DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E…
Estratto dell'articolo di Giulia Ricci per il “Corriere della Sera”
La maternità surrogata compatta la maggioranza e divide le opposizioni. Mentre il centrodestra tira dritto verso il voto che renderà la gpa un «reato universale», un emendamento di +Europa spacca i partiti di minoranza al proprio interno. In Italia la gestazione per altri è vietata dalla legge 40 del 2004, ma la proposta di FdI vuole renderla perseguibile anche se fatta all’estero.
Ieri alla Camera sono state respinte le pregiudiziali di costituzionalità, mentre il voto su emendamenti e merito è stato rimandato al 25 luglio. «Procediamo spediti verso l’approvazione», dice la prima firmataria Carolina Varchi. A «supportare» il governo la Commissione Ue fa sapere che gli Stati dell’Unione europea sono liberi di vietare o meno la maternità surrogata.
Nella serata di lunedì il tema ha tenuto circa 70 tra parlamentari e membri della direzione dem attaccati al pc in una lunga e sofferta call. Al centro non tanto la proposta di FdI, sulla quale c’è l’accordo a votare no, quanto un emendamento di Riccardo Magi che vorrebbe dare il via libera alla surrogata «in forma solidale». Insomma, gratuita.
(...) Ci ha lasciati di stucco (me e la maggioranza) la decisione che ci ha comunicato Braga, soprattutto alla luce della promessa di Schlein di non cambiare la legge 40». Alla fine della riunione la capogruppo alla Camera ha annunciato che il Pd si sarebbe astenuto sull’emendamento. Ma la scelta ha continuato a rimbalzare sulle chat durante la notte ed è stata protagonista di una discussione accesa tra i deputati pd in mattinata.
Ecco perché, ieri, il cambio di rotta: il Pd non parteciperà al voto. «Magi sotto forma di emendamento ha presentato una proposta di legge, una modalità legislativa inaccettabile. Il Pd non insegue bandierine», dice il deputato pd Federico Fornaro.
[...] tra i Verdi c’è chi è contrario. E così è anche nel Terzo polo e nel M5S, dove ieri si è espressa l’ex sindaca Virginia Raggi: «È una pratica aberrante che mercifica il corpo delle donne».
A compattare le minoranze sarà il voto contrario alla proposta di rendere la gpa reato universale, ma con l’esclusione (anche questa volta) di Iv: l’ex premier Matteo Renzi ha infatti dato ai suoi libertà di voto.
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