La merkel predica bene e razzola malissimo - il parlamento tedesco spreca 30 mld € all’anno, il 5% della spesa pubblica

5 nov 2012 10:35

1 - NIENTE CIELO SOPRA BERLINO IL NUOVO AEROPORTO Ãˆ UN FLOP
Andrea Tarquini per "la Repubblica"

Il moderno edificio ipervetrato Ã¨ quasi pronto, ma mancano dettagli essenziali, a cominciare dalla decisiva sicurezza antincendio. Cantiere vuoto per riprogettare e controllare tutto. Doveva essere l'aeroporto piÃ¹ bello d'Europa, invece Ã¨ una spettrale cattedrale nel deserto.

Ãˆ pronto a funzionare, ma vuoto, solo un lussuoso albergo al terminal. Ogni ora arriva puntuale l'autobus 734, e riparte senza passeggeri. Sulle piste volano solo passeri e i falchi che li inseguono. Cara Berlino, aeroporto immaginario: giÃ , il flop che narriamo non ha per teatro il mediterraneo bensÃ¬ la capitale della prima potenza europea, ed Ã¨ la piÃ¹ ambiziosa opera pubblica tedesca.

Willy Brandt international, si chiama giÃ in omaggio al cancelliere della pace. Doveva essere il biglietto da visita del paese a chi ci arriva, come l'aeroporto d'ogni grande capitale. Ma dopo tanti rinvii, e un'esplosione dei costi, nessuno scommette su quando o se sarÃ inaugurato e aperto al traffico.

Cantiere deserto, lavori sospesi, se non ricominciano il 15 si mette male. Rainer Schwarz, capo del progetto, e il responsabile tecnico Horst Amann, non dormono sonni tranquilli. E siede sui carboni ardenti Klaus Wowereit, sindaco spd e gay dichiarato dell'allegra Berlino, ormai non piÃ¹ popolare.

Tragicommedia amara: il Willy Brandt international doveva aprire il 30 ottobre 2011, ma troppi ritardi l'hanno condannato, dopo anni di rinvii per le proteste anti-rumore. Primo rinvio, al 3 giugno scorso. Ma a maggio 2012, arriva la doccia fredda: alt, i sistemi antincendio sono difettosi e pericolosi, c'Ã¨ il rischio che al primo fumo o fuoco le grandi porte d'ingresso si chiudano automaticamente anzichÃ© aprirsi, trasformando il terminal in un forno che sterminerebbe i passeggeri. Non Ã¨ finita: troppi pochi punti check-in rispetto al traffico previsto, problemi alle fondamenta che qua e lÃ cedono, e le belle vetrate brunite esplodono.

Nuovo ritardo, Â«promesso, apriremo il 17 marzo 2013Â». Invece no: poco dopo Ã¨ arrivato l'ennesimo rinvio, a ottobre dell'anno prossimo. Davvero ce la faranno?, chiede ironica FlugRevue, l'attenta rivista tedesca degli appassionati d'aerei. Il sistema antincendio dÃ ancora preoccupazioni. I costi intanto esplodono: dai 2,83 miliardi preventivati sono saliti ad almeno 4,5, vedremo come finirÃ . Â«Rimproveriamo la Grecia, ma che figura ci facciamo poi con questo aeroporto?Â», lamenta sconsolato Herr Witzke, un nome nelle vendite di modellini in scala.

Nessuno capisce come mai proprio la Germania, che ha scali eccellenti in Monaco e Francoforte ed esporta aeroporti in tutto il mondo, si sia ridotta cosÃ¬. La capitale che attira sempre piÃ¹ turisti vola solo grazie ai due vecchi scali della guerra fredda, Tegel all'Ovest e Schoenefeld all'est. Salvi grazie a un ritardo propizio: dovevano chiudere, i loro serbatoi di carburante avio stavano per essere riempiti di sabbia a maggio poco prima dell'annuncio del rinvio. A Tegel giÃ si preparano a lavori d'ampliamento dell'aerostazione, e ciÃ² la dice lunga sul futuro.

