DAGOREPORT - BLACKSTONE, KKR, BLACKROCK E ALTRI FONDI D’INVESTIMENTO TEMONO CHE IL SECONDO MANDATO…
Estratto dell’articolo di Francesco Bechis per "Il Messaggero"
la rotta di migranti dal bangladesh
Martedì, Palazzo Chigi. Giorgia Meloni raduna nel primo pomeriggio un cenacolo ristretto di ministri. Il titolare del Viminale Matteo Piantedosi, il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani, il sottosegretario Alfredo Mantovano. Con loro anche i vertici dell'intelligence, al suo posto Elisabetta Belloni, direttore del Dis.
C'è un file-rouge che unisce queste riunioni convocate ogni due settimane dalla premier, lontano dai riflettori: i migranti. Il titolo in burocratese, "stato di avanzamento lavori", nasconde una missione politica: monitorare passo passo l'andamento degli sbarchi in vista di un'estate che promette bufera. Un'altra volta.
Ora però sul tavolo c'è un allarme specifico. Alle rotte africane, la carovana di migranti in mano ai trafficanti che dalla Tunisia e la Libia sfida il Mediterraneo per raggiungere le coste italiane, se ne è aggiunta un'altra, imprevista. Arriva dall'Asia e inizia a preoccupare i nostri apparati di sicurezza.
Dal Bangladesh, la piccola e popolosissima autocrazia asiatica al confine con l'India, da mesi va avanti un insolito pellegrinaggio di migranti illegali che riescono ad arrivare in Italia dopo lunghe peripezie. Il cruscotto giornaliero del Viminale fotografa la nuova rotta.
Da gennaio al 10 aprile, 2927 bangladesi sono sbarcati in Italia. Sono la prima nazionalità dichiarata all'arrivo. Sopra la Siria (2230), perfino la Tunisia (1745) e la Guinea (1437). È un nuovo carico che sta aggravando le procedure di accoglienza e il trend promette di crescere notevolmente con i primi mesi dell'estate. Dietro l'impennata di arrivi asiatici c'è uno schema che ora il governo vuole rompere. I migranti bangladesi arrivano via mare, su barche di fortuna dalle coste nordafricane. Ma prima fanno un lungo, lunghissimo giro.
meloni e salvini belve vignetta by rolli per il giornalone la stampa
Partono da Dacca, la capitale, prendono un volo aereo in direzione degli Emirati Arabi Uniti, atterrano a Dubai o Abu Dhabi. Possono entrare con facilità nel Paese del Golfo grazie a un sistema di visti "soft" che permette di soggiornarvi senza avere un permesso di lavoro.
Di qui risalgono su un aereo e partono alla volta del Cairo, in Egitto, o direttamente di Tripoli e Bengasi, in Libia. Ed è con questa triangolazione che arrivano alle coste libiche, in quella terra di nessuno dove i trafficanti di esseri umani hanno gioco facile, dietro salati compensi, a metterli sui barconi insieme ai tunisini e i siriani. […]
Preoccupa la Tunisia, dove Meloni sarà in visita con Piantedosi mercoledì prossimo, questa volta senza Ursula von der Leyen, nonostante la stretta sui controlli ai confini e i programmi economici accordati con l'Ue dal presidente Kais Saied. Il colabrodo libico è un altro cruccio.
La premier teme un nuovo anno di passione sul fronte migratorio. Con contraccolpi politici, già prima delle elezioni europee di giugno. Ha scommesso tutto sul Piano Mattei, sugli investimenti e la cooperazione di lungo periodo che però nel breve termine non danno risultati da rivendere alle urne. Ha confessato lei, a inizio anno, il rimpianto per il boom di arrivi nel 2023: 157mila. Un replay sarebbe difficile da spiegare agli elettori. […]
il campo profughi di kutupalong in bangladesh
giorgia meloni kais saied vertice italia africa
il campo profughi di kutupalong in bangladesh 19donne in bangladesh 2
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