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DAGOREPORT - GIORGIA MELONI SOGNA IL FILOTTO ELETTORALE PORTANDO IL PAESE A ELEZIONI ANTICIPATE?…
"GIORGETTI DEMOLISCE DALL'INTERNO LA DESTRA SOVRANISTA MA QUELLO CHE HA COLPITO IL PD ROMANO E' LA FRASE SU CALENDA" - MATTIA FELTRI: "I DEM HANNO DEDOTTO CHE CALENDA SARÀ VOTATO DAI LEGHISTI E QUINDI CALENDA È UN MEZZO FASCIO. A METÀ POMERIGGIO IL COORDINATORE DI FORZA ITALIA, ANTONIO TAJANI, DICHIARA PESSIMO IL NOVANTA PER CENTO DELLE CONSIDERAZIONI DI GIORGETTI E COSÌ A DARE UNA MANO A SALVINI SONO LA COSIDDETTA SINISTRA RIFORMISTA E LA COSIDDETTA DESTRA LIBERALE, UN RISULTATO PSICHEDELICO AL PUNTO DA AVERE UNA SOLA SPIEGAZIONE: ERANO TUTTI REDUCI DA UN WEEK END CON LUCA MORISI"
Mattia Feltri per "la Stampa"
Il numero due della Lega, Giancarlo Giorgetti, in un'intervista concessa ieri alla Stampa dice che Berlusconi non andrà al Quirinale; Salvini ne parla soltanto per non parlare di cose serie; sarebbe bene se ci andasse Draghi altrimenti lo perdiamo; e però il governo successivo butterebbe via i soldi del recovery; purtroppo da gennaio tutti (leghisti per primi) faranno dell'esecutivo una Cambogia.
Poi lascia intendere che i candidati di destra a Milano e Roma sono inadeguati, mentre Calenda avrebbe le caratteristiche giuste per guidare la capitale. Di questa inattesa, scientifica e gelida demolizione dall'interno della destra sovranista, di questa espressione di destra moderata e antipopulista, tutto quanto ha colpito il Pd romano è la frase su Calenda, da cui ha dedotto che Calenda sarà votato dai leghisti e quindi Calenda è un mezzo fascio.
antonio tajani foto di bacco (2)
Come si dice, per spiegargli le robe toccherebbe fargli i disegnini, a meno di non sospettare - come io sospetto - che buona parte del Pd abbia una sola strategia, a rischio della commedia: denunciare il nazifascismo di qualsiasi cosa respiri alla sua destra, anche solo di un centimetro.
E si potrebbe chiuderla lì, se a metà pomeriggio non fosse emerso il coordinatore di Forza Italia, Antonio Tajani, a dichiarare pessimo il novanta per cento delle considerazioni di Giorgetti, invitato a tornarsene a Varese. Così a dare una botta a Giorgetti e una mano a Salvini sono la cosiddetta sinistra riformista e la cosiddetta destra liberale, un risultato psichedelico al punto da avere una sola spiegazione: erano tutti reduci da un week end con Luca Morisi.
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