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MINNITI CHIAMA MA RENZI NON RISPONDE: “È IRRITATO? IO NON MI OCCUPO DEL CONGRESSO PD” - MATTEUCCIO SI SMARCA E NON PRENDE POSIZIONE SULLE PAROLE DELL’EX MINISTRO CHE SI E' DETTO PRONTO A RITIRARSI: NEL FRATTEMPO HA ANNULLATO TUTTE LE PARTECIPAZIONI RADIO E TV UFFICIALMENTE PER “UN FORTISSIMO MAL DI SCHIENA” - ZINGARETTI: “PREOCCUPATO DA QUESTO GIOCO MACABRO”
Da corriere.it
Se Minniti chiama, Renzi “non” risponde. E la tensione all’interno del Partito Democratico si impenna: manca appena una settimana al termine ultimo per la presentazione delle candidature al congresso e dopo le parole, irritate, dell’ex ministro dell’Interno, arrivano quelle dell’ex segretario che di fatto lo “scaricano”.
«Come sapete non mi occupo del congresso del Pd», taglia cortissimo l’ex premier Renzi a chi chiede dell'irritazione manifestata dal candidato Minniti, pronto a ritirarsi dalla corsa a fronte delle “giravolte renziane”. Renzi, al Parlamento europeo per un incontro con gli eurodeputati del Pd, non prende posizioni e non smentisce nè conferma i dubbi (e timori) di Minniti sulle intenzioni renziane sul fondare il nuovo partito o proseguire il percorso con lui.
Un’ipotesi, quella dell’abbandono dell’ex numero uno del Viminale che non vede possibile il sindaco di Firenze ed esponente pd Dario Nardella: «Se Renzi dovesse cambiare idea su Minniti, è chiaro che sarebbe tutto molto più difficile, però penso che questa spinta che viene dai sindaci sia già un elemento molto forte, molto chiaro: non credo francamente che Minniti abbandoni la corsa». Il primo cittadini giudica Minniti un buon candidato. Se non fosse sostenuto da una larga parte del partito non avrebbe senso.
Ho sottoscritto la lettera per la sua candidatura proprio perché c’è bisogno di un candidato più unitario, che unisca». Per Nardella «se la candidatura di Minniti l’hanno firmata molti sindaci, fra cui tutti i sindaci renziani, forse c’è un motivo. Io mi auguro che questo motivo non venga meno».
Chi invece si dice «preoccupato e allarmato» per il futuro del Pd è chi la candidatura l’ha data per certa, Nicola Zingaretti. « Spero che qualcuno non abbia deciso di distruggere il Pd e stia giocando a un gioco macabro, e non dobbiamo permetterlo. Il Pd va cambiato, non picconato con le furbizie. Distruggerlo ora o puntare a dividere credo sia un immenso regalo al M5s e Salvini», sostiene in un’intervista a Radio Radio il presidente della Regione Lazio Nicola. «Le difficoltà del governo devono portare a essere più seri e responsabili - prosegue-
Vedo masse immense di persone che vogliono combattere: non si può sputare in faccia alle speranze, alle ansie, alle passioni di milioni di persone che vogliono cambiare. Ma noi spesso vediamo un gioco sulla pelle di questo movimento, che va cambiato, va voltata pagina. Siamo dentro a un Congresso che ha questo obiettivo. Io farò di tutto per cambiarlo, allargarlo, rilanciarlo e farne il perno dell’alternativa - conclude - .Non vorrei che proprio perché questo sta avvenendo qualcuno possa averne paura».
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