giuseppe conte luigi di maio movimento 5 stelle

A CHE PUNTO E' LA NOTTE - PER DI MAIO IL PROBLEMA SI CHIAMA CONTE E IL SUO ATTEGGIAMENTO NEI CONFRONTI DEL MOVIMENTO: SI COMPORTA COME SE NON FOSSE QUEL 33% DI CONSENSI AD AVERGLI GARANTITO (PER DUE VOLTE) LA POLTRONA DI PALAZZO CHIGI - NON SOLO: CONTE INCIUCIA CON ZINGARETTI-BETTINI PER CONTINUARE A FARE COME CAZZO GLI PARE (VEDI LA RIFORMA DEI SERVIZI). MA LA VOLPE CON LA POCHETTE RISCHIA PESANTE SE EMILIANO PERDE IN PUGLIA: POTREBBE PERDERE IL SUO "SERVO DI SCENA" ZINGA SOTTO I COLPI DI FRANCESCHINI ED EX RENZIANI - CON L'AIUTO DI GRILLO, DI MAIO LAVORA PER RIPRENDERSI LA LEADERSHIP. MA HA CONTRO CASALEGGIO, TAVERNA E LOMBARDI... 

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fico grillo di maio

DAGONEWS

 

La tregua garantita dalla vittoria molto strombazzata sul Recovery Fund è durata pochi giorni, e i partiti della maggioranza hanno ripreso le loro liti interne esattamente da dove si erano fermati. Luigi Di Maio ha un angelo custode che si chiama Beppe Grillo, che gli sta dando una grossa mano per tenere insieme il movimento che Giggino cerca di riconquistare. Ma ora quel che resta della prima linea vuole una segreteria collegiale, con un semplice ''coordinatore''.

giuseppe conte luigi di maio

 

Casaleggio invece vorrebbe un direttorio coi suoi fedelissimi, un progetto destinato a non andare da nessuna parte. Di Maio sogna una squadra che abbia al suo interno anche i ministri, con una guida forte (lui), mentre le Taverna e le Lombardi pretendono in ogni caso di tenere fuori i membri del governo.

 

Il cattivo rapporto Conte-Di Maio non è certamente destinato a migliorare dopo la clamorosa mossa alla Erdogan della riforma dei servizi segreti, mossa non coordinata né col Copasir né con il ministro degli Esteri, che mira a mantenere lo "spione di Conte", Gennaro Vecchione, in scadenza alla fine di novembre, a capo dell'intelligence.

ZINGARETTI - CONTE - DI MAIO

 

Per Giggino il problema principale è l'atteggiamento del premier nei confronti del Movimento: si comporta come se non fosse quel 33% di consensi ad avergli garantito (per due volte) la poltrona di Palazzo Chigi. Inciucia con Zingaretti e con parte del Pd con l'obiettivo di fare come cazzo gli pare e di non dover rendere conto al partito che lo aveva candidato ministro e poi scelto come presidente del Consiglio.

 

luigi di maio dario franceschini

A questo punto, il paradosso è che al momento Di Maio si trova per nulla in sintonia con il suo partito, tra il duo Casaleggio-Dibba e i pasionari della prima ora (Taverna e Lombardi), mentre è sulla stessa linea di quella parte del Pd anti-Zingaretti e anti-Bettini, che manco morta pensa che l'Avvocato degli italiani sia il candidato premier ideale di una riconfermata coalizione giallo-rossa.

 

Bettini e Zingaretti

Tra questi c'è Franceschini e i suoi, in totale disaccordo con l'immagine di Conte faro dei progressisti. Il ministro della Cultura però sta buono perché al momento non ha i numeri per far fuori il segretario. Sta cercando di saldare l'alleanza con gli ex renziani che fanno capo a Guerini e Lotti, ma nulla si muoverà prima delle regionali del 20 settembre.

 

 

Il Pd è spaccato tanto quanto il M5S, e lo schiavo di Casalino in questa zizzania ci sta come un pascià, visto che lo lascia libero di fare e difare quello che gli pare, a cominciare dai vertici dell'intelligence, vero potere in questo paese.

 

conte emiliano

Eppure anche l'ineffabile avvocato ha qualche preoccupazione, e si sta sbattendo come un moulinex per far vincere Emiliano in Puglia. Dopo le visite nei mesi passati, tra tutte quella all'Ilva di Taranto, sono settimane che chiama a tappeto sindaci e gruppi locali per far vincere il magistrato in aspettativa. Perché la Puglia è la sua regione d'origine, perché i pugliesi Emiliano e Boccia sono stati i primi (e solitari) a proporre un'alleanza organica tra Pd e 5 Stelle.

 

stefano caldoro vincenzo de luca

Se il centrodestra con la leghista Ceccardi conquistasse la Toscana (dove Conte non può incidere), il governo rischierebbe di implodere. Per questo non si può permettere la caduta del fortino di Bari.

 

In Campania lo sceriffo De Luca ha 9 punti in più di Caldoro. Lì il centro-sinistra è ovviamente ottimista, se non fosse che il salernitano è da sempre considerato un outcast, uno che non risponde a nessuno (tanto meno a Zingaretti), dunque è difficile per il governo giallo-rosso prendersi il merito di una sua vittoria. No, il modello grillo-piddino è la Puglia, e se cade, sarebbe una pesante sconfitta personale per il premier.

di maio con paola taverna

 

quando di battista raggi taverna di maio lombardi frongia e de vito chiedevano il carcere per marino con le arance in campidogliosalvini ceccardi

GIUSEPPE CONTE MICHELE EMILIANOfrancesco boccia giuseppe conte