2 - LO SPRECO SOPRA BERLINO
TRENTA MILIARDI. Ãˆ QUANTO GOVERNO ED ENTI LOCALI TEDESCHI GETTANO AL VENTO OGNI ANNO. TUTTO DOCUMENTATO IN UN LIBRO-CHOC

Stefano Vastano per "l'Espresso"

I tedeschi quando si siedono a tavola non vanno per il sottile. Birra a fiumi, burro a volontÃ e tanti wÃ¼rstel li rendono, subito dopo gli americani, il popolo piÃ¹ grasso della terra. Ma il governo di Berlino doveva proprio investire, per convincerli a una dieta piÃ¹ sana, sei milioni di euro? Tanto costa la campagna "In Form", che il ministero della Salute di Berlino ha appena lanciato attraverso video e manifesti.

Si sa che in Germania il calcio Ã¨ molto popolare. Ma era necessario che le squadre del FSV Frankfurt e dell'Offenbach, entrambe in serie B, dovessero costruirsi ognuna, con una spesa di 25 milioni, uno stadio da 20 mila posti? Hanno utilizzato entrambe soldi pubblici per le rispettive arene, che distano tra loro non piÃ¹ di cinque chilometri.

Berlino Ã¨ un'attrazione. Lo sanno bene i deputati del Bundestag, che ogni anno invitano 450 elettori a un viaggio tutto pagato sulla Sprea. Ma questi tour in Parlamento devono costare al contribuente ben 30 milioni? Tanti ne stanzia ogni anno il governo per la gita nella capitale.

Sono tre esempi. Â«Ma bastano a farci capireÂ», spiega Karl-Heinz DÃ¤ke, Â«come i politici spendano i nostri soldiÂ». DÃ¤ke, 69 anni, ha appena pubblicato un libro di successo dal titolo "Gli spreconi di miliardi", contro la Casta in salsa teutonica che getterebbe al vento, ogni anno, almeno 30 miliardi di euro, il 5 per cento del totale della spesa pubblica che ammonta a 600 miliardi. Dal 1994 DÃ¤ke Ã¨ presidente del "Verband der SteuerzÃ¤hler", l'Associazione dei contribuenti, 320 mila iscritti, la piÃ¹ numerosa e potente dopo l'Adac (l'Aci tedesca), e famosa per fare le pulci ad ogni borgomastro o pubblico amministratore spendaccione.

Â«ControlliamoÂ», dice orgoglioso DÃ¤ke detto anche "Mister Tasse" nel suo ufficio sulla FranzÃ¶sische Strasse a Berlino, Â«tutti i capitoli di spesa di governo, regioni e comuniÂ». Il palazzo dove ha sede l'Associazione Ã¨ a pochi passi dal Bundestag ed Ã¨ uno dei piÃ¹ fotografati della capitale. All'ingresso brilla infatti Â«una delle nostre invenzioni a luci-rosseÂ», e cioÃ¨ "L'orologio dei debiti" che aggiorna, secondo per secondo, i miliardi di debiti accumulati nel paese: siamo a oltre 2.100 miliardi di euro, che significa 25 mila per ogni tedesco.

Â«Ãˆ a causa di questo rosso spaventoso che non possiamo tollerare gli spreconiÂ», tuona il presidente. Il suo libro Ã¨ un florilegio delle spese piÃ¹ assurde fatte coi soldi dei contribuenti. Â«In questo osceno sportÂ», commenta, Â«i nostri ministri e premier non sono molto diversi dai tanto vituperati italianiÂ». E invita a dare un occhio alla voce Â«milioni immolati per soddisfare l'Ego del singolo politicoÂ». Da qualche settimana, ad esempio, Kurt Beck, per decenni premier socialdemocratico in Renania-Palatinato, s'Ã¨ dimesso (per motivi di salute, Ã¨ stata la motivazione che ha addotto). Ma quel disastro da lui voluto all'autodromo del NÃ¼rburgring, un gigantesco Luna Park con ristoranti ed hotel che nessuno frequenta, Ã¨ rimasto.

