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COSA NE PENSA LA FILOATLANTISTA MELONI DEI "BACI E DEGLI ABBRACCI" TRA L’AMBASCIATORE RUSSO PARAMONOV E MATTEO SALVINI AL RICEVIMENTO ORGANIZZATO DALLA CINA AL PARCO DEI PRINCIPI DI ROMA? FRATELLI D’ITALIA DUE SETTIMANE FA DEFINIVA “DI UNA GRAVITÀ INAUDITA” LA PRESENZA DI MASSIMO D’ALEMA A PECHINO, ALLA PARATA DI XI (BAFFINO C’ERA ANCHE IERI SERA) – PARAMONOV PRIMA DELL’INCONTRO CON SALVINI AVEVA ATTACCATO L’ITALIA E I VERTICI DELL’ESECUTIVO MELONI: “LA REAZIONE DELLA LEADERSHIP POLITICA ITALIANA ALL’INCIDENTE DELLA PRESUNTA INCURSIONE DI DRONI NELLO SPAZIO AEREO POLACCO SUSCITA SCONCERTO”. E ANCORA: “LA PARTECIPAZIONE DELL’ITALIA A OPERAZIONI BELLICHE ALL’INTERNO DI DIVERSE COALIZIONI ANTIRUSSE SI È SEMPRE CONCLUSA IN MANIERA DISASTROSA" – QUELLA RISPOSTA MINACCIOSA A CROSETTO ALLA VIGILIA DEL VERTICE NATO DI DOMANI...

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Lorenzo De Cicco per la Repubblica - Estratti

 

ALEXEY PARAMONOV - AMBASCIATORE RUSSO IN ITALIA

Chissà che ne pensa Fratelli d’Italia, che nemmeno due settimane fa definiva «di una gravità inaudita» la presenza di Massimo D’Alema a Pechino, alla parata di Xi. Ieri sera proprio D’Alema era con Matteo Salvini al Parco dei Principi di Roma, ricevimento extra lusso organizzato dal Dragone per celebrare «il 76esimo anniversario della Repubblica popolare cinese e il 55esimo anniversario delle relazioni Cina-Italia».

 

Qui il vicepremier leghista, dopo avere tenuto un discorso «sull’amicizia» tra Roma e Pechino, ha incontrato l’ambasciatore della Federazione russa in Italia, Alexei Paramonov. «Baci e abbracci tra i due», riportano alcuni presenti, contattati da Repubblica.

 

MATTEO SALVINOV - MEME

Solo poche ore prima Paramonov aveva attaccato duramente l’Italia e i massimi vertici dell’esecutivo di Giorgia Meloni: «La reazione della leadership politica italiana all’incidente della presunta incursione di droni nello spazio aereo polacco suscita sconcerto», la stoccata dell’uomo del Cremlino nello Stivale. E ancora: «La campagna antirussa non contribuisce a una soluzione del conflitto in Ucraina». I toni di Mosca sono minacciosi:

 

«La partecipazione dell’Italia a operazioni belliche all’interno di diverse coalizioni antirusse si è sempre conclusa in maniera disastrosa». Paramonov, alludendo alle parole del ministro della Difesa, Guido Crosetto, sulla necessità di rafforzare lo scudo italiano contro eventuali attacchi nei prossimi 6 anni, sembra sfidare l’esecutivo, dichiarando che un sostegno «diretto o indiretto» dell’Italia a missioni Nato o alla coalizione dei volenterosi potrebbe portare a «una replica della triste esperienza storica».

 

Le parole dell’ambasciatore russo arrivano alla vigilia del vertice Nato di domani, in cui si deciderà come rafforzare il fianco Est dell’alleanza.

guido crosetto giorgia meloni matteo salvini

 

Tema affrontato ieri anche nell’audizione di Giovanni Caravelli, il direttore dell’Aise, i servizi segreti per l’estero, al Copasir. Mentre a Palazzo Chigi il sottosegretario Alfredo Mantovano ha ricevuto l’ambasciatore Usa, Tilman J. Fertitta. L’Italia non manderà due caccia in più, ipotesi elaborata dalla Difesa in via ufficiosa nei giorni scorsi ma che, secondo fonti dell’esecutivo, non ha avuto l’avallo finale di Meloni. La Lega di Salvini su questo era stata chiara: la priorità è il fronte Sud, cioè la Libia, più che il confine europeo con la Russia.

SALVINI CON LA MAGLIA DI PUTIN

 

(...)

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