MASTRANGELI CE L’HA FATTA! VUOI METTERE QUANTO SI INTASCA PASSANDO DAI CINQUE PIPPE AL GRUPPO FRITTO-MISTO?

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Andrea Malaguti per "la Stampa"

Collassando in un incomprensibile buco spazio temporale, Gaia, la Nuova Terra, il futuro della politica, il mondo buono destinato a vedere la luce piena il 14 agosto del 2054 secondo le inquietanti previsioni del guru Gianroberto Casaleggio, ha partorito il suo primo figlio immacolato con oltre quarant'anni d'anticipo: il senatore-cittadino-ex-poliziotto-e-ora-baby-pensionato-rivoluzionario Marino Germano Mastrangeli, un uomo del futuro costretto a fare i conti con un'era non ancora in grado di comprenderne a pieno la grandezza mediatica, politica e individuale. L'anello di congiunzione tra Superman e Scilipoti. «Il mondo presto non avrà più padroni. Solo cittadini». Oh yes.

Nato per prendersi la ribalta, adorato dalle telecamere e da Barbara D'Urso, inseguito da La7 e da Rai3, dalle radio e dalle tv pubbliche e private, il cittadino Mastrangeli, belloccio, impomatato, sicuro di sé, è riuscito nell'impresa titanica di farsi (quasi) cacciare dal MoVimento 5 Stelle per il più incomprensibile dei reati: la libertà d'espressione. E, soprattutto, d'esposizione.

«Hanno violato l'articolo 21 della Costituzione. La rete li punirà e respingerà la richiesta di farmi fuori. La verità è che Vito Crimi mi invidia e io non so perché. Forse teme che possa oscurare la sua carriera politica. E per giunta mi ha scippato un'intervista a Porta a Porta». Vito Crimi mi invidia. Geniale. O matto. Situazionista. O sgangherato. Impossibile da classificare, da contenere, in definitiva da comprendere. A meno che a muoverlo non sia una questione di vil denaro. Vuoi mettere quanto si intasca transitando dai Cinque Stelle al gruppo misto? Cattiverie.

Abituato a una vita sotto copertura al Viminale - dove maneggiava documenti delicati -, costretto da un incidente sul lavoro a rinfoderare la pistola alla tenera età di anni 36 (eravamo nel 2007), il ciociaro d'adozione - lecchese di nascita - titolare di una pensione di ottocento euro al mese per sé e di cento per la moglie, nel 2012 ha visto la luce negli occhi di Casaleggio, ha preso le redini del Meetup di Frosinone e forte di 64 voti, tra i quali non c'era quello del padre («Io evito i familismi», ha spiegato lui prima di ingaggiare la consorte come collaboratrice al Senato) è entrato a vele spiegate a Palazzo Madama.

«Sono attivista influencer del MoVimento 5 Stelle da quando mi sveglio a quando vado a dormire, gratuitamente e solo per passione». Era così che si presentava al mondo virtuale. Peccato che il mondo reale non gli abbia creduto. «Non fai un accidenti e sei sempre in tv a farci fare la figura degli idioti», gli hanno contestato gli iracondi colleghi nel corso di una riunione tempestosa.

Lui, capace di maneggiare l'inglese, lo spagnolo e il portoghese, di suonare la chitarra e di «abbattere 50 nemici alla volta come Bruce Lee» (il copyright e l'autoritratto sono suoi), si è difeso come un leone tra urla, insulti e minacce. Poi, ispirato da Serpico e San Francesco d'Assisi (le sue antiche stelle polari), ha lasciato la seduta brandendo una Costituzione da sventolare davanti alle telecamere di «Agorà».

«Eravamo entrati nella democrazia diretta, ci siamo trasformati nella democrazia delegata» ha giurato fissando la telecamera, ormai convinto di conoscere la politica - e soprattutto di maneggiarla - come Champollion un papiro egizio.

 

MARINO MASTRANGELI CRIMIcasaleggio grillo