Â«Una catastrofe costataÂ», informa DÃ¤ke, Â«la bellezza di 330 milioniÂ». Poi c'Ã¨ il metrÃ² che a nessun turista di Berlino verrÃ mai in mente di prendere: la U55. Nel giro di 180 secondi esatti percorre i 1.800 metri tra la stazione centrale di Berlino ed il Bundestag. Inaugurata, dopo 14 anni di lavori, due anni fa, la cosiddetta "Metropolitana del Cancelliere" resta Â«con uno spreco di 320 milioni il piÃ¹ inutile monumento alla vanagloria dei politiciÂ». Il responsabile del ministero della Ricerca e Sviluppo, Dirk Niebel, era per eliminare questo dicastero che considerava Â«inutileÂ». Ma appena nominato ha aperto un nuovo dipartimento Â«assumendo 180 impiegatiÂ».

Ogni anno l'associazione pubblica "Il Libro Nero del contribuente" ed Ã¨ naturalmente invisa ai politici. Tutti, persino i Verdi che se la sono presa da quando Ã¨ stata pubblicizzata la storia dei 9 milioni bruciati ad Amburgo. Tanti ne ha spesi l'anno scorso la CittÃ -Stato anseatica per la campagna "Amburgo capitale dell'ambiente d'Europa", titolo che peraltro non Ã¨ nemmeno riuscita ad ottenere.

Ma gli sprechi maggiori si verificano quando Ã¨ lo Stato a gestire cantieri ed opere pubbliche: Â«In quel campo si capisce che la Repubblica Ã¨ una vera franaÂ». E qui i casi abbondano. Nel 1992 il comune di Halstenbeck, 15 mila anime nella regione dello Schleswig-Holstein, decise di costruire per cinque milioni di marchi un centro sportivo con tetto ovale. I costi, all'inaugurazione nel 1996, erano saliti a 16 milioni, ma il 5 febbraio dell'anno successivo il tetto crollÃ².

Â«Solo da tre anniÂ», chiosa DÃ¤ke, Â«questo comune ha una palestra costata milioni ed enormi figuracceÂ». Fatte le proporzioni, le figuracce si stanno ripetendo sia per la Filarmonica ad Amburgo sia per l'aeroporto di Berlino. La nuova "Elbe-Philharmonie", un progetto firmato dal famoso studio Herzog & de Meuron, doveva aprire l'anno scorso e costare sui 115 milioni: Â«Non Ã¨ ancora finita e sinora si sono spesi 460 milioniÂ». Il Willy Brandt International, futuro aeroporto della capitale, doveva aprire l'estate scorsa e costare 2,4 miliardi di euro. Non Ã¨ ancora stato inaugurato e a oggi non si sa quando sarÃ in grado di funzionare: Â«Prevedo che spenderemo non meno di 3,5 miliardiÂ».

A far infuriare Karl Heinz DÃ¤ke sono le sovvenzioni a pioggia, spesso inutili. Per 230 mila euro il ministero della Salute finanzia una ricerca della ditta Satimex Â«per colorare carote biologicheÂ». Mentre il ministero della Ricerca sta investendo 270 mila euro Â«per un succo di mela color rossoÂ». E per 320 mila il dicastero della Cultura sostiene asili-nido, non in Germania, ma in Cina. Il contribuente tedesco ha anche finanziato a sua insaputa "Inglourious Basterds", il film di Quentin Tarantino. Angela Merkel, appassionata di Wagner sponsorizza per 2,3 milioni di euro il Festival di Bayreuth.

Â«I limiti del federalismoÂ», sbotta DÃ¤ke, Â«si toccano con i 4 milioni con cui il governo di Berlino sostiene la Costantin Film per girare in 3D "Tarzan"Â». A cui si aggiungono 3,25 milioni concessi dai LÃ¤nder Baviera e Bassa Sassonia. L'immagine della Germania come perfetto sistema federale e amministrazione modello Ã¨ un mito da sfatere? Â«BerlinoÂ», risponde DÃ¤ke, Â«Ã¨ da decenni capitale, ma abbiamo una doppia amministrazioneÂ». Solo il fatto che i dicasteri di Difesa, Ambiente, Agricoltura e Salute siano a Bonn Â«costa 25 milioni l'annoÂ».