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MATTIA FELTRI: “GIRA UNA VOCE, A ME MOLTO INATTESA E ANCOR PIÙ GRADITA, SECONDO CUI GIORGIA MELONI STAREBBE RIFLETTENDO SULL'OPPORTUNITÀ DI CONCEDERE ALL'OPPOSIZIONE LA PRESIDENZA DELLA CAMERA. DOPO UN TRENTENNIO DI GUERRA CIVILE DA BABY GANG, E IN UN MOMENTO PARTICOLARMENTE DIFFICILE, UN GESTO CHE RESTITUISSE UN'ALTA DIGNITÀ DI INTERLOCUTORE ALL'AVVERSARIO SAREBBE TARDIVO, MA NON ABBASTANZA PER IMPEDIRMI UN INCHINO”

MATTIA FELTRI

Mattia Feltri per “la Stampa”

 

Gira una voce, a me molto inattesa e ancor più gradita, secondo cui Giorgia Meloni starebbe riflettendo sull'opportunità di concedere all'opposizione la presidenza della Camera. Ha ragione il mio amico Elio Vito: non è il capo del governo, tantomeno se in pectore, a disporre di decisioni che spettano al Parlamento, e la separazione dei poteri è materia da assorbire in terza media. Ma, Elio sarà indulgente, per una volta farei finta di nulla. Sarei entusiasta di un gesto così sgrammaticato e così necessario.

 

montecitorio

I meno giovani ricorderanno la consuetudine della Prima repubblica: dal 1976, per affrontare compatti l'emergenza del terrorismo e dare sostanza istituzionale al compromesso storico - ma la cosa andò avanti anche dopo - la presidenza della Camera fu affidata al Pci. Prima Pietro Ingrao, poi Nilde Iotti, quindi Giorgio Napolitano. Ma arrivò la Seconda repubblica e Silvio Berlusconi esordì cancellando il gentlemen agreement, tenne per sé il Senato e affidò la Camera alla Lega.

 

GIORGIA MELONI

La sinistra ormai pidiessina gridò al colpo di Stato, ma la volta successiva, soltanto due anni dopo, fece né più né meno. Avevamo avviato il bipolarismo all'italiana per cui a destra, per la sinistra, sono i soliti fascisti e a sinistra, per la destra, sono i soliti comunisti. Più, di volta in volta, gli uni e gli altri mafiosi e corrotti e assassini, e cioè gli uni non hanno mai riconosciuto la legittimità degli altri. Dopo un trentennio di guerra civile da baby gang, e in un momento particolarmente difficile, un gesto che restituisse un'alta dignità di interlocutore all'avversario sarebbe tardivo, ma non abbastanza per impedirmi un inchino.