L’ELEFANTINO FURIOSO – COME VA LA PRESSIONE? MAI VISTO UN FERRARA COSì FURIBONDO CON CHI OSA TOCCARE L’”AMORE SUO” – AL conduttore di 'Tv Talk', CHE AVEVA OSATO UN PARAGONE STRAUSS KHAN-BERLUSKAZZO, GLI HA SPARATO UN: ''Spero la intercettino mentre ride con qualche puttana'' – ALLA ZARINA DI “VOGUE” ANNA WINTOUR CONSIGLIA DI OCCUPARSI DI PIZZI E MUTANDINE anziché FARE LA MORALE AL BANANA…

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1- L'ELEFANTINO FURIOSO
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Il Giornale -    No ai paragoni fra Strauss-Kahn e Berlusconi: il parallelo non è piaciuto a Giuliano Ferrara, intervenuto ieri in collegamento con “Tv Talk”, il programma condotto da Massimo Bernardini che andrà in onda oggi su Rai3 alle 14.50. Bernardini – rende noto l’ufficio stampa del programma – ha messo a confronto le scuse in diretta tv di Dominique Strauss-Kahn, con le scuse che lo stesso Ferrara, nella prima puntata di Qui Radio Londra lunedì scorso, ha suggerito a Berlusconi.

 

“Imparate a rispettare il presidente del Consiglio, invece di metterlo nella categoria degli stupratori”, ha sbottato Ferrara. “Il paragone – ha aggiunto il direttore del Foglio – è insultante per chiunque abbia una visione morale della vita pubblica, è insultante per Berlusconi e accattivante per Strauss-Kahn. Non dovete sostituire i vostri pregiudizi alla morale comune”. E ancora: “Vergognatevi di aver paragonato Berlusconi e Strauss-Kahn, moralisti dei miei stivali! Dovete vergognarvi!”. E poi, rivolto al conduttore che abbozzava un sorriso: “E non rida, spero che la intercettino mentre ride con qualche puttana!”.
2- ORA ANCHE VOGUE CHIEDE LA TESTA DEL CAV SENZA SAPERE NULLA
Giuliano Ferrara per Il Giornale

Anna Wintour è la gran signora della mo¬da mondiale. Si dice scandalizzata, con¬versando con un giornalista di Repubblica , perché in Italia nessuno fa nulla per buttare giù Berlusconi, che si comporta in modo tanto difforme dagli standard ti¬pici del mondo delle sfilate, e si domanda perché mai le donne non scendano in strada a protestare per la loro dignità.

La signora Wintour è evidentemente male informata: c'è parecchia gente che prova a buttare giù il capo del governo italiano, tra questi molti magistrati e giornalisti in toga, e anche le donne di sinistra, giovani belle e molto indignate, si sono fatte sentire vivacemente.

Ma se ci si occupi di pizzi, mutandine e falpalà, non è necessario saperla lunga sulla situazione politica di un Paese e sulla sua storia. Bast¬no impressioni generiche, e una intervista indignata non si rifiuta a nessuno. Va di moda, come le scarpe di Manolo Blahnik. Berlusconi è molto amico di Dolce & Gabbana, io no. Lui si preoccupa del made in Italy e fa bisbocce anche con loro, se del caso.

A me dispiacciono quelli che fanno chiassosamente tardi, e danno fastidio alla vacanza a Stromboli del presidente della Repubblica, e poi quei loro manifesti pubblicitari in cui si esalta il role model del branco di fronte al cor¬po sottomesso di una donna danno un gran fastidio a un bacchettone come sono io.

Per non parlare di tutta quell'apologia del culo, che è un bell'oggetto anche sessuale, ma da tenere preferibilmen¬te riservato (non è una battuta omofobica, lo dico per i cretini, è una battuta semiologica, e questo invece lo dico per quelli troppo intelligenti). Però se dei magistrati infoiati li intercettassero a casa¬cio, Dolce & Gabbana, mi parrebbe una scurrile violazione della loro privacy, e sarei pronto a difenderli per ogni dove e in ogni modo.

Qual è il problema? Il proble¬ma è che molti giudicano senza sapere, e va ancora bene, ma anche senza tenere conto del fatto che non tutti hanno chiesto al Signore un cuore docile e la capacità di distinguere il bene e il male, come Re Salomone (lo ha ricordato il Papa a Berlino in un magnifico discorso politico- teologico). Alcuni se ne fottono.

Se il focoso Bill Clinton mette un sigaro cubano dove non dovrebbe nello studio ovale della Casa Bianca, sono poi pronti ad andare a cena a Westchester County, a casa sua, in qualsiasi momento, per non parlare di una settimana di vacanza a Martha's Vineyard. La signora Wintour sa che dietro il successo commerciale della moda, a parte la grandez¬za artigianale e industriale di certe creazioni, c'è la molla del desiderio: desiderio di sesso, di cocaina, di possesso, di sottomissione.

Non è che stiamo qui a pettinare le bambole, sappiamo come va il mondo, e anche il suo mondo di fatturati dell'eccitazione e dell'eleganza trasgressiva. Quindi prima di salire in cattedra e dare giudizi sprezzanti sull'Italia, gli italiani e Berlusconi, Anna Wintour, che è una liberal inconcussa, si rilegga i nastri delle conversazioni tra Arthur Schlesinger e Jacqueline Bouvier Kennedy, e vedrà che Martin Luther King faceva orgette prima di sognare l'eguaglianza tra bianchi e neri con la carica mistica che tutti gli riconosciamo, e che tanto tempo dopo ancora be¬nediciamo, e i gli altri suoi eroi di sempre non si comportavano altri¬menti.

Poi veda se è il caso di dare interviste pedagogiche al giornale fondato da Scalfari e Carlo Caracciolo, simpatico principe sen¬za complessi.

A ciascuno il suo ruolo.C'è un affollamento di voci moraleggianti che irrita, oggi in Italia e intorno all'Italia. Ci sono giornalisti aggres¬sivi con i lenoni che si mettono sulla scia di magistrati incarogniti, e gli fanno da prosseneti intellettuali e civili. Sono molto peggio di qualunque Tarantini.

Dovrebbero sapere che nessuno ha mai intercettato Mitterrand per sapere che cosa pensasse della Edith Cresson, primo ministro da lui nominato e sua grande e tenera amica, o di Margaret Thatcher, la sua nemesi politica e ideologica.

Nei Paesi normali le intercettazioni, in soli casi eccezionalmente gravi, le di¬spone l'autorità giudiziaria, spesso eletta o dipendente dal governo, per tutelare la sicurezza dei cittadini dalla mafia o quella del Paese dai nemici. Solo da noi le intercettazioni servono a rovesciare il premier eletto dalla maggioranza del corpo elettorale, e a far tenere lezioni di moralità da chi non è autorizzato a darle.

 

 

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