1. MUCCHETTI, LIBERO DELLE CATENE DEL “CORRIERE DELLA SERA”, SBATTE SUBITO L’AGENDISTA STREGONE AL MURO: "PROMETTERE DI ABBASSARE DI UN PUNTO LE TASSE È UN OTTIMO PROPOSITO, MA NON È UN PENSIERO DA NOBEL CIÒ CHE È IMPORTANTE NON È DIRLO MA SPIEGARE COME SI FINANZIA QUESTO TIPO DI OPERAZIONE, ALTRIMENTI È SOLO DEMAGOGIA" 2. "PIÙ CHE SCAGLIARSI CONTRO BERSANI PER L'ALLEANZA CON VENDOLA, DEVE PIUTTOSTO FARE I CONTI CON CASINI GENERO DI CALTAGIRONE, FINI E LA CASA DI MONTECARLO E CON TUTTO QUEL MONDO CHE PER ANNI HA RACCOLTO I CONSENSI DELL'ABUSIVATO ROMANO" 3. QUANTO AL RUOLO DI ENRICO BONDI COME COMMISSARIO ESTERNO NELLA STESURA DELLE LISTE ELETTORALI, "È UNA SCELTA CHE INDICA LA DEBOLEZZA POLITICA" DI MONTIMER 4. “MONTEZEMOLO? MAI PRESO SUL SERIO, É UNO CHE PARLA MOLTO E FA MOLTO POCO"

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(ANSA) - "Promettere di abbassare di un punto le tasse è un ottimo proposito, ma non è un pensiero da Nobel ciò che è importante non è dirlo ma spiegare come si finanzia questo tipo di operazione, altrimenti è solo demagogia". Così Massimo Mucchetti vice direttore del Corriere della Sera e candidato in Parlamento con il Pd alle prossime elezioni, questa mattina ai microfoni di Radio Città Futura.

"L'anno abbondante di Governo Monti ha raggiunto risultati importanti e fatalmente incompleti con l'appoggio coerente e convinto del centrosinistra quando si è trattato di mettere in sicurezza il paese - ha proseguito Mucchetti - ma il mettere in sicurezza non è una politica esaustiva, è solo un pezzo della politica".

"Più che scagliarsi contro Bersani per l'alleanza con Vendola" secondo Mucchetti per par condicio bisognerebbe riconoscere che la lista Monti "deve piuttosto pur fare i conti con Casini, Fini, la casa di Montecarlo...e con tutto quel mondo che per anni ha raccolto i consensi dell'abusivato romano".

Quanto al ruolo di Enrico Bondi come commissario esterno nella stesura delle liste elettorali, "nonostante sia una persona che stimo - dice - è una scelta che indica la debolezza politica" di Monti.

"A Monti - ha detto ancora - non potrà essere sfuggito che il conflitto di interesse include le posizioni di mogli, padri e parenti", e ha sollevato dubbi sulla posizione di Casini "genero sì di un imprenditore grande e intelligente come Caltagirone, ma anche uno dei personaggi più importanti della Capitale sul piano economico". Sulla rinuncia ad un impegno diretto di Montezemolo: "Non l'ho mai perso sul serio, é uno che parla molto e fa molto poco".

 

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