SARKÒ-MANIA - LA GIORNALISTA AMICA DI SARKÒ, LA BELLISSIMA CATHERINE NAY, TORNA A TESSERE UN PIAGIAMINO DI BAVA PER IL NANOLEONE DI CARLA’ - GIA’ NEL 2007 AVEVA CONTIRBUITO A RENDERE PIÙ “UMANO” IL PERSONAGGIO SARKOZY RACCONTANDO LA SUA INFANZIA DIFFICILE - OGGI, A RIDOSSO DELLE ELEZIONI, ESCE CON IL NUOVO LIBRO SPOT “L’IMPÉTUEUX”, LA STORIA DI UN UOMO SOLO AL COMANDO, DOMINATO DALLE EMOZIONI, PER ANNI SUCCUBE DEI CAPRICCI DELL’EX MOGLIE, LA DIABOLICA SPIETATA CECILIA…

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Marina Valensise per "Il Foglio"

Quanto conta in politica l'umanità di un leader? Ostentarla è un difetto o una qualità? A quattro settimane dal primo turno delle presidenziali, di questo discutono i francesi, lasciandosi guidare dalle vecchie volpi del giornalismo politico. Catherine Nay, per esempio, è bellissima. Occhi chiari, viso di porcellana, sguardo felino, è la gran dama per antonomasia della stampa francese.

Amica dei potenti, intima di ministri, informatissima e sempre sul pezzo, la si può incontrare da Lipp, la brasserie di Saint Germain des Prés, attovagliata con l'amico Alain Duhamel, mentre passa in rassegna le performance del personale politico in circolazione. Nel 2007, diede un contributo essenziale alla vittoria di Nicolas Sarkozy.

Pubblicò un libro da Grasset, "Un pouvoir nommé désir", biografia romanzata coi toni epici della famiglia disfunzionale, il padre assente, il nonno gollista, frutto di centinaia di interviste, ore e ore di conversazioni. Quel libro, che fu subito un best-seller, fece scoprire un personaggio balzacchiano, divorato dall'ambizione, ma abitato però dal senso del fallimento, e servì da propulsore nel consenso di massa che portò l'ex ministro dell'Interno all'Eliseo in nome della rottura, del cambiamento, dell'innovazione. Adesso, con identica solerzia, Catherine Nay pubblica con lo stesso editore "L'impétueux", un tomo di seicento pagine, sottotitolo: "Tormenti, tormente, crisi e tempeste".

Nay racconta per filo e per segno, con molti particolari inediti, voci di corridoio, confidenze di amici intimi, i cinque anni della presidenza di Nicolas Sarkozy, ne spiega il suo carisma, il suo stile, e soprattutto gli errori gravi, imperdonabili che agli occhi di molti oggi rischiano di costargli la rielezione. Sarkozy infatti, nonostante i successi recenti e l'inversione di tendenza nei sondaggi che ora lo danno con uno 0,5 per cento in più nelle intenzioni di voto rispetto al socialista François Hollande, è e resta impopolare.

Ma Catherine Nay, che frequenta il microcosmo politico francese sin da quando portava i calzettoni, e ne conosce tutti i segreti, le trappole, le insidie, i colpi bassi come nessun altro, adesso ha trovato un colpevole, un capro espiatorio, al quale imputare errori e crudeltà inenarrabili.

La signora è l'ex Madame Sarkozy, Cécilia Ciganer, a lungo concubina e per quindici anni seconda moglie di Nicolas Sarkozy. E' lei la dark lady, spietata, diabolica, insoddisfatta, che trama nell'ombra per la rielezione di Sarkozy, ma appena raggiunto il traguardo esce fuori di testa. E' lei che si rifiuta di andare a votare al secondo turno, il 6 maggio 2007, obbligando il suo povero marito a presentarsi al seggio con le figlie di lei, due biondone fumanti e un po' in carne nate dal suo precedente matrimonio col presentatore televisivo Jacques Martin.

