DAGOREPORT - L’ASSOLUZIONE NEL PROCESSO “OPEN ARMS” HA TOLTO A SALVINI LA POSSIBILITA’ DI FARE IL…
Erica Dellapasqua per il “Corriere della Sera”
Dura pochissimo, appena quarantotto ore, il ritorno alla normalità della stazione della metropolitana di piazza di Spagna, la più centrale di Roma.
LE SCALE MOBILI NELLA FERMATA SPAGNA DELLA METROPOLITANA DI ROMA
Due mesi dopo la chiusura decisa per effettuare i controlli sulle scale mobili, nel primo giorno di riapertura effettiva della fermata, ecco di nuovo gli stessi problemi.
Trema tutto sotto i piedi, l' ultimo gradino inchioda, la gente sopra dondola prima avanti e poi indietro. «Che vergogna, che vergogna». E che spavento, anche. Perché - ormai, in effetti, lo sa tutto il mondo - il caso delle scale mobili-immobili, continuamente transennate, è una questione di disagi e di scomodità, certo, ma anche di sicurezza, soprattutto dopo gli avvenimenti che hanno riguardato le altre due stazioni della metropolitana del centro storico di Roma ancora chiuse: Repubblica dal 23 ottobre, quando la scala mobile impazzita si trascinò via i tifosi russi del Cska Mosca, e Barberini sotto sequestro dal 23 marzo per i gradini che si accartocciano all' improvviso.
L' attenzione, comunque, adesso si sposta sulla stazione Repubblica perché, altra cattiva notizia, ieri è stato ufficializzato che, contrariamente a quanto promesso da Atac, dal Campidoglio e dall' assessora ai Trasporti Linda Meleo, non riaprirà entro metà mese ma molto più tardi, almeno a luglio.
Per spiegarlo la sindaca Virginia Raggi è tornata a parlare in diretta Facebook: «La ditta costruttrice Otis ha finito le ispezioni e anche in questo caso ha rilevato che la ditta incaricata della manutenzione aveva lavorato male e ci sarà da rifare completamente l' impianto. La sicurezza prima di tutto».
La sindaca, nella stessa diretta, ha detto anche che «è stata riaperta Spagna. Siamo molto dispiaciuti per i disagi e anche molto arrabbiati perché abbiamo visto che i lavori di manutenzione fatti dalla ditta incaricata da Atac, ce lo ha confermato il Tribunale, erano fatti male: riparazioni con fascette del ferramenta, ponti elettrici fatti male. Questo ha determinato che Otis ha rifatto tutto. Barberini è tuttora sotto sequestro della magistratura e non possiamo ancora intervenire; su Repubblica, invece, stiamo ancora lavorando».
Per rivedere aperta la stazione Repubblica bisognerà aspettare almeno luglio perché poi, come per Spagna, serviranno altri controlli: dei responsabili di esercizio di Atac, dell' Ustif, e poi ancora di Atac. Così si arriverebbe ad agosto, il mese scelto - per ovvie ragioni di affluenza - per gli interventi sui «deviatoi» che riguarderanno l' intera linea A. Allora? C' è davvero il rischio che la riapertura di Repubblica slitti a settembre? Nessuno vuole neanche pensarci, adesso, ma sì: un rischio, oggettivamente, c' è. E, oltre ai ritardi, procede parallela l' indagine della Procura che avrebbe rilevato anche alla stazione di Repubblica, come successo a Barberini, la presenza di semplici fascette di plastica nei punti in cui sarebbero dovute avvenire le riparazioni, fatto che ha voluto ricordare anche la sindaca nella sua diretta.
Per Atac e per Roma, comunque, non finisce qui.
Anche stavolta sembra impossibile che accada in una capitale europea ma è tutto vero: la Corte dei conti sta già indagando, gli ultimi bus affittati dalla società Basco - sono 70 e sono arrivati da Tel Aviv, 4 milioni 300 mila euro per un noleggio di 12 mesi - sono Euro 5, e non Euro 6.
Atac pensava che potessero comunque circolare e invece no, com' è trapelato ieri dalla commissione Trasparenza.
Ci sarebbero interpretazioni divergenti della normativa.
Si sta valutando l' ipotesi di un' immatricolazione in Germania, che avrebbe una visione meno rigorosa. I bus, intanto, sono fermi nel deposito.
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