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DI MAIO IN PEGGIO – LA POLTRONA DI LUIGINO A RISCHIO SE ALLE EUROPEE IL MOVIMENTO FINISCE SOTTO AL 20% - PER LE EUROPEE SCENDONO IN CAMPO IL "MENTAL COACH" DELLA CAMERA E LA EX IENA GIARRUSSO. IL TIMORE DEI BIG: LA RIFORMA ORGANIZZATIVA VOLUTA DA DI MAIO SERVE SOLO PER "CONDIVIDERE LA SCONFITTA" (QUELLA DELLE EUROPEE) E NON PER RILANCIARE VERAMENTE IL MOVIMENTO. GRILLO STUFO DI FARSI DETTARE L'AGENDA DA SALVINI: È MEGLIO STACCARE LA SPINA AL GOVERNO?
Marco Antonellis per Dagospia
luigi di maio reddito di cittadinanza
Leggete bene l'intervista al mental coah della Ministra Grillo sul Corriere della Sera di questa mattina perché a quanto pare vanno molto di moda tra i 5Stelle ed uno di loro, molto vicino a Casaleggio (è vicepresidente dell'Associazione Gianroberto Casaleggio), Roberto Giacomelli, potrebbe essere uno dei possibili candidati del Movimento per le prossime elezioni europee. Uno dei nomi con il quale il movimento-partito di Gigino di Maio tenterà di risalire la china, o quantomeno di non subire troppo distacco dal cannibale Matteo Salvini.
LUIGI DI MAIO E DAVIDE CASALEGGIO
Basterà il mental coach? No, perchè un altro nome che smania dalla voglia buttarsi nella mischia, dopo quello Dagoanticipato nei mesi scorsi di Filippo Nogarin attuale sindaco di Livorno, è quello di Dino Giarrusso ex Iena ora in forze nello staff del Viceministro all’Istruzione Lorenzo Fioramonti. L'obiettivo per le prossime europee, spiegano fonti dal Movimento, è di non finire sotto al 25% anche se c'è chi teme che sia addirittura a rischio la soglia psicologica del 20%. Se così fosse, l'incubo del sorpasso Piddino sarebbe concreto e potrebbe significare anche la prematura fine del sogno grillino oltre che della "breve ma intensa" stagione politica di Gigino di Maio come leader del Movimento.
"A quel punto un cambiamento radicale al vertice del M5s sarebbe inevitabile" spiegano fonti di alto rango. Così come ci sarebbero rischi per la tenuta stessa del governo: "E' passato un pò in sordina sulla stampa ma nei giorni scorsi durante i suoi vertici romani Beppe Grillo non ha fatto mistero che se si deve continuare in questo modo è meglio farla finita con l’alleanza giallo-verde.
Non per niente nei suoi spettacoli gli attacchi a Salvini sono notevolmente aumentati negli ultimi tempi". Ma di tutto questo nel Movimento si preferisce non parlarne. E sono sempre più numerosi i big pentastellati che ritengono che la riforma organizzativa voluta dal leader di Pomigliano d'Arco serva in realtà a Di Maio solo per "condividere la sconfitta" (quella delle europee) e non per rilanciare veramente il Movimento. Insomma, così non sarà più l'unico responsabile. Mal comune mezzo gaudio: alla democristiana.
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