COME MAI ALLA DUCETTA È PARTITO L’EMBOLO CONTRO PRODI? PERCHÉ IL PROF HA MESSO IL DITONE NELLA…
Goffredo De Marchis per “la Repubblica”
Campa cavallo (quello di Viale Mazzini). Marcello Foa non molla il doppio incarico di presidente della Rai e di Rai Com, anche dopo il voto della commissione di Vigilanza.
Se ne riparla al prossimo consiglio di amministrazione, ossia il 5 luglio.
Fino ad allora la risoluzione votata dal Parlamento (21 favorevoli) rimarrà lettera morta, un atto non vincolante, un suggerimento, un amichevole consiglio: dimettiti dai Rai Com perché le due poltrone sono incompatibili. Ma Foa non si dimette, aspetta, resiste. Poi vedremo.
Si salda in Vigilanza l' asse Partito democratico-5stelle. Con i loro voti e con Leu si spezza la maggioranza di governo e si entra a piedi uniti negli equilibri del servizio pubblico. Passa la risoluzione presentata da Primo Di Nicola, parlamentare grillino, che da settimane, insieme con Gianluigi Paragone, mette all' indice il presidente dell' azienda per aver assunto anche la carica in Rai Com, una consociata che gestisce produzioni, il canale in inglese e potenzialmente potrà fare in futuro centinaia di assunzioni a Milano dove è la sede.
È dunque uno schiaffo che su indicazione di Luigi Di Maio il M5S assesta all' alleato, un modo per far capire che nonostante il 34 per cento delle Europee la Lega non può farla da padrone a Viale Mazzini. Insomma, un assaggio del braccio di ferro che rischia di diventare quotidiano al settimo piano della tv di Stato. E che è già in corso da tempo, con le mire del Carroccio sul Tg1, sui programmi di Rai1 (come dimostra la coincidenza tra l' esultanza di Salvini per una borseggiatrice finita in carcere, notizia ripresa ampiamente dalla Vita in diretta di ieri) e infine sulla carica dell' amministratore delegato. Che però stavolta sta con Foa.
Non può essere altrimenti visto che a Rai Com lo aveva proposto lui. «La Rai prende atto con rispetto del voto espresso in Vigilanza. I vertici aziendali, convinti della correttezza del proprio operato, effettueranno tutte le valutazioni conseguenti nel prossimo Cda», è lo stringatissimo comunicato della Rai. Che non piace ai vertici del Movimento. L' ad Salini dovrebbe ricordarsi chi lo ha indicato per quella poltrona e cogliere i messaggi che arrivano dalla politica. Tanto più se sono forti come quello di ieri che arriva al punto di incrinare la maggioranza.
La risoluzione infatti è un pugno nello stomaco ai rapporti gialloverdi. Il testo recita: «Si impegna il presidente di Rai lasciare immediatamente l' incarico a Rai Com per evitare che da questo doppio ruolo si possano determinare possibili contestazioni anche di natura erariale». E se Foa non lascia di sua volontà tocca «in ogni caso al Cda Rai rimuoverlo dal suddetto incarico». Cosa farà Salini, in caso di voto, quando ci sarà la riunione del consiglio?
Dal silenzio di Matteo Salvini sulla vicenda si capisce che la partita è tutta da giocare, quindi non è il caso di alzare polveroni. La sorte di Foa non è affatto scritta, anche perché le dimissioni targate Lega e spinte dal M5S cominciano a essere tante: Siri, Rixi...
Se non ci sarà un gesto di Foa il dem Michele Anzaldi annuncia però un ricorso al Tar sulla base dello Statuto della Rai. « La consigliera in quota Pd Rita Borioni sottolinea «la follia e il danno enorme per l' azienda dovuto a questo inutile attaccamento ». Foa tace. Non esclude niente, ma per ora resta a Rai Com.
Ma il presidente non si dimette dalla guida di Rai Com.
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