IL MEA CULPA DELLA TALPA - MANNING PROVA A INTENERIRE IL TRIBUNALE CHE DOVRÀ DECIDERE SUI DETTAGLI DELLA SUA CONDANNA: “CHIEDO SCUSA AGLI STATI UNITI”

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V.Fra. per "la Repubblica"

"Mi dispiace, se ho ferito delle persone. Chiedo scusa agli Stati Uniti. Mi scuso per gli inaspettati effetti delle mie azioni": sono queste le prime parole pronunciate dal soldato Bradley Manning dopo la sentenza emessa dalla Corte marziale di Fort Meade che a fine luglio lo aveva condannato per decine di capi d'accusa, tranne quella di alto tradimento.

Parlando di fronte al tribunale che dovrà decidere sui dettagli della pena, il militare che rischia fino a 90 anni di carcere per aver passato al sito WikiLeaks oltre 700mila documenti e cablogrammi del governo degli Stati Uniti ha spiegato che, all'epoca in cui prestava servizio in un'unità di intelligence in Iraq, sapeva quel che faceva ma non capiva che quella fuga di notizie avrebbe potuto ferire qualcuno.

«Sto chiedendo scusa per le conseguenze inaspettate delle mie azioni. Gli ultimi tre anni - ha concluso - ho capito molte cose». Sempre ieri, lo psicologo dell'esercito, Micheal Worsley, ha testimoniato di fronte ai giudici sostenendo che i dissidi interiori di Manning sulla sua identità sessuale in un ambiente di lavoro ostile alla sua omosessualità gli procuravano «un'incredibile pressione».

 

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