DAGOREPORT - L’ASSOLUZIONE NEL PROCESSO “OPEN ARMS” HA TOLTO A SALVINI LA POSSIBILITA’ DI FARE IL…
DAGONOTA
Estratto dell’articolo di Claudio Tito per la Repubblica
MANFRED WEBER INCONTRA GIORGIA MELONI A PALAZZO CHIGI - 11 NOVEMBRE 2022
«Più democrazia per l’Europa significa poter scegliere un candidato o una candidata con contenuti e idee. Questo vale per i sindaci, per i governi e fino alla presidenza della Commissione europea». Una frase pronunciata nella distrazione generale. Come se non avesse importanza. Eppure le parole scandite nell’aula del Parlamento europeo dal capogruppo popolare, il tedesco Manfred Weber, sono state tutto tranne che casuali. Un vero e proprio attacco alla presidente della Commissione, Ursula von der Leyen.
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MANFRED WEBER A PALAZZO CHIGI PER INCONTRARE GIORGIA MELONI
L’obiettivo di Weber è l’esatto opposto. Puntare a destra sull’alleanza con i Conservatori, il partito dicui fa parte Giorgia Meloni. E per farlo deve smontare in primo luogo l’ipotesi di un nuovo mandato per Von der Leyen. Da mesi, infatti, il Ppe non solo prende le distanze da molte delle scelte della Commissione ma soprattutto tenta di colpire il provvedimento fondamentale di questa legislatura e del lavoro dell’esecutivo comunitario: il Green Deal. Anche oggi, ad esempio, sebbene non si voti, nell’assemblea di Strasburgo si terrà un dibattito su agricoltura e transizione ecologica in cui i popolari non faranno mancare critiche e osservazioni al pacchetto predisposto dalla Commissione. «Sappiamo – ha detto ieri a chiare lettere la capogruppo socialista, Iratxe Garcia Perez – da che parte sta Weber: è molto più a suo agio con Meloni che con il Cancelliere Scholz. Ognuno deciderà da che parte stare».
TAJANI ALLA CONVENTION DI FORZA ITALIA
Il nodo, del resto, si stringe proprio intorno alle relazioni sempre più intense tra Ppe e Conservatori. E nei summit riservati dei popolari è iniziato il confronto tra chi potrebbe essere il successore di “Ursula”. Una riflessione nata anche dall’ipotesi che l’attuale presidente della Commissione possa essere il nome prescelto per guidare la Nato nei prossimi mesi. Se così fosse, per almeno sei mesi Palazzo Berlaymont sarebbe gestito dal vicepresidente esecutivo più anziano, che viene indicato nella figura del socialista olandese Frans Timmermans.
giorgia meloni antonio tajani alla camera
A quel punto il quadro cambierebbe totalmente. E il nome che più circola nelle riunioni popolari è quello di Antonio Tajani. Prevedibilmente, infatti, il Ppe si confermerà il primo partito europeo. Un altro tedesco viene considerato improbabile. Mentre il ministro degli Esteri italiano potrebbe diventare il simbolo migliore per legittimare l’eventuale nuova coalizione di centrodestra in Europa. Tajani è nel governo Meloni ma è popolare. Conosce le istituzioni comunitarie avendo già ricoperto il ruolo di Commissario e di presidente del Parlamento Ue. E soprattutto il rapporto con Weber, il primo degli “anti-Von der Leyen”, è da sempre solidissimo.
giorgia meloni antonio tajani - presidenzialismo - vignetta di oshoANTONIO TAJANI CON LA PARANNANZA A TOKYO
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