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MELONI ALL’ULTIMA SPIAGGIA: IL GOVERNO È PRONTO A UN NUOVO SCONTRO CON L'UNIONE EUROPEA SULLE CONCESSIONI BALNEARI. LA “MAPPATURA” DELLE SPIAGGE È SERVITA ALLA MAGGIORANZA DI DESTRA, DA SEMPRE SENSIBILE ALLE RICHIESTE DELLA LOBBY DEI BALNEARI, PER RINVIARE LE GARE - MA IN FDI C'È UNA DIVISIONE SULLO SCONTRO CON L'UE: FITTO NON VUOLE APRIRE ANCHE QUESTO FRONTE CON BRUXELLES, MENTRE IL NOCCIOLO DURO DEL PARTITO VUOLE EVITARE LE GARE ALLA VIGILIA DELLE EUROPEE. I VOTI DEI BALNEARI PESANO…

Estratto dell'articolo di Giacomo Salvini per il Fatto Quotidiano

 

GIORGIA MELONI ALL HOTEL VILLA DELLE PALME A SANTA MARINELLA

Il governo Meloni è pronto a un nuovo scontro con l'Unione europea sulle concessioni balneari. Nonostante le sentenze del Consiglio di Stato e della Corte di Giustizia dell'Unione europea impongano le gare per le spiagge italiane, l'esecutivo vuole aprire una trattativa con Bruxelles partendo da un assunto: solo il 19% delle coste italiane sarebbe attualmente occupato da concessioni balneari, di cui un terzo da nuove domande.

 

Quindi il bene spiagge non risulterebbe “scarso” e le gare si potrebbero fare senza problemi per il restante 81% del litorale. È questo il risultato della mappatura svolta dai tecnici del ministero delle Infrastrutture a livello nazionale e analizzato nelle ultime riunioni del tavolo interministeriale istituito a Palazzo Chigi:

 

Una premessa. La cosiddetta “mappatura” delle spiagge è servita alla maggioranza di destra –da sempre molto sensibile alle richieste della lobby dei balneari – per rinviare le gare: quantificare lo spazio occupato e quello libero è stato un modo per prendere tempo di fronte alle sentenze della magistratura che imponevano la concorrenza.

concessioni balneari

 

Così il governo ha istituito un tavolo interministeriale a Palazzo Chigi composto dai “tecnici” dei ministri interessati e affidato la mappatura alle Infrastrutture: un modo per stabilire se le spiagge italiane fossero un bene “scarso” o meno, il criterio per stabilire se applicare la direttiva europea Bolkestein.

 

fitto meloni

(...)  Ma in FdI c'è una divisione sullo scontro con l'Ue: Fitto, che ha già molti tavoli aperti con Bruxelles, non vuole aprire anche questo fronte, mentre il nocciolo duro del partito vuole evitare le gare alla vigilia delle Europee. I voti dei balneari pesano.

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