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GIORGIA, LA “PONTIERA” IMMAGINARIA – MARCELLO SORGI SMONTA L’ATTIVISMO DELLA DUCETTA SUL FRONTE UCRAINO, CHE PROVA A USCIRE DALL’ISOLAMENTO INTERNAZIONALE IN CUI SI È RELEGATA DA SOLA: “DEL ‘PIANO MELONI’ SEMBRA DEL TUTTO IRREALE L'IDEA DI FARE DA ‘FILTRO’, DA SOLA O CON ALTRI ALLEATI, TRA LE PROPOSTE DI PUTIN E LE RISPOSTE DI ZELENSKY. METTERSI IN CONDIZIONE, IN SOSTANZA, DI CHIEDERE ALL'AUTOCRATE RUSSO DI MODIFICARE ALCUNE PARTI DEL SUO ‘MEMORANDUM’. PURTROPPO, PUTIN VUOLE FARSI RESPINGERE IL ‘MEMORANDUM’ PER CONTINUARE LA GUERRA"

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Estratto dell’articolo di Marcello Sorgi per "la Stampa"

 

MARK RUTTE - DONALD TUSK - URSULA VON DER LEYEN - GIORGIA MELONI PARLANO CON VOLODYMYR ZELENSKY

Del "piano Meloni" un aspetto sembra del tutto irreale, un altro invece più razionale. Il primo è l'idea di fare da "filtro", da sola o con altri alleati, tra le proposte di Putin e le risposte di Zelensky. Mettersi in condizione, in sostanza, di chiedere all'autocrate russo di modificare alcune parti del suo "memorandum" chiaramente quelle più irricevibili per il leader ucraino, nella speranza di rendere più digeribile il resto.

 

Se Putin il "memorandum" lo volesse inviare per avviare una seria trattativa di pace, si potrebbe capire. Purtroppo, com'è evidente, Putin vuole farselo respingere per continuare la guerra.

 

giorgia meloni saluta papa leone xiv dopo l intronizzazione 1

Invece il secondo aspetto, affiancare il Vaticano, è più realistico. A condizione di non aspettarsi risultati dall'oggi al domani […]

 

Diversamente il tentativo del Papa si va caratterizzando improntato a una straordinaria prudenza e giocato naturalmente sui tempi lunghi. La conferma del cardinale Zuppi, che aveva già gestito la prima trattativa, rivelatasi più difficile del previsto, sulla liberazione dei bambini ucraini, come incaricato da Leone XIV, dopo esserlo stato di Francesco, conferma questa impressione.

 

DONALD TUSK - EMMANUEL MACRON - KEIR STARMER - FRIEDRICH MERZ - INCONTRO A TIRANA

Zuppi infatti si muoverà sul piano umanitario, per cercare di riprendere il lavoro dove aveva dovuto lasciarlo per insensibilità alle sue richieste. Distinguere l'aspetto umanitario da quello politico e diplomatico, in una fase come questa, punterebbe a verificare se, con la guerra che inevitabilmente prosegue, in mancanza di disponibilità del Cremlino a una tregua, esiste da parte di Putin almeno la volontà di aprire uno spiraglio, una parentesi, un corridoio che consenta di salvare le vittime più innocenti della guerra […]

 

Va da sé che su questa base vengono meno tutte le altre indiscrezioni diffuse in questi giorni, compresa quella anticipata da Trump, sull'eventualità di far svolgere in Vaticano le trattative di pace. La solidarietà di Meloni all'impegno umanitario del Papa era in qualche modo obbligata. Senza impazienza, né attese per altri colpi di scena, che non sono nello stile della Casa

giorgia meloni foto lapresse 2