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Costanza Cavalli per ''Libero Quotidiano''
Non è detto che tutte le rivoluzioni portino innovazione. Ci sono cose che, per far stare in piedi l' umanità, devono rimanere le stesse: l' acciaio per fare i ponti, ad esempio, e anche quelli come John McCain. Dopo aver lottato per un anno contro un tumore al cervello, è morto ieri a 81 anni, il senatore che sedeva al Congresso dal '82, uomo vincente nonostante le sconfitte: nelle primarie repubblicane del 2000 perse contro George W. Bush e fu battuto da Back Obama nelle elezioni presidenziali del 2008; e con lui, è morto l' ultimo difensore di un' idea di America e di civiltà che ha consentito la sconfitta del comunismo e ha sorretto i progressi del mondo occidentale nell' era moderna.
John Sidney McCain III, infatti, figlio e nipote di generali a quattro stelle, non è stato soltanto un conservatore. Più che un' idea di Stato ha portato avanti, nel Senato statunitense, un' idea di umanità: ed è per questo che, giusto o sbagliato che fosse, da conservatore scelse di stare dalla parte dell' Obamacare (nel luglio 2017 fece fallire le misure di Trump contro la riforma sanitaria di Obama).
In gioventù era roccioso come un legionario romano: inviato in Vietnam, in prima linea, il 26 ottobre 1967 la contraerea nemica abbatté il suo Douglas A-4 Skyhawk. Venne catturato e rimase per cinque anni nelle mani dei vietcong, ad Hanoi, finché nel '73 firmò il pezzo di carta che gli avevano messo davanti dal giorno della cattura. Era una confessione di colpevolezza per crimini di guerra. Fu rilasciato e rientrò negli Stati Uniti. Aveva 37 anni e tutti i capelli erano diventati bianchi. «Dovevo resistere più a lungo», ha ripetuto per tutta la vita. I comunisti gli avevano disarticolato le spalle con il supplizio della corda, la testa legata tra le caviglie e le braccia dietro la schiena. Non è mai più riuscito a sollevare le braccia sopra la testa.
I giornali americani ora lo amano, ma mica da tanto: nel 2008 l' Huffington Post scriveva che era «mentally unfit to be president», cioè inadatto mentalmente per fare il presidente, poi scrissero che era razzista e misogino. C' è voluto il disprezzo di Donald Trump nei suoi confronti («Non è un eroe di guerra, chi viene catturato non mi piace», disse nel 2015) per far cambiare idea ai democratici: all' inizio di quest' anno, quando McCain disse che non avrebbe voluto Trump al suo funerale, anche i liberal lo incoronarono «eroe americano bipartisan».
Ma a proposito di acciaio: qualche giorno fa abbiamo titolato sul ponte Morandi «La prossima volta fatelo così», come il ponte di Brooklin. Se potessimo rivolgere una preghiera a Qualcuno: la prossima volta, gli uomini, facceli così.
john mccain 1DONALD TRUMP E SARAH PALINpalin 3Sarah Palin al poligono con il fucile SARAH PALIN DONALD TRUMPSARAH PALINsupe PalinPalin e BidenSarah Palin avvolta nella bandiera MCCAIN1sarah palin MCCAIN IN VIETNAMMccain e moglie Cindyjohn mccain 3
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