Ed è ancora lei, la virago di Neuilly, figlia viziata e instabile di un pellicciaio ebreo fuggito dai Soviet e di una pronipote del grande compositore spagnolo Albéniz, a decidere di festeggiare la vittoria al Fouquet's, ristorante per miliardari libanesi sugli Champs Elysées, con una serata esclusiva per i boss del Cac 40. Quella sera, apprendiamo ora dalle rivelazioni di Catherine Nay, migliaia di francesi aspettavano il neoletto presidente in place de la Concorde, ma lui, il vincitore delle presidenziali, vinto dall'amore, aspettava la moglie fra i divani di velluto rossi del Foquet's. Lei aveva organizzato tutto, set, menu, lista degli invitati, elenco degli ostracizzati, ma quella sera non voleva schiodarsi da casa.

Arriverà soltanto alla fine della serata, verso la mezzanotte, per comparire come un fantasma davanti alla folla festante in place de la Concorde, struccata, con un golfino grigio, lo sguardo assente. E ci vorrà la mossa di Michèle Alliot-Marie, impalata sul palco dietro di loro, per vederli che si stringono la mano. "E' stato il giorno più triste della mia vita", confiderà Sarkozy a un'amica mesi dopo, ricordando quel 6 maggio 2007. Cécilia infatti, voleva divorziare. Da mesi aveva buttato il marito fuori di casa, facendolo ospitare da un amico, con la scusa che lui non sopportava la famiglia allargata. Per mesi gli darà il tormento.

Prima con la crociera a Malta sullo yacht del miliardario Bolloré, secondo peccato originale della sarkozia (ancora glielo rimproverano coi ray ban a goccia, e lo stile bling bling), poi con la freddezza, seguita da improvvisa diserzione, al G7 in Germania, dove per lanciare un messaggio d'amore all'ex amante in sonno Richard Attias, ostentava come unico gioiello il braccialetto coi cuoricini intrecciati, ricevuto da lui in dono due anni prima durante la fuga a New York, e infine con la messinscena sotto la tenda di Gheddafi per riportare a casa le infermiere bulgare, secondo un ruolo tagliato su misura per lei dal marito per riconquistarla.

"Quelle salope!" ha esclamato l'altra sera Thierry Ardisson, in televisione, durante il seguitissimo talk show su France 2 di Laurent Ruquier, una specie di Fabio Fazio ma molto più esilarante e velenoso. A un certo punto, Audrey Pulvar, l'anchorwomen antillese, fidanzata del socialista Arnaud de Montebourg, ha accusato Catherine Nay che le stava di fronte di avere nei confronti di Sarko lo stesso atteggiamento di una madre col suo bambino, sempre pronta a giustificarlo e scusarlo. La signora c'è rimasta malissimo. "Io ho fatto solo il mio lavoro di giornalista" ha risposto piccata.

"Ma ho voluto vedere Sarkozy non con uno ma con due occhi, cercando di mostrare le qualità dei suoi difetti". E in effetti il nuovo libro è una denuncia e un inno all'impetuosità, al dinamismo, al volontarismo di un grande agitato che dorme pochissimo, non sopporta di stare a tavola per più di venti minuti, è capace di negoziare allo stremo, e ha vissuto per cinque anni come un asceta, pagando i conti di tasca propria, mentre la Corte dei conti controllava ogni spesa.

Altro che bling bling, altro che Mitterrand, che ogni sabato volava in elicottero nelle Landes, per andare a giocare a golf e bisbocciare coi suoi amici gourmet. Ma farsi dominare dalla passione, essere così in balìa delle emozioni, non è cosa da presidente della quinta potenza del mondo, obiettavano i sarkozisti delusi.

 

SARKOZY E IL BACIAMANO A CARLA BRUNI NICOLAS SARKOZY L IMPE TUEUX Catherine Nay carla bruni cecilia sarkozySarkozy e CeciliaSTANLIO SARKOSARKOZY E IL BACIAMANO A CARLA BRUNI