DAGOREPORT – AVVISATE IL GOVERNO MELONI: I GRANDI FONDI INTERNAZIONALI SONO SULLA SOGLIA PER USCIRE…
Estratto dell’articolo di Serenella Mattera per “la Repubblica”
Impossessarsi del brand Draghi, scommettere sulla "non vittoria" del centrodestra. Su un punto Matteo Renzi e Carlo Calenda sono d'accordo. Se terzo polo sarà, dovrà giocarsi la freccia più appuntita al suo arco: promettere di entrare in Parlamento con un unico chiaro obiettivo politico, riportare Mario Draghi a Palazzo Chigi. E pazienza se il diretto interessato tutto vorrebbe tranne che fare il candidato di una parte politica.
[…] a Palazzo Chigi ripetono come un mantra che Draghi è impegnato a fare a pieno il premier fino all'ultimo giorno […] Figurarsi […] se può fargli piacere essere tirato in ballo come "bandiera" della non vittoria o dell'ingovernabilità. […]
calenda renzi sondaggio quorum youtrend 9 agosto 2022
Ma partiamo dall'inizio. Che il nome del premier uscente sia una carta preziosa, viene testimoniato da sondaggi come quello pubblicato ieri da Quorum/YouTrend per SkyTg24, secondo cui nella fiducia degli italiani Draghi (56%) è secondo solo a Sergio Mattarella (62%), di gran lunga avanti a Giorgia Meloni (40%). […] A Palazzo Chigi inoltre dicono che è «escluso che Draghi voglia proseguire o ripetere la sua esperienza di capo del governo, come ha ripetuto più volte».
Ma se una maggioranza si formasse nel suo nome anche nella prossima legislatura, osserva un dirigente centrista, sarebbe legittimo andare a chiedere a Draghi una disponibilità a restare […]
La scommessa è sul Senato, spiega da Iv Ettore Rosato. Portare via al centrodestra quei voti nel proporzionale che impediscano una vittoria chiara. E almeno su questo, con il (forse) alleato Calenda la sintonia è piena. L'intento comune è rosicchiare al centrodestra tendenza-Meloni seggi a Palazzo Madama, soprattutto al Nord dove fa più male. E insieme sottrarre a Enrico Letta il brand draghiano […]
sergio mattarella mario draghi
[…] il Dem Stefano Ceccanti […]: «Al di là delle volontà individuali il cosiddetto terzo polo rischia di produrre un'eterogenesi dei fini, di contribuire a una vittoria larga del centrodestra nei collegi uninominali dove esso non è competitivo e quindi ad allontanare un'ipotesi di continuità con Draghi».
Ceccanti evita di polemizzare oltre, ma al Nazareno dicono di più: «Ci vuole coraggio» a fare il nome di Draghi ora, dopo che «Renzi non ha votato la riforma Cartabia e Calenda era contro l'ingresso dell'Ucraina in Ue e l'embargo sul gas russo». […] «È interessante come i due leader piu impopolari d'Italia cerchino la luce riflessa di uno come Draghi che è ai loro antipodi per serietà e rispetto della parola data». Non è la loro, insomma, quella carta elettorale.
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