FRA CULATELLO E MONTIMER, CI SONO VENDOLA E IL VATICANO - CON L’OUTING DEL PROF CHE HA DICHIARATO DI RIFIUTARE I MATRIMONI OMOSESSUALI, BERSANI ADESSO SI RITROVA CON I VENDOLIANI SCATENATI (SOPRATTUTTO QUELLI VICINI AI MOVIMENTI GAY) CHE ATTACCANO I BACIAPILE, BRUCIANDO LE PAVENTATE NOZZE FRA PD E RIGOR MONTIS...

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Francesco Specchia per "Libero"

Le idee, in fondo, sono le stesse; la colpa è degli uomini che le spostano a seconda dei flussi elettorali. Prendete il moderatamente cattolico Mario Monti sui matrimoni gay: semplicemente dichiara a Sky Tg24 che «l'unica famiglia è quella composta da un uomo e una donna. Ed è giusto che i figli crescano con padre e madre» (avanzando però una laicissima apertura alla civil partnership anglosassone); ed ecco che, in un nanosecondo viene mitragliato da quasi tutto quel mondo omosex che da sinistra sta apparecchiando la propria campagna elettorale.

L'anziano e blandamente clericale Monti si profonde in un concetto ritrito, tradizionalista, d'una banalità sconcertante ed ecco nell'ordine:

a) Nichi Vendola che twitta: «Meno male che lui era il progressista e io il conservatore...»; pur se conservatorismo di Vendola era sull'europeismo e sulle tasse;

b) Flavio Romani, presidente di Arcigay che carica: «Monti getta finalmente la maschera e dimostra la sua conversione da leader Europeo a bulldozer del Vaticano... siamo costretti ad ascoltare una sua dichiarazione contro le famiglie omosessuali buona per le peggiori teocrazie»; ma Monti non s'è pronunciato contro le famiglie gay, ha espresso un semplice opinione da middle italian over 60;

c) Imma Battaglia, leader del movimento lesbico che impugna auliche metafore: «Nel lungo viaggio dell'uguaglianza, sul treno dei diritti civili ci sono ancora troppi posti vuoti»;

d) Fabrizio Marrazzo che pretende un chiarimento tecnico: «spieghi come il Parlamento può trovare la forma per tutelare le convivenze». Il che è semplice: si disegna una legge: se passa in aula è ok, sennò si torna al punto di partenza (e non vale solo per i gay che troppo spesso pensano d'essere al centro del mondo, vale anche per le coppie etero di fatto e senza diritti...).

Ora, siamo alla non-notizia. Il vero scoop sarebbe stato Monti vestito da Priscilla regina del deserto che dichiara di voler imporre le unioni omosex ai parroci con successivo viaggio di nozze a Castro, San Francisco, nei luoghi culto del primo politico gay Harvey Milk. Poteva farlo il prof. Ma la cosa rimane altamente improbabile.

Sicchè non stupisce che tutte le critiche provengano dal mondo gay che esprime un'unica connotazione politica. Il povero Monti torna ad essere il punching ball della sinistra di riferimento vendolina. E mentre Casini cancella le ipotesi di ménage postelettorale con Bersani, pare chiaro a che livelli possano arrivare gli scazzi fra il centro e il vendolismo spinto, complice il sistema strategico delle alleanze bersaniane.

Lo nota (anche se non lo ha sbandierato ai quattro venti) anche Alessio De Giorgi, il direttore di gay.it, che ha ritirato la candidatura nella lista Monti dopo la pubblicazione di notizie inerenti suoi legami con siti - diciamo - osè non propriamente in linea col cattolicesimo centrista. De Giorgi, omosessuale militante ma non vendoliano, ha difeso Monti sulla sua apertura alle unioni civili di qualsivoglia sesso; ritenendo che l'attuale premier «sui matrimoni gay non è molto distante da quello che dico io. Sostengo che il nostro Paese per i matrimoni gay non è pronto purtroppo».

Tra l'altro, in questa polemica fine a sé stessa, in cui ognuno rimane della propria opinione - e quella dovrebbe essere rispettata - subentrano molte voci contro quelli che la gay Paola Concia chiama «i gay di professione». Viene citato l'attore Rupert Everett, col «non c'è niente di più sbagliato dell'adozione gay». Viene richiamato l'omosex cattolico Alfonso Signorini contrario ad ogni tipo di nozze e alle adozioni fra persone dello stesso sesso («Non possiamo essere padre e madre. Al limite delle zie...»).

Insomma, pure sui diritti civili un'eventuale alleanza tra centro e sinistra rischierebbe l'ingovernabilità. Emblematico, nel caos del dibattito il tweet riassuntivo di tal Laura: «In prospettiva elettorale: Monti pro convivenze gay e contro matrimonio/adozione; Bersani pro matrimonio e contro adozione; Vendola pro matrimonio/adozione». Potrebbe davvero funzionare?...

 

MARIO MONTI CON IL SUO PETTINENICHI VENDOLA vendola bersani vignetta NICHI VENDOLA E PIERLUIGI BERSANI GayFriendly Fabrizio Marrazzo ALESSIO DE GIORGI CANDIDATO AL SENATO CON LA LISTA MONTI