DAGOREPORT - CHI L’HA VISTO? ERA DIVENTATO IL NOSTRO ANGOLO DEL BUONUMORE, NE SPARAVA UNA AL…
Da "il Foglio"
La telefonata tra il sindaco e il premier. L'attenzione di tutto il Pd e delle altre forze politiche è incentrata sul duello tra Matteo Renzi e Enrico Letta. Ci si chiede chi dei due vincerà il braccio di ferro. I più raffinati, in realtà , si domandano chi vincerà tra il giovane sindaco e l'anziano presidente della Repubblica, che è il vero deus ex machina di questo governo ed è colui che suggerisce le mosse al premier nella sua partita con Renzi o gli detta la linea quando lo vede in difficoltà , come è avvenuto nella vicenda della verifica.
In questa storia, finora, la prima mano l'ha vinta il sindaco, che, al contrario di Letta, che era apparso spiazzato dalla geniale uscita di Napolitano, ha compreso subito dove volesse andare a parare il capo dello stato: ad anticipare la verifica prima della sua elezione a segretario. Renzi ha stoppato questa manovra con una telefonata di fuoco a Letta in cui ha minacciato di svergognarlo pubblicamente.
E siccome questo accadeva lo stesso giorno in cui era previsto il duello televisivo tra i tre candidati alla segreteria Letta ha preferito soprassedere e dare ragione al sindaco. Ma, come si diceva, la partita è ancora lunga. Almeno un anno, se non di più. A meno che a Renzi non riesca il capolavoro di cambiare la legge elettorale rafforzandola in senso maggioritario e andare alle elezioni. Ma la finestra si chiude all'inizio dell'anno (marzo, aprile massimo) e i tempi sono stretti.
Anche se c'è chi dice che tutto sommato si potrebbe andare anche a votare con il porcellum se la situazione precipitasse, cosa possibilissima, visto che il governo, da quando è nato, si è occupato, e continua a occuparsi solo di come riuscire a raggranellare i soldi per pagare le mancate entrate dell'Imu. Il numero due del governo. Ma, appunto, mentre l'attenzione di tutti è incentrata su questa partita in molti trascurano il fatto che tra i due litiganti c'è un terzo che gode.
E quel terzo si chiama Dario Franceschini. Il vero numero due del governo (a meno che non si voglia definire tale Angelino Alfano), che zitto zitto sta prendendosi potere e spazio nel partito e altrove. Infatti sono sue molte delle nomine fatte in questi mesi di governo. E non sono poche perchè si può dire che oltre all'Imu l'esecutivo non si è occupato d'altro.
La mano sulle liste. Non solo, Franceschini, grazie al suo ruolo di ministro per i Rapporti con il Parlamento e alle ottime relazioni che aveva con Pier Luigi Bersani all'epoca in cui furono fatte le liste dei deputati e dei senatori del Pd, ha una grossa influenza anche sui gruppi del Pd. Si tratta di una cosa niente affatto trascurabile dal momento che Renzi non ha la maggioranza in quel consesso e quindi Franceschini gli serve. Non solo.
Nelle liste per l'Assemblea nazionale gli uomini del ministro per i Rapporti con il Parlamento sono ben rappresentati, benché il sindaco si sia accertato di avere la maggioranza degli eletti nella compagine di coloro che lo sostengono e che faranno parte del parlamentino del Pd. Insomma, in questa sua posizione mediana tra il presidente del Consiglio e il sindaco di Firenze, Franceschini si sta rafforzando. Non che Renzi e Letta non se ne siano accorti, ma in questa fase non possono fare niente se non accettare la situazione.
L'asse a sorpresa con Marino - L'ultimo colpo da maestro di Franceschini che, non dimentichiamolo, sembrava avviato sulla via del prepensionamento quando il Pd gli preferì il giovane Speranza alla guida del gruppo di Montecitorio e che ora invece è risorto e in grande spolvero, è il rapporto con Ignazio Marino. Mentre tutto il partito fatica a parlare con il sindaco di Roma lui ci riesce. Non solo.
Corre voce in Campidoglio che presto la sua compagna, Michela De Biase, attuale presidente della commissione Cultura del Consiglio comunale, possa essere promossa. Marino dovrà fare un rimpasto. E tra gli assessori di cui dovrebbe fare a meno c'è la sorella dell'ex ministro Barca. Un assessorato alla Cultura, visto il ruolo che adesso svolge, sembra perfetto per la De Biase.
FRANCESCHINI ALLA LEOPOLDA ALFANO FRANCESCHINI ENRICO LETTA napolitano letta renzi LETTA E RENZI napolitano renzi Ignazio Marino e Anna Falchi
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