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Caris Vanghetti per "Il Messaggero"
La carriera politica dell'ex leader del Movimento 5 Stelle e attuale, anche se ancora per pochi giorni, ministro degli Esteri del Governo Draghi, Luigi Di Maio, non sembra destinata a fermarsi con la disfatta appena riportate alle elezioni politiche del 25 settembre, dove il suo partito, Impegno Civico, ha raccolto un misero 0,6 per cento.
Una percentuale che non ha consentito la rielezione dell'ex enfant prodige di Beppe Grillo. Il ragazzo è giovane (ha compiuto da poco 36 anni) e combattivo e, di esperienze di tutto rispetto ne ha fatte molte; vicepresidente della Camera, ministro del Lavoro, ministro dello Sviluppo Economico nei Governi Conte e ministro degli Esteri con Mario Draghi.
meme luigi di maio prossimo concorrente del gf vip
L'interrogativo su quale sarà il futuro di Di Maio è diventato oggetto di dibattito pubblico quando, poche ore fa, ha cancellato il suo profilo Facebook da 2,4 milioni di follower e quello su Tik Tok. Una volta giunta dal suo staff la rassicurazione che non si è trattato di un attacco hacker, si sono aperte le ipotesi di cosa farà tra qualche giorno l'attuale capo della nostra diplomazia quando dovrà lasciare il posto alla Farnesina al suo successore.
E così è emerso che l'ex leader dei 5 Stelle ha iniziato a contattare riservatamente diversi giovani e promettenti politici di tutti gli schieramenti, principalmente sindaci ed ex sindaci, che nel corso dell'ultima campagna elettorale non si sono spesi troppo, o affatto, per i rispettivi partiti.
L'idea, secondo diverse fonti, sarebbe sulla falsa riga di quel partito dei sindaci, tante volte annunciato e mai nato, che non sarebbe dispiaciuto neppure al Quirinale, ma che a causa della rapidità con cui si è consumata la crisi del governo Draghi non è stato possibile mettere in piedi.
D'altronde tra la debacle del Partito Democratico e quella della Lega, senza contare un astensionismo ormai giunto al 40%, lo spazio teorico per una nuova formazione, in cui far confluire giovani amministratori locali di varie estrazioni che vivono quotidianamente a contatto con gli elettori, c'è ed è ampio.
Comunque dal punto di vista economico Di Maio non dovrebbe avere problemi nell'immediato futuro visto che oltre ad aver percepito generosi stipendi da parlamentare per quasi 10 anni, di cui 5 da vicepresidente della Camera, potrà contare sull'assegno di fine mandato da Montecitorio che ammonta a circa 100 mila euro, oltre ad un altro anno di stipendio da ministro degli Esteri.
E comunque, benché fonti vicine al numero uno della Farnesina assicurino che ancora non ha iniziato a pensare a un nuovo lavoro da intraprendere, certamente i contatti di alto livello che Di Maio ha potuto creare in questi 10 anni potranno essere benissimo messi a frutto nel mondo della consulenza e delle relazioni istituzionali.
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