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“L’ITALIA È GOVERNATA DA UNA BUGIARDA” – MATTEO RENZI SCATENATO CONTRO GIORGIA MELONI: “MENTE SAPENDO DI MENTIRE, SIA QUANDO VANTA I PROGRESSI DELL’ECONOMIA MA VIENE SMENTITA DALL’ISTAT, SIA QUANDO RIVENDICA UNA CENTRALITÀ INTERNAZIONALE CHE NESSUNA CANCELLERIA LE RICONOSCE” – “ALTRO CHE PONTE FRA LE DUE SPONDE DELL’ATLANTICO, È IL PONTE LEVATOIO DELL’ITALIA. CI HA ISOLATI IN EUROPA, RIDOTTI AI MARGINI. PER MELONI CONTA DI PIÙ IL PHOTOSHOP, RISULTARE FOTOGENICA ALLE CERIMONIE UFFICIALI, ANZICHÉ ESSERE NEI LUOGHI DOVE SI DECIDE…”
Estratto dell’articolo di Giovanna Vitale per “la Repubblica”
«Giorgia Meloni mente sapendo di mentire: sia quando vanta i progressi dell’economia ma viene smentita dall’Istat, sia quando rivendica una centralità sullo scacchiere internazionale che nessuna cancelleria le riconosce».
Da ex premier Matteo Renzi guarda sbigottito alle mosse della prima ministra: «Gli ultimi dieci giorni sono l’incredibile sunto della totale inadeguatezza di questo governo e della presidente del Consiglio».
Non sarà una critica preconcetta la sua, senatore?
matteo renzi - question time al senato - foto lapresse
«Sono fatti e numeri a sconfessare la premier e la sua propaganda su economia e politica estera. Basta metterli in fila».
Non è vero che l’economia va a gonfie vele?
«Meloni si è superata l’altro giorno alla Camera, quando ha spiegato che se lo spread è sotto i 100 punti base significa che i nostri titoli di Stato vengono considerati più sicuri di quelli tedeschi.
Ma non occorre una laurea per sapere che si tratta di una castroneria, detta però con una sicumera tale che tutti i ministri l’hanno applaudita, tranne il povero Giorgetti che era allibito. E vogliamo parlare dei dati Istat?».
MEME SULL INCONTRO TRUMP MELONI - BY MEME DELLA TERZA REPUBBLICA
[…] «Oggi l’Istat svela che il debito pubblico è cresciuto, la povertà è aumentata, le liste d’attesa si sono allungate: nel 2024, non dieci anni fa. L’Istituto nazionale di statistica, i cui vertici sono nominati dal governo, ha smentito tutta la narrazione di Meloni, aggiungendo che i salari reali sono diminuiti del 10,5% negli ultimi cinque anni. Metà dei quali trascorsi sotto questo esecutivo. L’opposto di quanto sempre sostenuto dalla premier».
E sulla politica estera?
«Ha fatto ancora peggio. Ha scelto di scendere dal treno per Kiev in virtù di una bizza con Macron. Poi si è accorta di aver sbagliato e si è collegata in videocall. Dopodiché a Tirana era talmente obnubilata che al summit dei Volenterosi ha preferito la sceneggiata con Edi Rama.
Salvo convocare i giornalisti per esibirsi in una falsità clamorosa: ovvero che se lei non aveva partecipato è perché la riunione serviva per mandare i soldati sul terreno. Una figuraccia planetaria».
Forse pensava che i colleghi non avrebbero osato correggerla?
«Ha fatto quella dichiarazione alle 18,45, giusto in tempo per i Tg della sera, convinta che nessuno dei leader internazionali se ne sarebbe accorto. Ma non funziona così. Non quando c’è in ballo una trattativa delicata come quella sulla pace in Ucraina.
E infatti “occhio alle fake news” ha subito avvisato Macron, dandole uno schiaffo morale, poi assestato pure da Merz. In politica estera non si può raccontare tutto e il suo contrario, spero che abbia imparato la lezione».
matteo renzi mangia una banana
Questa postura restituisce l’immagine di un’Italia inaffidabile?
«Intanto restituisce l’immagine di un’Italia governata da una bugiarda. La quale[…] ha anche apparecchiato un vertice fra Vance e von der Leyen che erano a Roma per l’insediamento del papa.
Lei ne ha approfittato e ha raccontato un’altra bugia: che era il primo incontro fra i due, mentre si erano già visti a Parigi, al vertice sull’IA, che Meloni aveva disertato per antipatia nei confronti di Macron».
Il suo legame con Trump è però innegabile, non può tornare utile all’Europa?
«Un’altra favola. Trump non ha bisogno di mediatori. Parla con chiunque lui ne abbia voglia. […] Figuriamoci se ha bisogno di Meloni […]. Semmai è la premier che prova a ritagliarsi un ruolo perché non sa che pesci prendere: altro che ponte fra le due sponde dell’Atlantico, è il ponte levatoio dell’Italia. Ci ha isolati in Europa, ridotti ai margini».
Intanto grazie a Trump la premier è rientrata fra i Volenterosi.
«Appunto, da sola non ci sarebbe mai riuscita. […] Per Meloni conta di più il photoshop, risultare fotogenica alle cerimonie ufficiali, anziché essere nei luoghi dove si decide».
Però ha telefonato a papa Leone per proporgli di ospitare in Vaticano l’incontro Putin-Zelensky.
«Ma non è un’idea sua. L’avevano già proposta Parolin e Zuppi, poi ribadita da Leone XIV […]. Ora Meloni prova a metterci il cappello. Si intesta la diplomazia vaticana, non avendone una sua. Ma in fondo la capisco: se si affida a Tajani sta fresca».
INCONTRO TRA GIORGIA MELONI E DONALD TRUMP - MEME BY 50 SFUMATURE DI CATTIVERIA
giorgia meloni affonda nella sedia dello studio ovale durante il colloquio con donald trump - foto lapresse
GIORGIA MELONI E MATTEO RENZI - MEME BY 50 SFUMATURE DI CATTIVERIA
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