DAGOREPORT - SI SALVINI CHI PUO'! ASSEDIATO DAL PARTITO IN RIVOLTA, PRESO A SBERLE DA GIORGIA…
Franz Brambilla Perego per Dagospia
1 - BPM: MATTEO O ANDREA?
In principio fu Barabba/Gesù. Poi fu la volta di Callas/Tebaldi, Coppi/Bartali, Mazzola/Rivera, Moser/Saronni ecc. Adesso tocca a Matteo/Andrea. Dove Matteo è Matteo Arpe e Andrea è Andrea Bonomi, l'inedita coppia di duellanti che si sfiderà sul ring della Banca Popolare di Milano.
Fino a pochi giorni fa il giovine Arpe sembrava in pole position per entrare nel capitale (conferendo 200 milioni) e nella governance di Piazza Meda, e sembrava che il suo sorriso da seduttore avesse sedotto il soviet, cioè i sindacati interni che per decenni non hanno fatto muover foglia senza il loro consenso (talmente autonomisti che hanno rotto anche con i loro rappresentanti nazionali, asserragliandosi sempre di più nel fortino milanese).
Poi, negli ultimi giorni, a cavallo di un bianco cavallo si è accampato accanto alla scultura di Pomodoro che fronteggia le severe colonne della banca meneghina il giovine Bonomi. Forte del sostegno di Mediobanca incontrerà il soviet e gli sottoporrà un piano alternativo. O lui o Matteo.
Certo, se ha gli stessi attributi della nonna Anna Bonomi Bolchini la disfida sarà all'ultimo sangue e ci sarà da divertirsi. A proposito, a chi dei due si voterà Paraponzi Ponzellini per salvare la cadrega?
Intanto questa mattina i vertici della banca incontrano a Roma il vicedirettore generale di Bankitalia Anna Maria Tarantola per discutere della tormentata riforma della governance. Bankitalia vorrebbe togliersi dai piedi il soviet e far diventare BPM una banca "normale".
Mentre sempre oggi a Milano è prevista una riunione - che si presume tesa - di uno dei sindacati bancari (Uilca) per decidere la linea di condotta. Un bell'intreccio, non c'è che dire. Per raccontarlo bene ci vorrebbe la mano di Forsyth.
2 - MANCHE PER CAPPATO...
Secondo il modesto parere del vostro cronista la notizia avrebbe meritato ben più delle 25 righe che gli ha dedicato il Corriere della Sera e delle 13 di Repubblica. Infatti il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso di Marco Cappato, leader dei radicali milanesi, ribaltando la sentenza con cui il Tar Lombardia aveva dichiarato inammissibili i ricorsi contro Roberto Formigoni sulla vicenda delle presunte firme false per la presentazione delle liste alla regionali del 2010.
Secondo il Consiglio di Stato inoltre le perizie calligrafiche sulle firme contestate lascerebbero supporre l'effettiva falsità delle stesse. Il giudizio nel merito resta sospeso in attesa che la Corte costituzionale si pronunci sulla intera questione. Contemporaneamente il Celeste è stato rinviato a giudizio dalla Procura di Milano per diffamazione ai danni dei radicali in relazione alla stessa questione; prima udienza fissata per l'8 novembre.
Ora ci chiediamo: se alla fine di tutto questo - e indipendentemente dal processo per diffamazione - la Corte costituzionale dovesse dar torto a Formigoni e ragione ai radicali, cosa farà il Purissimo? Si lancerà dall'ultimo piano del Formigoni Building dopo aver chiesto scusa a Dio, agli uomini e anche ai radicali, o scenderà per le scale, un piano al mese, per i prossimi tre anni, essendosi nel frattempo dimenticato quello di cui doveva scusarsi?
3 - SPIONAGGIO CIVICO?
Siccome il vostro cronista sta cercando di capire come funziona, o meglio come non funziona la lotta all'evasione fiscale in Italia, ha chiesto qualche informazione di confronto su come funzionano le cose negli Stati Uniti d'America.
Leggendo documenti e ascoltando persone residenti negli States ha saputo come lì si va in galera sul serio, da uno a cinque anni - più pene pecuniarie - per mancata dichiarazione, per falsa dichiarazione, per mancato pagamento parziale o totale delle tasse, per tentativo di corruzione di funzionari dell'ufficio imposte, per fornitura di informazioni false ecc. Non crediamo che gli Usa siano il paese dei sogni del Cavalier Pompetta...
E poi ha saputo anche un'altra cosa divertente: lì se conduci un tenore di vita superiore a quello dichiarato la segnalazione può essere fatta - con nome e cognome ma con la sicurezza dell'anonimato - da qualsiasi cittadino. E se l'informazione (la "soffiata" direbbe il Pompetta) è giusta, il probo cittadino viene ricompensato con un premio dal 15 al 30% delle tasse recuperate. Indubbiamente è una questione di differenza antropologica tra i due popoli. Lì si chiama "senso civico", qui "infame delazione".
A dimostrazione del diverso approccio al senso della comunità la foto di questo cartello stradale inviato al vostro cronista da un suo amico yankee che vive in Virginia: "Il vicino ti osserva!". Firmato: "Da parte dei vicini che si prendono cura" (sottinteso: di te e della comunità di cui fai parte). Sponsorizzato dalla polizia locale. Guidi ubriaco, pisci per strada, sorpassi con la striscia continua, parcheggi in divieto, butti la spazzatura nel parco, non paghi le tasse? Tutti comportamenti antisociali che il cittadino deve denunciare alle autorità per il bene stesso della collettività . E lì la volante della polizia con due negroni in divisa dotati di manette arriva sul serio. E sul serio ti mettono dentro.
Un'idea: perché non mandiamo il Pompetta in vacanza negli Stati Uniti a spese del contribuente italiano? Vedi un po' che alla prima innocente infrazione trovano il modo di sbatterlo in cella (poi, però, corrompiamo gli agenti perché buttino via la chiave...).
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