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Luisa Todini lascerà il Cda della Rai ''non appena il momento sarà opportuno, probabilmente in autunno''. Lo dice all'ANSA la stessa Todini, ora anche presidente delle Poste, spiegando che intende completare i dossier su cui ha lavorato, da Raiway alla spending review: ''Stiamo facendo un buon lavoro, i risultati già si vedono''.
"Vista la ossessiva attenzione di questi giorni sul mio ruolo in Rai - spiega Todini - ci tengo a ribadire e a fare chiarezza in merito alla mia intenzione di concludere il lavoro impostato dal Cda in questi 2 anni a cui ho contribuito con esclusivo spirito imprenditoriale".
Il consigliere spiega che ''come già ho avuto modo di indicare al Governo, in autunno sarò ben felice di lasciare il mio incarico in Cda'', una decisione spiega ''già presa all'atto della nomina a presidente di lasciare l'incarico nel Cda di viale Mazzini non appena il momento sarà opportuno, probabilmente in autunno".
Una notizia - aggiunge il consigliere Rai - "che spero rassicuri e soddisfi la curiosità di quei giornalisti che hanno cominciato a fare capannello sotto casa mia per carpirmi una dichiarazione". La decisione e la tempistica - spiega il consigliere - rispondono all' ''esigenza di portare a conclusione una serie di importanti dossier all'ordine del giorno in Cda ai quali ho lavorato sin dall'inizio e a cui ho fornito un contributo in uno spirito strettamente imprenditoriale, lontano da ottiche di appartenenza partitica.
Mi riferisco in particolare - aggiunge Luisa Todini - all'ipotesi di cessione di RaiWay, alla definizione del documento di bilancio 2014, all'impostazione del budget 2015, alla riorganizzazione della governance aziendale e alle sfide che ci vengono poste dal processo di spending review''.
Todini risponde anche alle polemiche sul doppio compenso, Rai-Poste. "Non è il compenso, inferiore a quanto prenderebbe un consulente, la ragione della mia motivazione - spiega - In ogni caso, la metà finisce al fisco, che di questi tempi ne ha grande bisogno, e l'altra metà è devoluta in attività di beneficenza che sostengo da anni.
Da sempre ho a cuore le sorti dell'azienda e sono abituata a ragionare fuori dalle logiche di appartenenza, come dimostrano i voti espressi in Cda, spesso in contrasto con la linea indicata dalle forze politiche in maggioranza in Consiglio".
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