meryl streep imita trump

MERYL STREEP TORNA AD ATTACCARE TRUMP: ''PREPARA UN INVERNO NUCLEARE E SI AFFIDA ALLE CAMICIE BRUNE'' – E LA CASA BIANCA CANCELLA I CESSI PER I TRANSGENDER NELLE SCUOLE, VOLUTI DA OBAMA

 

1. DONALD E LE CAMICIE BRUNE

Da la Repubblica

la streep ai golden globesla streep ai golden globes

 

Nuove critiche a Donald Trump dall’attrice statunitense Meryl Streep, dopo le parole dure che aveva già lanciato dal palco dei Golden Globes lo scorso gennaio. «Se il suo catastrofico istinto di vendetta non ci porterà a un inverno nucleare, avremo molto di cui ringraziare questo presidente. Perché ci avrà fatto rendere conto di quanto sia fragile la libertà», ha detto la star di Hollywood sabato sera, ricevendo a New York un premio di Human Rights Campaign, associazione Lgbt.

 

Durante la serata dei Golden, Streep, senza menzionare esplicitamente Trump, lo aveva criticato aspramente, provocando l’accesa risposta del presidente Usa sui social network. Streep ha aggiunto ieri: Trump «ti espone a ogni tipo di attacchi di eserciti di “camicie brune”, “larve” e cose peggiori. La frusta dell’esecutivo può, attraverso un account Twitter, colpire e intimidire, castigare e umiliare».

bagni transgenderbagni transgender

 

2. STOP ALLA DIFESA DEI TRANSGENDER

Da la Repubblica

 

È partita l’offensiva di Donald Trump anche sul fronte dei diritti civili? Fa discutere la decisione della nuova amministrazione statunitense di non difendere più le linee guida emanate dal precedente governo contro le discriminazioni dei transgender nelle scuole, secondo cui ogni studente può usare bagni o spogliatoi non secondo il sesso di nascita ma secondo la propria identità di genere.

bagni  transgenderbagni transgender

 

Una rivoluzione per la quale Trump — come reso noto dal Dipartimento di giustizia — non ha più intenzione di battersi davanti alla giustizia. L’attuazione di tali linee guida è stata infatti bloccata lo scorso agosto da una corte distrettuale del Texas. E il caso — per iniziativa di Obama — era finito presso la corte d’appello. Ma il nuovo governo non è più interessato a portare avanti la battaglia.