sergio mattarella vladimir putin

MATTARELLA NE HA VISTE TROPPE PER SPAVENTARSI DAGLI ATTACCHI SGUAIATI DEL CREMLINO – UGO MAGRI: “IL CAPO DELLO STATO SI SENTE ‘ASSOLUTAMENTE SERENO’ E NON INTENDE DARE CORDA ALLA CAMPAGNA OSTILE NEI SUOI CONFRONTI. AI TENTATIVI DI TRASFORMARLO IN BERSAGLIO DELLA PROPAGANDA PUTINISTA, SUL COLLE CI SONO ABITUATI" - "CHIARO L’OBIETTIVO DI INQUINARE IL DIBATTITO POLITICO CUI NON SI SONO PRESTATE LE MAGGIORI FORZE POLITICHE (ECCEZION FATTA PER LA LEGA SALVINIANA). DA QUESTO PUNTO DI VISTA, L’OFFENSIVA RUSSA È GIÀ FALLITA...

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Estratto dell’articolo di Ugo Magri per www.lastampa.it

 

Maria Zakharova

Con tutto il rispetto: può mettersi un presidente della Repubblica a polemizzare direttamente con la portavoce del ministero degli Esteri russo come se fosse il ministro o addirittura Vladimir Putin? È la domanda retorica che aleggia al Quirinale dopo i nuovi attacchi di Maria Zakharova contro Sergio Mattarella.

 

È vero: da Mosca è in atto una vera e propria escalation verbale che non va certo sottovalutata, perché agli insulti adesso si aggiunge la minaccia di non meglio precisate «conseguenze». Ma il capo dello Stato si sentiva «assolutamente sereno» una settimana fa e a maggior ragione non intende dare corda adesso alla campagna ostile nei suoi confronti.

 

vladimir putin sergio mattarella

In giornata sarà a Podgorica, capitale del Montenegro, per una visita che conferma l’interesse dell’Italia alla stabilità dei Balcani e al loro ingresso nell’Unione europea.

 

Escluso che voglia replicare alle nuove accuse. Quello che aveva da dire in proposito l’ha detto nel discorso pronunciato il 5 febbraio scorso a Marsiglia: l’invasione dell’Ucraina corrisponde alla stessa logica di conquista che provocò la seconda guerra mondiale.

 

Il paragone non è affatto tra la Russia attuale e la Germania nazista, come protesta sdegnata la Zakharova, ma tra i metodi di allora e quelli di oggi che purtroppo per Mattarella sono sovrapponibili.

 

maria zakharova SERGEJ LAVROV

Quanto agli attacchi hacker scatenati per ritorsione […], ai tentativi di trasformare Mattarella in bersaglio della propaganda putinista, sul Colle ci sono abituati.

 

È perlomeno dal 2018 che il presidente viene preso di mira […], in qualche caso attirando l’attenzione degli apparati che vigilano sulla sicurezza nazionale.

 

Chiaro l’obiettivo di inquinare il dibattito politico cui non si sono prestate le maggiori forze politiche (eccezion fatta per la Lega salviniana) che a larghissima maggioranza hanno manifestato solidarietà a Mattarella, incominciando dalla premier Giorgia Meloni. Da questo punto di vista, l’offensiva russa è già fallita.

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