
DAGOREPORT! IL CALCIO È POLITICA! NEL FLOP DELLA NAZIONALE SI RINTRACCIANO GLI INGREDIENTI PEGGIORI…
La giunta per il Regolamento del Senato ha dato il via libera al voto palese in aula al Senato in merito alla decadenza da senatore di Silvio Berlusconi. Sette i voti favorevoli, sei i contrari.
I L CAVALIERE IRRITATO
La decisione del Pd e di Scelta civica di rendere palese il voto sulla decadenza da senatore avrebbe fatto infuriare l'ex presidente del Consiglio. Il Cavaliere, riferiscono fonti parlamentari del Pdl, avrebbe deciso di evitare di vedere a pranzo i ministri.
L'appuntamento era in programma da giorni, con al centro il confronto sulla legge di stabilità . Ma la colazione di lavoro, confermata anche ieri da Berlusconi ad Alfano, non si terrà . «Il fatto è che Berlusconi non ha più nulla da dire ai governativi», dice un "big" azzurro.
VERTICE CON I FALCHI
Saltato il pranzo con i ministri del Pdl, a palazzo Grazioli da Berlusconi arrivano prima Sandro Bondi, poi Denis Verdini, i due coordinatori del partito. Il presidente dei senatori del Pdl Renato Schifani commenta così la notizia del voto palese: «Una pagina buia per le regole parlamentari.
La Giunta del Regolamento, a maggioranza e con un voto deliberatamente politico, ha violato le regole in maniera surrettizia, con grave responsabilità dello stesso presidente del Senato, per consentire al Pd e ad altre forze di imporre ai loro senatori un voto contro il leader del centrodestra». Per Mara Carfagna il voto palese in Senato è «un'inaudita decisione contra personam che ridicolizza i regolamenti parlamentari e calpesta le libertà ». «La democrazia - continua - ha ammainato bandiera».
Il capogruppo del Pdl alla Camera Renato Brunetta considera quella della Giunta «una decisione assurda e senza precedenti contro Berlusconi. Una decisione contra personam e senza alcun senso. Inaccettabile».
Per Luigi Zanda, capogruppo Pd in Senato, «se avvenisse una crisi di governo sarebbe un grave errore» e giudica la decisione della Giunta « molto corretta». Cantano vittoria i cinquestelle, che con una nota rivolgono un appello al presidente del Senato e chiedono che Grasso « calendarizzi immediatamente per la prossima settimana già dal 5 novembre il voto sulla decadenza del senatore Berlusconi. Ora non ci sono più ostacoli. Si voti subito».
IL PREMIER ALLA FINESTRA
Intanto il premier Letta replica alla richiesta di ieri avanzata da Berlusconi che chiedeva un intervento da parte dell'esecutivo sulla legge Severino: «La risposta è contenuta nel voto di fiducia del 2 ottobre: il Parlamento mi ha dato la fiducia a larga maggioranza. Il pilastro di quel discorso era la necessaria separazione fra azione di governo e singole vicende giudiziarie».
«C'è bisogno ci sia separazione fra le singole vicende giudiziarie e l'azione del governo», ha continuato Letta rispondendo a "Radio Anch'io". «Quella separazione era il 2 ottobre -ha aggiunto il premier- ed era la base sulla quale il Parlamento, a larga maggioranza, ha dato fiducia al governo».
Intanto Pdl e Pd restano su posizioni opposte. «La decadenza non è una sanzione penale né amministrativa», ribadisce il senatore Felice Casson in un'intervista a La Stampa. «C'è comunque una novità , torniamo a far decidere i senatori», replica Nitto Palma.
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