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LA VERSIONE DI MUGHINI - L'INTERVISTA DI ALDO CAZZULLO AL 97ENNE (E OGGI PURTROPPO CIECO) EX "CAVALLO DI RAZZA" DEL PSI RINO FORMICA È UN DOCUMENTO ALTAMENTE LETTERARIO ANCOR PRIMA CHE POLITICO. GIUDIZI ORIGINALI, RAGIONAMENTI SFUMATI E STIMOLANTI, TUTTE COSE ASSENTI DALLE INTERVISTE DEI PROTAGONISTI (SI FA PER DIRE) DELL'ATTUALE E MISERANDA TERZA REPUBBLICA. E' SUGOSO IL RIFERIMENTO CHE FORMICA FA A UN'INTERCETTAZIONE TELEFONICA DEI SERVIZI SEGRETI ITALIANI DA CUI RISULTAVA CHE…
L’INTERVISTA DI CAZZULLO A RINO FORMICA
Giampiero Mughini per Dagospia
Caro Dago, il paginone e mezzo del Corriere della Sera di oggi che ospita l'intervista di Aldo Cazzullo al novantasettenne (e oggi purtroppo cieco) ex "cavallo di razza" del Psi Rino Formica, è un documento altamente letterario ancor prima che politico.
Letterario da quanto quella intervista è ricca di giudizi originali, di ragionamenti sfumati e stimolanti, tutte cose perfettamente assenti dalle interviste dei protagonisti (si fa per dire) dell'attuale e miseranda Terza Repubblica.
Formica l'ho avuto innanzi una sola volta in vita mia, non ricordo più se venti o trent'anni fa, e ne avevo tastato appieno la caratura. Il che dimostra che si può usare agevolmente il termine "razza" a proposito delle varie generazioni politiche, e più precisamente che c'è stata una "razza superiore", nella politica italiana che corrisponde agli anni della Prima Repubblica.
L'ho detto e lo ripeto, una razza superiore, da Alcide De Gasperi a Palmiro Togliatti, da Aldo Moro a Pietro Nenni, da Ugo La Malfa a Giuseppe Saragat, la cui scissione dal Psi stalinista fu una benedizione per il voto italiano del 1948, quello dove rischiavamo di piazzarci al di là della cortina di ferro. Leggi oggi un'intervista a Formica o magari all'ex democristiano Paolo Cirino Pomicino, ed è come montare in cielo rispetto allo squallido fraseggiare di quella Terza Repubblica dove stiamo annegando.
In quel Psi di trenta/quarant'anni fa di cui Formica era uno degli elementi di spicco si muovevano personaggi quali Bettino Craxi, Gianni De Michelis, Riccardo Lombardi, Giuliano Amato, Gino Giugni, dei superuomini rispetto alla media della classe politica odierna. Leggi l'intervista di Formica ed è come leggere una sommatoria di giudizi politicamente raffinati, e anche se io non sono d'accordo con la definizione che lui appioppa a Giorgia Meloni, di essere più "furba" che "intelligente" e dunque di correre il rischio di incappare prima o poi in qualcuno più "furbo" di lei.
E' sugoso, nell'intervista di Cazzullo, il riferimento che Formica fa a un'intercettazione telefonica dei servizi segreti italiani da cui risultava che il capintesta dei magistrati d'accusa di Tangentopoli che misero a morte la Prima Repubblica, Francesco Saverio Borrelli - quello che disse di no a che il malatissimo Craxi venisse operato da "libero" in un più attrezzato ospedale italiano -, aspirava in cuor suo a diventare presidente della Repubblica.
Non ci riuscì di essere plebiscitato a quella carica dall'opinione pubblica "manettara" divenuta dominante in quel frangente della storia politica italiana. Avvenne comunque che Craxi non sopravvivesse alle conseguenze dell'intervento per come venne operato nell'ospedaletto tunisino. E' la storia, bellezza.
GIAMPIERO MUGHINI
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