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IL NATALE CHE SUBIREMO - LICEI CHIUSI ALMENO FINO A GENNAIO, RISTORANTI APERTI LA SERA MA NON DURANTE LE FESTIVITÀ, ORARIO PROLUNGATO PER I NEGOZI, DEROGHE MINIME PER LO SPOSTAMENTO TRA LE REGIONI, “ZONE ROSSE” NELLE PROVINCE DOVE IL CONTAGIO DA COVID 19 È ALTO, DIVIETO DI FESTE E BANCHETTI - IN VISTA DEL 4 DICEMBRE, IL GOVERNO DISCUTE I CONTENUTI DEL NUOVO DPCM CHE FISSERÀ LE REGOLE FINO ALLA FINE DELL'ANNO - NON È ESCLUSA LA POSSIBILITÀ DI EMETTERE ORDINANZE DI CHIUSURA A RIDOSSO DI NATALE E CAPODANNO…
Fiorenza Sarzanini per il “Corriere della Sera”
GIUSEPPE CONTE ROBERTO SPERANZA
Licei chiusi almeno fino a gennaio, ristoranti aperti la sera ma non durante le festività, orario prolungato per i negozi, deroghe minime per lo spostamento tra le Regioni, «zone rosse» nelle province dove il contagio da Covid 19 è alto: in vista del 4 dicembre il governo discute i contenuti del nuovo Dpcm che fisserà le regole fino alla fine dell' anno.
Senza escludere la possibilità di emettere ordinanze di chiusura a ridosso di Natale e Capodanno, proprio come accaduto dopo Ferragosto per ordinare la serrata delle discoteche.
Il timore che un allentamento delle regole possa far risalire la curva epidemiologica è ormai evidente. «Saremo molto severi, non possiamo permettere che si riveda il film dell' estate», avverte la sottosegretaria alla Salute Sandra Zampa chiarendo che «si contrasteranno in tutti i modi eventuali pulsioni ad aprire dei governatori». Una linea che manterrà intatto il divieto di assembramento, dunque di organizzare feste e banchetti.
Non ci sarà alcun cambiamento rispetto al decreto ora in vigore: per i licei rimane la didattica a distanza almeno fino al 7 gennaio. Chiuse anche le università.
Dal 4 dicembre l' orario dei negozi potrebbe essere prolungato fino alle 22 per garantire una minor affluenza ed evitare file agli ingressi. È possibile che si decida l' apertura dei centri commerciali nel fine settimana, rispettando però lo scaglionamento agli ingressi.
Nelle zone gialle potrebbe essere concessa la riapertura di bar e ristoranti anche la sera, ma sempre con massimo 4 persone al tavolo. Al momento sembra invece molto difficile che questa deroga possa valere nel periodo delle festività. Il ministro della Salute Roberto Speranza ha già detto di essere contrario e questo porta ad escludere l' ipotesi che si consenta di tenerli aperti a pranzo nelle zone arancioni.
come ripartono le scuole nell era del coronavirus 4
La mobilità tra Regioni è uno degli aspetti più discussi. C' è la volontà di consentire ai familiari di rivedersi durante il periodo di vacanza, ma anche la paura che questo faccia aumentare i viaggi e dunque la circolazione del virus. Ecco perché si sta studiando una norma che individui alcune situazioni specifiche senza che si trasformi in una mobilità libera proprio come accaduto durante i mesi estivi. «Soltanto in via eccezionale se i dati lo permetteranno si potrà spostarsi da una regione a un' altra», sottolinea Zampa.
Per favorire il passaggio di alcune Regioni in fascia gialla, potrebbe essere concordata la «chiusura» di alcune aree dove più alto è il numero di contagi e soprattutto dove le strutture sanitarie mostrano di essere in affanno. Vere e proprie zone rosse con divieto di spostamento e chiusura di negozi e ristoranti. La possibilità di ricorrere a questa misura è stata ribadita nell' ultima riunione della «cabina di regia» del ministero della Salute che classifica le Regioni.
«Si ribadisce - è scritto nel verbale - la centralità della valutazione regionale nella classificazione del rischio a livello sub-regionale e la declinazione in senso più stringente degli interventi di mitigazione su scala provinciale e locale». La conferenza delle Regioni ha messo a punto un piano che dovrà essere valutato dal Comitato tecnico scientifico per chiedere la riapertura degli impianti di risalita per lo sci con capienza delle funivie al 50%, vendita degli abbonamenti online e mascherina obbligatoria a bordo. Ma all' interno del governo al momento si esclude di poter concedere la riapertura delle piste da sci.
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