Il figlio di Giggino, Armando Cesaro, è candidato alle prossime regionali e punta a quota 50mila preferenze per essere il più votato d’Italia. Amico di Francesca, frequentemente ospite ad Arcore e Palazzo Grazioli, ha “piazzato”, grazie ai buoni uffici della Pascale, al coordinamento regionale della Campania il senatore ischitano Domenico De Siano, che non fa un solo passo senza consultare i Cesaro’s. Sembravano i più fedeli scudieri del “cerchio magico”. Sembravano, fino a ieri.
FRANCESCA PASCALE MOTOR BIKE EXPO DI VERONA
In realtà il rapporto privilegiato con Denis Verdini nasce almeno un anno fa. Agosto 2014: la magistratura napoletana chiede l’arresto di Luigi Cesaro, accusato di rapporti con la camorra casalese. Giggino capisce che tira una brutta aria, “annusa” una certa timidezza di Berlusconi nel difenderlo e corre da Denis Verdini. I due si accordano, un patto d’acciaio, alle spalle di Silvio e Francesca. Poi il riesame boccia la richiesta d’arresto, ma il rapporto tra Giggino e Denis resta saldissimo. E ieri si concretizza in quella firma.
Eppure, quando le agenzie battono la lista dei dissidenti, Cesaro non si rassegna all’evidenza. I suoi tentano un “depistaggio”: mentre alle stesse agenzie Luigi conferma di aver sottoscritto il documento ma conferma “fedeltà” al leader, il suo entourage nicchia, semi-smentisce, abbozza, nega. Da Arcore, mentre l’ansia per la sentenza della Cassazione lascia poco spazio alle altre vicende, arrivano comunque richieste di chiarimenti. Le risposte? La lettera non è contro Berlusconi, il testo non era chiaro, è stato cambiato più volte, etc etc. Ma carta canta: la firma di Luigi Cesaro è lì.
NICOLA COSENTINO ALLA CONFERENZA STAMPA
A Napoli si parla già di “ennesimo tradimento” dei Cesaro. Dopo Cosentino, tocca a Berlusconi essere mollato da Cesaro. Che da oggi è diventato un “renziano” convinto. La pattuglia di verdiniani che dovrebbe garantire a Matteo un sereno cammino anche con Berlusconi all’opposizione, ha già un suo leader meridionale. Giggino ‘a Purpetta. Avvelenata ovviamente….
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