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Francesco Grignetti per "la Stampa"
Ci sono due nuovi indagati, nell'affaire Lusi. Da ieri sono stati iscritti al registro degli indagati il commercialista Mario Montecchia e il collega di studio Giovanni Sebastio: i procuratori Alberto Caperna e Stefano Pesci li accusano di avere «concorso» con Lusi nel depredare le casse dell'ex partito. Ma con l'irruzione nel procedimento del nome di Montecchia si può dire che il caso, se possibile, s'ingrossa.
Il perimetro dello scandalo s'allarga. Montecchia infatti non è soltanto l'uomo di fiducia di Lusi, il depositario dei suoi segreti finanziari, l'uomo che il 5 giugno 2007 materialmente ha costituito la società cassaforte del senatore, la Ttt srl, su mandato di una sconosciuta fiduciaria canadese (e c'era sempre Lusi dietro, con la moglie Giovanna Petricone, e il cognato Francesco Petricone), ma è anche uno dei tre membri del cda della società editrice di «Europa», il quotidiano del partito. Montecchia, cioè, per dirla tutta, è un altro che avrebbe tradito la fiducia dei big della Margherita. Ora la magistratura lo accusa di essere stato complice di Lusi nella gigantesca appropriazione dei finanziamenti pubblici.
La firma di Mario Montecchia in quanto editore di «Europa» campeggia nei rendiconti degli ultimi dieci anni del partito. Con Lusi divide un'antica frequentazione. Per quasi quattro anni è lui il fiduciario italiano a cui è demandata dal Canada la gestione della società Ttt. Nel suo studio di via Treviso cura i bilanci della srl di Lusi, riceve e smista la posta, redige la documentazione. Fa da schermo.
Ovviamente Montecchia non può non accorgersi che la Ttt si va arricchendo. E' lui a iscrivere a bilancio l'entrata di quasi 14 milioni di euro grazie ai novanta bonifici che la Margherita emette a favore di questa microscopica srl. Incalzato dai magistrati, nell'unico interrogatorio a cui è stato finora sottoposto, ancora in veste di testimone, Montecchia s'è molto divincolato, salvo ammettere: «Quando Lusi mi ha chiesto di creare la Ttt, ho immaginato che i soldi provenissero dai conti di Democrazia e libertà ». Immaginava.
Montecchia ha continuato a fare da schermo al tesoriere infedele anche quando ha curato l'acquisto della villa di Genzano e poi dell'appartamento di via Monserrato a Roma. E se non fosse che una banca s'impuntò e pretese il rispetto della normativa antiriciclaggio per formalizzare il subentro in un mutuo, mai avremmo saputo che le quote di controllo della Luigia ldt, la società capofila che è in Canada, erano effettivamente del senatore, oggi espulso dal Pd.
Intanto, i pm hanno inviato al gip Simonetta D'Alessandro la richiesta di convalida del provvedimento di sequestro. Il giudice, a sua volta, ha a disposizione dieci giorni per la decisione. La difesa di Luigi Lusi si amplia: all'avvocato Luca Petrucci si affianca il collega Renato Archidiacono.
E dice Petrucci: «Faremo le nostre indagini difensive. Già a un primo controllo non mi tornano i conti». Lusi stesso è stato sibillino sul punto. In uno scambio di battute finito su Twitter s'è sfogato: «Fatture rimaneggiate arrivano ai giornali non attraverso fughe di notizie, ma ufficialmente e direttamente per manipolare l'informazione a fini propri».
2- LUSI, INDAGATI I COMMERCIALISTI: "TRUCCAVANO I CONTI DELLA MARGHERITA"
Valentina Errante e Sara Menafra per "Il Messaggero"
Non faceva tutto da solo, secondo i pm, il senatore Luigi Lusi accusato di appropriazione indebita per aver sottratto 22 milioni di euro alla Margherita mentre amministrava i soldi del partito. E' questa l'ipotesi a cui lavora la procura di Roma che nei giorni scorsi ha deciso di iscrivere al registro degli indagati anche il nome dei commercialisti Mario Montecchia e del suo socio di studio Gaetano Sebasti.
La loro sede, in via Treviso, era anche quella della società Ttt srl ovvero della ditta attraverso cui Lusi faceva transitare i soldi sottratti al partito per poi destinarli all'acquisto di case, ai conti correnti in Canada o su quelli italiani intestati alla moglie Giovanna Petricone, indagata per riciclaggio e ricettazione.
Secondo la procura sarebbero stati loro, i commercialisti, ad aiutare Lusi nell'escogitare gli «artifici contabili» con cui l'ex tesoriere cambiava le carte del bilancio, anche facendo sparire il nome della Ttt dalle voci in uscita. Di, per entrambi, l'accusa di concorso in appropriazione indebita.
In particolare per Montecchia, l'iscrizione rischia di avere conseguenze anche sul piano dei rapporti interni all'ex partito. Il professionista è da sempre il commercialista della Margherita oltre ad essere parte del consiglio di amministrazione della società che edita il quotidiano di partito Europa, la Dlm. Un cda piuttosto ristretto, in verità : l'ultimo bilancio della Margherita pubblicato in Gazzetta ufficiale vede Lusi come presidente e Montecchia e Andrea De Concini quali unici due consiglieri. Recentemente, poi, Montecchia, è entrato anche nel collegio sindacale della Nuova iniziativa editoriale, la società che pubblica l'Unità .
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